Presa Diretta: “La bicicletta ci salverà” (se le permetteremo di farlo)

La bicicletta ci salverà. Se le permetteremo di farlo. Si è appena conclusa la prima puntata 2018 di Presadiretta di Riccardo Iacona su Rai Tre è il messaggio è questo.

presadiretta

Inquinamento? Diabete? Città soffocate dalle automobili? La soluzione esiste già, ed è già applicata in molte città del mondo, dell’Europa e anche dell’Italia: la bicicletta. Bisogna però creare le condizioni affinché la bici possa esercitare la sua magìa. E in troppe città italiane queste condizioni non esistono.

La puntata si è aperta con l’esperienza di Riccardo Iacona, che da più di due anni va al suo posto di lavoro in bicicletta. 36 minuti di piacevole sforzo fisico contro 55 minuti di stress in auto (a cui aggiungere la ricerca del parcheggio).

Questo cambiamento nello stile di vita del giornalista è stato lo spunto per un’inchiesta sul mondo della bici vista non come attrezzo sportivo, bensì come mezzo di trasporto per la mobilità urbana e per il cicloturismo.

Un’inchiesta che ha proceduto incalzante fra interviste ad esperti di salute e di ciclabilità (come il nostro Paolo Pinzuti); direttori di grandi aziende e piccoli imprenditori che hanno puntato sulla bici; cicloattivisti che non aspettano i tempi della politica.

Con tanti dati, cifre, immagini efficaci. In prima serata, su un canale nazionale.

E allora sì: il 2018 si apre bene. Inizia l’era della bicicletta. Preparatevi.
Per riguardare la puntata online cliccate qui.

Commenti

  1. Avatar fabio ha detto:

    Da appassionato ciclista (l’ho usata per l’università, ora la uso per andare a lavoro, possibilmente anche con la pioggia) credo sia necessario considerare tutti i limiti, reali e percepiti, di usare una bicicletta per poter cercare di convincere una persona scettica.

    1) è più lenta rispetto ad una automobile (se non sbaglio, è competitiva per un raggio di circa 5 km, dopo non più); 2) è più difficoltosa (pedalare costa comunque molta più fatica rispetto che andare in automobile – inoltre non è completamente adeguata per percorsi con eccessiva pendenza, come possono essere molte città ad esempio in centro Italia); 3) è generalmente più sporca (perchè si è esposti direttamente allo smog, al clima, alla pioggia ed al sudore, cose che invece sono mediate dalla carrozzeria di un’automobile); 4) è più insicura (in quanto in caso di sinistro, i danni potenziali sono molto maggiori piuttosto che subire un tamponamento a 30 all’ora all’interno di una automobile); 5) poca possibilità di portare molti bagagli o altre persone (fare la spesa con la bicicletta, oppure portare i figli a scuola è più impegnativo).

    Secondo me i punti 1,2,3,5 sono quelli più sentiti.
    A ciò, penso, si aggiungono una serie di idee legate a ciò: La bicicletta è un mezzo più economico e possibilmente di persone meno abbienti, una soluzione raffazzonata.
    La bicicletta non è propriamente considerata come un “mezzo di trasporto” vero e proprio, ma più come un mezzo sportivo e in caso del tutto eccezionale come veicolo alternativo.
    Credo per questo che la bicicletta non possa essere estesa a tutte le persone ed a tutti i casi, ma piuttosto che possa essere favorito il suo uso ad alcune persone con alcune caratteristiche ed in parte agire sulle convinzioni ed il livello culturale.

    1. Avatar Ozzy ha detto:

      E’ vero, quelle sono le obiezioni che spesso vengono sollevate da uno scettico.
      Credo si tratti pero’ di limiti soggettivi, piuttosto che oggettivi.
      Di solito rispondo cosi’:
      1) dipende dal traffico e dalle dimensioni della citta’. Nella citta’ dove vivo io il traffico e’ talmente dlirante che ci impiego meno tempo in bici anche se sono 12km.
      2) vero, ma tutto dipende dall’allenamento. piu’ si pedala, meno si fa fatica, piu’ ci si diverte. Le endorfine fanno la loro parte.
      3) ni. non e’ vero che si respira piu’ smog, e questo e’ scientificamente provato. Si’, si suda, ma l’acqua corrente nel 21 secolo e’ presente ovunque (almeno nel mondo occidentale). Non serve una doccia per rimettersi in ordine, basta un lavandino. Per quanto riguarda il clima, come dicono i nord europei: non esiste il cattivo tempo, esiste solo l’abbigliamento non adeguato.
      4) vero, in bici non si hanno praticamente protezioni. Pero’ in bici si possono scegliere percorsi alternativi, meno trafficati, piste ciclabili ecc. cosi’ i rischi si riducono.
      5) Vero, pero’ anche qua c’e’ un pero’: esistono gli zaini, le borse da bici e i seggiolini per bambini. E comunque la maggioranza delle persone non ha bisogno di portare chissa’ quale bagaglio per andare al lavoro.

