Una legge sulla mobilità ciclistica approvata a Berlino dopo anni di pressioni dal basso da parte dei cicloattivisti locali.
Pochi giorni fa è stata approvata dal Parlamento della città di Berlino una legge sulla mobilità con molti provvedimenti a favore di chi si sposta in bici o comunque in maniera sostenibile. L’aspetto più interessante di questa legge è il modo in cui si è arrivati alla sua approvazione.
Pressioni dal basso
Tutto nasce da un gruppo di attivisti pro-bici, formatosi nel 2015 in seguito ad alcuni incidenti in bicicletta avvenuti in città. Il gruppo ha avuto fin da subito un focus molto preciso: raccogliere firme per approvare un referendum che stimolasse il Parlamento della città a emanare una nuova legge sulla mobilità.
L’impegno di centinaia di volontari nel raccogliere firme e nel diffondere la conoscenza su questi temi presso i cittadini è stato enorme. In meno di un mese sono state raccolte più di 100mila firme, mettendo fermamente la bici al centro dell’agenda politica in vista delle elezioni del 2016.
Questo ha portato all’inizio di un procedimento legislativo che si è concluso pochi giorni fa.
Un primo risultato si era avuto già a dicembre 2017, quando il Parlamento aveva approvato una legge di bilancio che portava a circa 100 milioni il budget disponibile per le piste ciclabili in città, un aumento del 300% rispetto a due anni fa.
La legge sulla Mobilità
Le principali misure a favore della mobilità attiva nella nuova legge sono:
-La costruzione di piste ciclabili separate su tutte le strade principali
-La realizzazione in particolare di 100 km di cycle highways (pista ciclabili particolarmente ampie, con priorità sul resto del traffico, pensate per coprire velocemente grandi distanze)
-La realizzazione di 100mila nuovi parcheggi per bici
-La messa in sicurezza di almeno 30 incroci all’anno, iniziando da quelli che maggiormente vedono incidenti per i ciclisti
-La presenza di poliziotti in bici in tutti i quartieri
-Il potenziamento dei trasporti pubblici, specialmente nelle periferie e nei collegamenti fra periferia e centro
-Una flotta di autobus completamente a emissioni zero entro il 2030
-Una migliore accessibilità alle stazioni del trasporto pubblico per le persone a mobilità ridotta
-Biglietti per il trasporto pubblico a un prezzo inferiore per chi ha un reddito basso
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