Mancano poche ore alla tornata elettorale che ci darà un nuovo parlamento e da diverse settimane non si parla d’altro. Ogni mattina c’è Salvini in stazione che mi dice “prima gli Italiani”, c’è la Bonino nella cassetta della posta che mi augura più Europa, c’è Renzi che è risalito in bicicletta per fare lo spot elettorale e poi LeU, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle che mi bombardano la casella di posta elettronica e ogni spazio sui social.
Mentre cerco di ricordare dove ho messo la tessera elettorale, ho le idee sempre più confuse e, davvero, non so per chi votare. Credo che alla fine sceglierò sulla base dei candidati nel mio collegio e voterò le persone fregandomene del partito, ma nonostante questo provo un senso di vuoto e smarrimento perché più ascolto la politica, più mi rendo conto che non si fa altro che parlare di persone (Tizio è brutto, Caio è cattivo), di cose (il ponte sullo stretto di Messina) e mai e poi mai di idee.
In questa frenetica corsa all’urna non ho trovato nessuno che sia stato in grado di raccontarmi la storia di come sarà l’Italia (e la mia regione, visto che qui si vota anche per le regionali) tra 10, 30 o 50 anni, quando il programma elettorale sarà finalmente interamente realizzato. Cosa succederà quando avremo salvaguardato i cittadini italiani dall’invasione aliena? Quale sarà l’età media e chi pagherà le pensioni? Cosa accadrà una volta che avremo più Europa o meno Europa?
Boh. Avremo un’Italia ariana, con il ponte sullo stretto e niente tasse universitarie, e quindi?
La verità è che tutta questo ragionare per slogan, per strumenti, promesse e mai per obiettivi mi ha stufato e mi sta facendo passare la voglia di andare a votare.
Per fortuna, però, questo mercato dei voti non mi sta facendo passare la passione e l’interesse per la Politica e per la democrazia che, diciamocelo, è ben altra cosa dal banale esercizio del proprio potere di voto una volta ogni tot. La Politica è quella che si fa ogni benedetto giorno quando si tratta di decidere come allocare le risorse pubbliche (soldi, tempo e spazio): compito dell’eletto è decidere, compito del rappresentato è monitorare che le decisioni prese siano giuste e in linea con i propri desideri e con il proprio senso di giustizia.
Sarà perché vivo in una grande città, ma un tema che mi sta molto a cuore è quello della gestione dello spazio pubblico e della qualità dell’aria che respiriamo. Sarà perché giro in bicicletta, ma un altro tema che mi sta molto a cuore è quello della sicurezza stradale e visto che il numero di pedoni e ciclisti investiti e uccisi è più del doppio rispetto al numero degli omicidi nel nostro paese (845 vs. 343 nel 2016), ritengo che questa sia una priorità di intervento.

foto rainews.it
Questi temi, però, non sono presenti in nessun programma elettorale e, se tanto mi dà tanto, io e gli altri milioni di Italiani per i quali qualità della vita, qualità dell’aria e la sicurezza sono aspetti importanti, dovremmo essere costretti ad aspettare che il buon cuore di un nostro rappresentante si ricordi di fare qualcosa.
Beh, io non ci sto.
È per questo motivo che ritengo che la vera politica inizierà il 5 marzo, ovvero al termine di questo orribile esercizio di marketing elettorale a cui stiamo assistendo. Inizierà il 5 marzo, ma non nelle sedi istituzionali, quando il Presidente della Repubblica sarà chiamato a nominare un nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, bensì quando noi cittadini dovremo guidare e influenzare l’operato dei nostri rappresentati attraverso attività di pressione sulle istituzioni e sui nostri concittadini.
Il 28 aprile 2018 a Roma si terrà una bicifestazione per chiedere più attenzione, più spazio, più risorse e più rispetto per chi si muove a impatto zero. Mancano due mesi esatti.
Bici.
Festa.
Azione.
Io ci sarò e lavorerò in queste settimane per portare molta gente in piazza perché ritengo che qualunque governo esca dalle urne, non può tollerare che le nostre città siano le più inquinate d’Europa, non può accettare che le automobili occupino ogni spazio disponibile nelle nostre città, non può permettere che la metà dei morti sulle nostre strade siano pedoni e ciclisti falciati da chi ha gli occhi troppo spesso puntati sul proprio smartphone con il risultato che i nostri bambini non hanno più accesso alla strada perché troppo pericolosa.
Il 28 aprile possiamo essere tanti a Roma per fare festa assieme e chiedere strade e spazi europei, oppure possiamo starcene a casa a mugugnare che tanto in Italia non cambia nulla perché tutti preferiscono starsene a casa a mugugnare.
Io voglio prendere parte alla costruzione di un paese migliore.
Io voglio costruire un’Italia sicura, con l’aria pulita e dove si viva bene.
Se anche voi lo volete, ci vediamo il 28 aprile a Roma.
Abbiamo prenotato una splendida giornata di sole e una biciclettata in giro per la città più bella del mondo.
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