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Bicifestazione 28 aprile: “Vogliamo la mobilità attiva a scuola”

Bicifestazione 28 aprile: “Vogliamo la mobilità attiva a scuola”

Proseguiamo il nostro approfondimento sui 10 punti del programma della Bicifestazione che si terrà a Roma il 28 aprile; oggi si parla di mobilità attiva verso le scuole.

Così recita il sesto punto del programma:
Vogliamo la mobilità attiva e sostenibile a scuola. Percorsi sicuri per andare a scuola a piedi o in bici, incentivazione dei bicibus e pedibus (garantendo a entrambi gli opportuni finanziamenti che non li facciano dipendere dalla buona volontà dei singoli o dalla disponibilità di questo o quel bando), allontanamento del traffico dalle scuole, educazione alla mobilità attiva per gli studenti, introduzione della figura del mobility manager scolastico.

Negli ultimi tempi sui social è stata molto condivisa questa vignetta:
vignetta traffico
Descrive un atteggiamento paradossale ma molto diffuso: “C’è troppo traffico per andare a scuola a piedi, per cui andiamo in auto”.

L’obesità infantile è sempre più diffusa. Viviamo in una società in cui i bambini vengono trasportati seduti in macchina a scuola, dove passeranno altre ore seduti; sempre in macchina tornano a casa, in cui rimarranno per tutto il resto della giornata, perché le strade sono pericolose: troppe automobili. Solo le famiglie più benestanti possono permettersi di far fare qualche ora di sport a settimana ai propri figli.

Eppure, in altri paesi andare in bici a scuola – da soli – è una cosa normale, banale. Guardate questo video dall’Olanda.

Alcuni genitori pensano che accompagnando i propri figli a scuola in macchina li si possa risparmiare dall’inquinamento atmosferico, tenendo i finestrini chiusi. In realtà, sono ormai molte le ricerche che hanno mostrato come la qualità dell’aria all’interno dell’abitacolo di una automobile sia peggiore di quella che si respira all’esterno.

I bambini che si recano a scuola in modo attivo poi (che sia a piedi o in bici) sono più svegli e più attenti, e più consapevoli della città che li circonda.

Tutti motivi più che sufficienti per chiedere un maggiore impegno alle istituzioni per permettere ai bambini e ai loro genitori di andare a scuola in bici. Servono percorsi sicuri, blocchi del traffico negli orari di ingresso e uscita, parcheggi per bici. In alcune città si sta facendo: a Londra la percentuale di bambini che si recano a scuola in bici è raddoppiata nel giro di un anno grazie a misure come queste.

Le iniziative private da parte di volontari sono molto lodevoli, e grazie a loro qualche genitore comincia a riflettere su questi temi. Ma se vogliamo evitare un’emergenza sanitaria; se vogliamo una popolazione fatta di persone sicure di sé e autosufficienti; se vogliamo salvare i bambini, serve un impegno da parte delle istituzioni.

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