Da qualche tempo di sente molto parlare di GRAB, ma forse non tutti sanno che il modello alla base del Grande Raccordo Anulare delle Biciclette affonda le sue radici indietro nel tempo: per fare chiarezza ripercorriamo insieme tutte le tappe che hanno portato a quello che oggi rappresenta un percorso cicloturistico in via di realizzazione grazie al finanziamento del Ministero delle Infrastrutture che l’ha inserito tra le ciclovie prioritarie nella Legge di Stabilità con fondi ad hoc.
1995-2000
Nasce l’idea di creare un percorso ciclabile che attraversi Roma percorrendo in bicicletta quasi esclusivamente i sentieri presenti nelle principali ville urbane. Ai tempi l’Associazione Ruotalibera (ora FIAB-Roma) effettua proposte di escursioni per collegare fra loro i diversi parchi in due distinte zone, a Nord e a Sud della città.
2000-2006
Negli anni del post Giubileo la città comincia a dotarsi di piste ciclabili che in qualche modo raccordano i parchi urbani, viene completato l’asse del Tevere con il tratto in banchina che attraversa il centro città e viene effettuata la sistemazione (tutt’ora incompleta) della ciclabile su viale Palmiro Togliatti. Questi ultimi due tasselli consentono finalmente la “chiusura del cerchio” ciclabile, su un percorso disegnato da Marco Pierfranceschi.
30 settembre 2006. “Inaugurazione” del Grande Sentiero Anulare: un gruppo di ciclisti, guidati dall’ideatore dell’anello, ne percorrono per intero i 50km. In questa prima versione si parte dalla Piramide Cestia, si attraversano Caffarella, Appia Antica, Parco degli Acquedotti, ciclabile Togliatti, Parco Alessandrino, si raggiunge l’abitato di Colli Aniene per mezzo di un sottopasso dell’A24 attinente al parco della Cervelletta, quindi Riserva dell’Aniene, Ponte Nomentano, ciclabile Aniene, villa Ada, Villa Borghese, ciclabile Tevere di nuovo fino a Piramide. L’anello proposto, la cui finalità è di massimizzare i percorsi nel verde ed in sede protetta (piste ciclabili) ha al momento pochissime alternative, consistenti in deviazioni di pochi chilometri, mentre la maggior parte del tracciato è forzata da passaggi obbligati in spazi fortuitamente non occupati da urbanizzazioni (in larga parte aree di esondazione dei principali tre fiumi romani: Tevere, Aniene e Almone).
2006-2008
Il G.S.A. viene percorso più volte, con gruppi eterogenei, in entrambe le direzioni, sempre sotto la guida di Marco Pierfranceschi dal momento che in assenza di segnaletica e coi dispositivi GPS ancora poco diffusi l’individuazione del tracciato non è semplice. Nelle diverse edizioni si sperimentano tracciati alternativi, bretelle e varianti al percorso originario.
16 novembre 2008. Il TG2 manda in onda un servizio di Daniela Bisogni sul G.S.A. Gli operatori RAI seguono il gruppo di ciclisti da Piramide a Villa Ada filmandoli sulla banchina del Tevere e descrivendo l’anello “verde” che collega i parchi evitando il traffico e consente di riappropriarsi di monumenti e resti archeologici spesso dimenticati.
2008-2014
Il G.S.A. viene percorso più volte in gruppi di dimensioni crescenti, parallelamente l’evoluzione delle tecnologie informatiche basate su GPS consente anche a chi non conosca il tracciato di seguire il percorso. Viene aperto e periodicamente aggiornato da Marco Pierfranceschi un sito/blog per ospitare le informazioni generali sul G.S.A. e la traccia del percorso, comprensiva delle possibili alternative. Il file è liberamente scaricabile e si arricchisce dei contributi dei ciclisti romani che via via suggeriscono percorsi alternativi ed integrano le informazioni relative ai tracciati nei parchi. In questo periodo il passaggio “esterno” Acquedotti – Togliatti – Parco Alessandrino viene affiancato da quello “interno” Quadraro – Villa Gordiani (che risulta maggiormente apprezzato dai partecipanti).18 maggio 2014. Nell’intenzione di ridurre l’anello alla sua dimensione minima, Pierfranceschi sviluppa il “G.S.A. Lite”, di soli 42 km contro i 50 km della versione completa. Pochi mesi dopo (marzo 2015) viene percorso anche un “G.S.A.X.L.” (ExtraLarge) di 80 km che invece di scendere sulla ciclabile Tevere si allarga alle zone collinari ad ovest, salendo su Monte Mario e riconnettendo Pineta Sacchetti, Villa Pamphilij e l’EUR.
