Quarto giorno di viaggio. Sveglia alle 6.30, colazione abbondante all’Hotel Thermae e via verso Győr: la ciclabile oggi è ombreggiata, distese di campi di girasoli e di grano ci avvolgono.
Villaggi ungheresi tipici attraversati dalla ciclabile mettono in risalto l’attenzione di questi abitanti verso il bene comune: è facile vedere persone addette a raccogliere rifiuti,erbacce e carte.
Quello che mi stupiva di più mentre pedalavo era il fatto che paesini quasi sconosciuti avessero una ciclabile perfetta e curata. Dopo 45 km arriviamo a Győr e già al primo colpo d’occhio risulta una bellissima cittadina. Ci fermiamo in piazza e prenotiamo all’Hotel Ibis: un ragazzo gentilissimo ci indica subito la strada, dieci minuti dal centro ed eccolo lì. Bici in garage, doccia e via alle terme di Raba.
Prima delle terme ci fermiamo in centro, ci beviamo una bevanda fresca che gli ungheresi chiamano Lemonade: consiste in tante fette di agrumi misti ghiaccio e acqua con sciroppo di limone, veramente dissetante.
Le terme di Raba prendono il nome dall’omonimo fiume che attraversa Győr. Le troviamo facilmente: l’edificio è moderno, con grandi vetrate e struttura in legno; all’esterno grandi piscine con acqua che và dai 27 ai 37 gradi, idromassaggi per tutti i gusti, cascate, giochi d’acqua e di correnti che ti fanno girare in tondo a tutta velocità.
Le persone che frequentano questi luoghi hanno età svariate ma quello che colpisce di più è che – a differenza delle nostre terme, spesso costose e sofisticate – qui l’uso è come di una normale piscina: l’atmosfera è libera e informale e noi ci godiamo al 100% la giornata rilassandoci completamente. La sera giretto in centro per i borghi: ci lasciamo affascinare da questa piccola città di Győr, qualche scatto fotografico e poi a cena al ristorante “Romantica”: pizza buona servizio discreto. Ci sediamo in un bar nella piazza principale per la nostra lemonade prima del riposo: domani ci aspetta una tappa molto lunga.
Quinto giorno in sella. Colazione e via verso la città di Tata per poi proseguire fino a Esztergom: oggi tappa da 114 km. Usciamo da Gyor, facciamo rifornimento d’acqua al Lidl e ci immettiamo su una strada provinciale: oggi la nostra ciclabile sarà questa.
Arriviamo a Tata ci dirigiamo verso il Castello situato sulle rive del lago Oreg: ci sediamo in un bar proprio sotto a un platano secolare, mangiamo un magnifico yogurt con frutti di bosco e decidiamo di proseguire per Esztergom visto che Tata non ci attira più di tanto.
Uscire da Tata nonostante il gps richiede un po’ di impegno e domande ai passanti, fin quando riusciamo a immeterci su una stradina collinare abbastanza impegnativa, ma dal punto di vista panoramico ci ripaga. Pedaliamo in mezzo a vigneti e campi e ogni tanto riusciamo ad intravedere il Danubio.
Pian piano cominciamo a vedere la cappella della Basilika di Esztergom e, dopo una giornata in sella da 114 km, entriamo in un hotel stupendo che ci fa riprendere all’istante. Doccia e via alla scoperta del centro di Esztergom: è davvero molto carino, ne è valsa la pena.
Ci appropinquiamo verso la Cattedrale di Nostra Signora e di Sant’Adalberto (Basilika) che è veramente impressionante: resto a guardare le colonne che sorreggono la struttura a bocca aperta. La vista del Danubio dalla Cattedrale è spettacolare: mi prendo qualche minuto per rielaborare la giornata, ritrovo la mia metà e decidiamo di andare a mangiare al Nautilus.
Questo ristorante in realtà è una chiatta sul Danubio: si mangia divinamente, il vento fa svolazzare le vele posizionate sopra i tavoli, l’atmosfera è fantastica e ci fa dimenticare la fatica e il caldo che non molla. Domani ci attende l’ultima tappa con arrivo a Budapest.
Il sesto giorno si riparte per Budapest: pensavamo a una tappa breve, invece alla fine della giornata abbiamo portato a casa 95 km.
La ciclabile oggi è bellissima, si snoda lungo il Danubio con tante spiaggette e luoghi di svago, così decido di fare un bel bagno anche se non lo consiglio: sia per la corrente fortissima che per l’inquinamento delle acque.
Intorno a noi gli ungheresi vanno in canoa e moto d’acqua come se fossero al mare. Ripartiamo e la strada è un su-e-giù, si fatica un po’ ma arriviamo al paesino di Visegrad e decidiamo di fare uno stop con lemonade e torta di ricotta. Poi proseguiamo per Szentendre.
Ed eccoci arrivati: una cittadina a 20 km da Budapest assolutamente da vedere con viuzze in salita su cui si affacciano caratteristiche case colorate, piena di turisti indaffarati a visitare i negozietti tipici. Vorremmo fermarci ma ormai manca poco alla mèta finale per cui ci rimettiamo in viaggio.
Arriviamo al primo cartello di Budapest, siamo felicissimi e tristi allo stesso tempo perché siamo alla fine del viaggio, ma mancano ancora una quindicina di km e siamo in periferia per cui bisogna ancora pedalare.
Seguiamo il Danubio per diversi km e a un certo punto ci appare lo skyline di Budapest con il Parlamento in prima fila. Conoscendo già la città ci dirigiamo al mercato coperto passeggiando per Vaci Utca la via principale e nella piazzetta ci sediamo per valutare il da farsi. Dopo varie ricerche scopriamo che proprio in questo weekend c’è il Gran Premio di Formula Uno, questo spiega la confusione infernale nella città. Gli alberghi sono praticamente tutti pieni e la stanchezza si fa sentire, decidiamo di prendere il treno è tornare a Vienna. Percorriamo tutta Andrássy út con le nostre bike, ci dirigiamo verso la stazione Kelety pályaudvar. Con grande stupore della mia compagna la stazione è piena di senza fissa dimora e persone che hanno trovato un riparo all’acquazzone che si è appena abbattuto sulla città.
Lascio le bici con la mia “guardia” personale e cerco di andare a fare i biglietti, ma la cosa è praticamente impossibile: la fila è interminabile e la stanchezza comincia a farsi sentire, per cui decidiamo di riprovare con Booking la ricerca di un hotel che questa volta per fortuna va a buon fine.
Gozsdu Court Aparthotel sorge in un edificio ristrutturato del XIX Secolo dallo stile eclettico, vicino a piazza Deák Ferenc nel centro di Budapest e a 200 metri dal teatro lirico e dal viale Andrassy. Questi appartamenti si trovano in una galleria che attraversa un intero quartiere ed è affollatissima: piena di locali di tendenza, ristoranti e pub.
Dopo aver sbrigato la burocrazia (i ragazzi della reception sono molto fiscali) ci appropinquiamo al nostro appartamento faraonico al quarto piano di questa bellissima galleria. Doccia e via alla ricerca di un ristorante, che naturalmente troviamo subito, visto che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Mangiamo e beviamo alla grande, dopo cena passeggiata fino alla ruota panoramica e poi finalmente a letto per il meritato riposo.
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