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21 sterline al giorno per usare il diesel a Londra: è la Toxicity Charge

Chi vuole entrare a Londra con una vecchia auto diesel deve pagare da ieri 21,50 sterline (circa 25 euro) per un permesso giornaliero.

londra toxicity charge

Promuovere la ciclabilità e scoraggiare l’uso dell’automobile sono due facce della stessa medaglia. Sembrano averlo capito i sindaci di Londra che indipendentemente dal colore politico attuano entrambe le strategie da anni.

L’ultima misura annunciata dal laburista Sadiq Khan è entrata in vigore ieri: si tratta di una Toxicity Charge (tariffa sulla tossicità) che si applica ai veicoli più inquinanti se vogliono entrare nel centro della città.

L’importo è di 10 sterline, ma va a sommarsi alla Congestion Charge di 11,50 sterline. Si tratta di tariffe giornaliere, che sommate fanno circa 25 euro al giorno per chi guida nel centro di Londra un veicolo diesel o benzina immatricolato prima del 2006 (ma non solo, anche veicoli più recenti sono sottoposti alla tariffazione secondo alcuni criteri particolari).

Gli inglesi sono maestri di comunicazione, per cui sul sito della città di Londra sono spiegati con parole semplici i motivi dell’approvazione di questa norma: “migliaia di londinesi muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico, e 438 scuole della città si trovano in aree con livelli di inquinamento superiori a quelli consentiti per legge”. A questo si aggiunge una campagna realizzata con poster dall’alto impatto, come quello che vedete in alto.

londra toxicity charge

Fra il simbolico e il concreto

Ovviamente la tariffa non viene imposta per “fare cassa”, bensì per scoraggiare l’uso dell’automobile. Idealmente la tariffa dovrebbe generare un gettito nullo: i mezzi più inquinanti dovrebbero smettere di essere utilizzati. Mezzi che non possono recarsi in centro eviteranno anche di transitare per la periferia, contribuendo a ridurre l’inquinamento in tutta la città.

È altrettanto ovvio che la soluzione al problema dell’inquinamento non può essere l’acquisto di nuove automobili, solo leggermente meno inquinanti di quelle vecchie e altrettanto voraci di spazio urbano.

D’altra parte l’adozione di questa misura va vista nel contesto di quanto si sta facendo a Londra in questi anni. Tanto per fare un esempio, la nuova strategia per la mobilità ha come obiettivo esplicito quello di ridurre di 3 milioni il numero di spostamenti quotidiani in automobile.

Ecco quindi che la nuova Toxicity Charge ha un valore doppio: concreto nel diminuire l’uso di veicoli inquinanti in città; simbolico nel mandare un messaggio alla cittadinanza, un messaggio che dice “qui i veicoli inquinanti non sono i benvenuti”; messaggio rafforzato dai cantieri di espansione della rete di Cycle Superhighways, la rete di piste ciclabili a lungo scorrimento che sta coprendo sempre più strettamente la città.

Si conferma l’approccio pragmatico degli inglesi: si individua un problema; si sperimenta una soluzione concreta dagli effetti misurabili. Quali soluzioni concrete stanno adottando le città italiane?

Leggi anche: Cari italiani, lamentarsi non ridurrà l’inquinamento

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