Riceviamo da FIAB Friuli Venezia Giulia e volentieri pubblichiamo.
Giovedì 15 febbraio il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la nuova legge regionale sulla mobilità ciclistica. Sugli spalti del Consiglio numerosi attivisti della FIAB, la più forte realtà associativa di ciclisti italiani non sportivi (ciclisti urbani e cicloturisti), che hanno accolto con applausi e facendo suonare i campanelli di bicicletta il voto positivo. La nuova legge regionale permetterà di mettere in campo azioni coordinate per promuovere nei prossimi anni nel Friuli Venezia Giulia la mobilità quotidiana in bicicletta ed il cicloturismo.
Tra i contenuti più innovativi del provvedimento vi sono le azioni volte a favorire gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro in bicicletta, l’aumento dei parcheggi per le biciclette negli edifici pubblici e privati, l’omogeneità e qualità negli interventi grazie alle nuove linee guida per la realizzazione delle piste ciclabili, le azioni di monitoraggio dei flussi ciclistici per verificare che gli investimenti e le azioni messe in campo abbiano raggiunto i risultati previsti.
Forte l’apprezzamento della FIAB per questo provvedimento. Il Coordinatore FIAB FVG Federico Zadnich sottolinea “l’importanza che tutte le forze politiche abbiamo approvato la legge, segno che sono sempre più chiare le opportunità che si possono cogliere promuovendo la mobilità ciclistica”. “Va, ha continuato Zadnich, consolidato il trend positivo del cicloturismo completando la rete cicloturistica regionale e vanno soprattutto sviluppate tutte le azioni che la nuova legge prevede per aumentare il numero di cittadini che usano la bici per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro”. La FIAB lancia una sfida a chi governerà la Regione i prossimi 5 anni: “è necessaria una vera e propria dieta del traffico che porti a ridurre il traffico automobilistico al 53% degli spostamenti urbani e a far salire fino al 15% le persone che usano la bicicletta per muoversi in città”. Raggiungere questi obiettivi vorrebbe dire affrontare il problema dello smog in modo strutturale e non con interventi a spot, ridurre la spesa sanitaria grazie alla promozione di stili di vita sani e avere città più belle e attraenti con meno traffico e più spazio per le persone.
Le biciclette sono agili, pratiche e flessibili e si adattano alla vita delle città: ora tocca alle città riconoscerle e garantire loro sicurezza e dignità di “mezzo di trasporto quotidiano” dando spazio ad una nuova cultura della sicurezza e della ciclabilità urbana.
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