I bambini che fanno rallentare le auto
L’idea è semplice ma geniale: se ai lati della carreggiata ci sono dei bambini in procinto di attraversare nell’automobilista scatta il riflesso condizionato di rallentare. Per questo la Fondazione Australiana per la Sicurezza Stradale ha deciso di promuovere una nuova campagna che prevede l’installazione di adesivi a grandezza naturale di bambini, da attaccare sui cassonetti lungo le strade dei quartieri residenziali: un deterrente che promette di dare buoni frutti. Lo scrive il Daily Mail.
Certo, non si tratta della panacea di tutti i mali perché sulla strada sono tante e tali le variabili in gioco che un’unica azione non può essere determinante, da sola, per mettere fine agli incidenti stradali: però può invitare a riflettere, può aiutare a creare un ambiente meno ostile per chi cammina e pedala e un contesto urbano “a prova di bambino” dove chi guida deve stare attento e sentirsi osservato. La campagna, lanciata ad aprile scorso, mira a ridurre drasticamente il numero di pedoni investiti e uccisi che in Australia nel 2015 sono stati 167.
Oggi è Ferragosto e proprio in questo giorno è ambientata una pellicola-simbolo della commedia all’italiana “Il Sorpasso” di Dino Risi: è un film del 1962 che ai più giovani non dirà molto, ma che è ancora estremamente attuale, soprattutto per come riesce a rappresentare il carattere degli italiani al volante, un coacervo di scarso rispetto delle regole misto a prepotenza, che sfocia ogni giorno in liti stradali spesso derubricate sui media generalisti come “incidenti”. Ma la realtà è che si tratta di una strage silenziosa: i conti si fanno alla fine dell’anno e le vittime sacrificali da immolare sull’altare del mito della velocità sono molto spesso pedoni e ciclisti o bambini indifesi.
Se bastasse tappezzare le nostre città con adesivi di bambini per azzerare i morti in strada sarebbe bellissimo: ma le altre azioni che bisogna intraprendere sono quelle di ridurre le auto in circolazione, mettere in sicurezza le strade con progettazioni ad hoc non solo in corrispondenza degli attraversamenti e degli incroci ma per tutta la loro lunghezza, per impedire a chi guida di poter correre.
I bambini che fanno rallentare le auto sono dei dissuasori: a mio avviso bisogna invece persuadere chi guida a rinunciare progressivamente all’auto privata come mezzo di spostamento urbano, implementando il trasporto pubblico e migliorando le infrastrutture ciclabili. Solo così si potranno gettare le basi per una società dove le atmosfere de “Il Sorpasso” restino impresse su una pellicola in bianco e nero, non rivissute giorno dopo giorno e accettate supinamente come “incidenti” o “tragiche fatalità”.
Per approfondire il tema della “Città dei bambini” con strade più sicure per tutti, l’appuntamento è a Verona dal 14 al 16 settembre 2016 a CosmoBike Mobility, la prima expo-conference in Europa dedicata alla ciclabilità urbana.
Mi sembra una pessima idea e mi spiego sulle motivazioni. In principio potrebbe funzionare, funzionerebbe… sicuro! Ma poi col tempo l’autista si abituerebbe ai falsi e comincerebbe a non rallentare, vedendoli. Se a quell’autista, abituato a vedere i dissuasori ogni giorno, ad un certo punto apparisse improvvisamente un “vero” bambino, prossimo ad attraversare la strada…. non c’è il rischio che con l’abitudine al “falso” quell’autista ritardi la frenata sul vero? Ce lo insegnavano anche da bambini, raccontandoci la storiella di chi gridava per scherzo “al lupo al lupo”… Nel momento in cui si presentava il lupo vero nessuno più accorreva. Un abbraccio! Articolo stimolante!
Quoto in pieno! ma a chi vengono queste idee?