[Nel corso di questo lungo arco elaborativo durante il quale l’idea è stata curata da Pierfranceschi, hanno partecipato con la loro presenza alle iniziative – supporto morale, suggerimenti ed osservazioni – diverse realtà del cicloattivismo romano, a partire dai soci e le guide dell’Associazione Ruotalibera-Fiab, il collettivo del blog Romapedala (ora scomparso), gli animatori del Ciclopicnic, parte della Critical Mass romana, i partecipanti al Forum Cicloappuntamenti e più recentemente gli attivisti di Di Traffico Si Muore, del Movimento (ora Associazione) #Salvaiciclisti Roma e del collettivo Settimo Biciclettari che hanno seguito, tenuto in vita, promosso e contribuito a sviluppare quest’idea nei lunghi anni di immobilità delle amministrazioni comunali].
2015
Il tracciato del G.S.A. (Lite) viene scelto da Alberto Fiorillo (tra le altre cose responsabile Aree Urbane di Legambiente) per l’evento VeloLove di Maggio 2015. Il progetto viene ribattezzato GRAB – Grande Raccordo Anulare delle Biciclette. Per l’occasione viene realizzato un sito web con la storyboard del tracciato dalla società TeamDev (che nei mesi seguenti si aggiudica un premio internazionale).
8 maggio 2015. Evento di presentazione presso la Cartiera Latina del progetto GRAB – Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, che viene presentato come una potenziale risorsa turistica da realizzare a basso costo mediante l’apposizione di segnaletica dedicata e la sistemazione di pochi punti critici, con la possibilità di ulteriori ottimizzazioni e perfezionamenti man mano che l’utilizzo ne dimostrasse la redditività dell’investimento.
17 maggio 2015. Nel corso dell’evento VeloLove il tracciato di 44 km del GRAB (GRABike Large) viene percorso da un gruppo di oltre 400 ciclisti, un afflusso di tale portata da causare qualche problema di gestione agli organizzatori.
Estate/autunno 2015. Il successo dell’idea e la risultante enfasi mediatica portano ad una riconsiderazione complessiva del progetto, che pian piano prende la forma di una moderna ciclovia. In conseguenza di ciò anche i tempi di progettazione e realizzazione slittano in avanti. In tutto questo l’alternanza di assessori alla Mobilità nella giunta capitolina, la caduta del sindaco Marino ed il commissariamento del Comune di Roma aggiungono rallentamenti e ritardi posticipando ulteriormente tutte le fasi realizzative.
Contemporaneamente viene realizzata dall’Associazione Baicalot, in forma spontanea ed autofinanziata – con l’utilizzo di marker adesivi e piccoli cartelli – la segnaletica direzionale dell’intero tracciato di 44 km, che risulta così percorribile anche senza l’utilizzo di dispositivi GPS.
2016
A gennaio il tour operator “Un’Altracosa Travel” introduce un’offerta di pacchetti turistici che percorrono i tracciati del GRAB dimostrando, prima ancora della cantierizzazione, la fruibilità del progetto.
Entro la fine dell’anno il progetto del GRAB si dovrebbe concretizzare in una forma definitiva, grazie al finanziamento proveniente dal Ministero delle Infrastrutture (che ha già accantonato i fondi per la realizzazione di questa e diverse altre ciclovie sul territorio nazionale) e avviandone la cantierizzazione. Le realtà coinvolte attualmente dall’Associazione VeloLove nello sviluppo del progetto GRAB comprendono, oltre all’ideatore Marco Pierfranceschi, Legambiente, Touring Club Italiano, Parco dell’Appia Antica, Rete Mobilità Nuova, Retake Roma, Talenti Italiani, Un’Altracosa Travel.
Tutto quello che riguarda la Capitale è solo tempo perso!!!!!!!!!!!!!!!