      Giustamente e’ una questione culturale: gli olandesi per esempio, hanno una lunga tradizione di pedalate.
      Ma anche i londinesi degli ultimi anni se la stanno cavando bene. Segno che si puo’ imparare.

  2. Avatar Alessio ha detto:

    Io sono ormai all’8° mese senza nient’altro che la mia bici a pedalata assistita A GENOVA!
    Quando l’ho presa, amici e parenti mi hanno detto che facevo una cazzata.
    Ho venduto la moto e con tutti i soldi che ho risparmiato tra benzina, bollo, assicurazione, caselli, manutenzione di bici a pedalata assistita me ne compravo 3…
    Prendete una bici pieghevole, metteteci un kit elettrico e vedrete che vi cambierà la vita!

  3. Avatar Andrea ha detto:

    Posso solo dire che ci ha fatto sognare.
    Sono nato in una città di pianura e da sempre uso la bici per spostarmi considerandola una delle invenzioni più strepitose fatte dall’ uomo.
    Ora vivo in Toscana e continuo a usare la bici , nel 2017 avrebbero dovuto essere terminata la pista ciclabile lungo tutto l’ Arno, dalla sorgente fino al mare , e come spesso succede ancora niente di fatto chissà quanti anni e soldi andranno ancora persi, ma soprattutto chissà se la vedremo mai finita!
    Mi ricordo di un parente di Roma, ormai anzian, che fece il militare a Verona (mia città natale) e al suo stupore nel vederei una città invasa dalle biciclette, bici ovunque …per dire quanto fosse normale spostarsi con le bici nel dopoguerra, chissà se Verona è stata come Copenaghen un tempo? Ora invece solo centri commerciali e traffico specialmente nel quartiere di Borgo Roma , ( magari è proprio questo nome a portare il traffico….), quartiere degradato dove i poltici non vivono certo….
    Non voglio aggiungere altro,
    la puntata di ieri ci ha fatto sognare!
    Grazie
    Andrea

  4. Avatar Luigi ha detto:

    Se aspettiamo le infrastrutture stiamo freschi. Cominciamo tutti ad utilizzare la bici, è possibile anche senza piste ciclabili, il lo faccio da sempre, a Napoli, e ritengo di trarne benefici infiniti. A Berna ho visto signore di una certa età in bici a tutte le ore del giorno addirittura anche mentre nevicava. È un fatto culturale prima di tutto.

  5. Avatar Walter ha detto:

    Il programma è risultato molto interessante.. Il mondo della mobilità sostenibile, di cui la bicicletta è la regina, è stato analizzato a 360°, con proposte concrete ed attuabili anche nel breve termine, se il decisore politico prenderà provvedimenti in tal senso. I vantaggi dell’uso della bicicletta sono innumerevoli: economici, ambientali , favorenti lo stato di salute fisico ed il benessere psichico della popolazione. Un mezzo di trasporto, ma anche di svago. Adatto ai bambini, adulti ed anziani; questi ultimi facilitati dall’applicazione di nuove tecnologie di pedalata assistita. Quindi… tutti in bicicletta, in attesa di nuove infrastrutture ciclo-pedonali interconnesse, che rendano gli spostamenti sempre più sicuri, veloci e piacevoli.

  6. Avatar Samuele ha detto:

    Speriamo che si muova qualcosa… il dubbio è sempre che se la politica fa qualcosa sia solo per mangiarci sopra e non per creare un reale beneficio, vedi i 2 progetti di bikesharing a Firenze, dove vivo.
    Hanno riversato migliaia di bici in una piccola città priva di infrastrutture per la bici. Di quelle migliaia di bici ne girano pochissime…

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