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Di quanto cala l’uso dell’auto quando puoi scegliere la bici?

Quando gli utenti di Uber possono scegliere fra auto e bici, l’uso dell’auto cala del 15%.


jump bike

I dati sono il tesoro del terzo millennio. La digitalizzazione delle nostre vite rende possibile misurare con precisione tutti i nostri comportamenti. Un esempio viene da Uber, l’app con la quale è possibile farsi venire a prendere da un autista per farsi portare nella destinazione scelta su una mappa.

Non vogliamo qui entrare nel dibattito su Uber in sé: da una parte, tutto ciò che scoraggia il possesso e l’uso di un’automobile privata è benvenuto; d’altra parte però alcune ricerche hanno mostrato come Uber sia usato soprattutto come un sostituto dei mezzi pubblici, più che dell’auto privata.

Qualche mese fa Uber ha acquistato JUMP, un servizio di bike sharing free floating, con bici a pedalata assistita, simile a quelli che hanno “invaso” le città europee negli ultimi due anni e che ora mostrano chiari segni di crisi.

In ogni caso, a San Francisco da febbraio 2018 con la app di Uber è possibile anche trovare e noleggiare le biciclette JUMP, al prezzo di 2 dollari per i primi 30 minuti (e in seguito 7 centesimi al minuto). Ecco quindi che si crea un interessante esperimento: quando auto e bici sono entrambe disponibili nella stessa app, distanti solo un centimetro l’una dall’altra sullo schermo dello smartphone, dove va a posarsi il pollice dell’utente?

I primi dati raccolti da Uber e pubblicati su Medium sono molto interessanti. È importante notare che i dati che seguono riguardano solamente gli utenti di Uber che hanno effettivamente usato bici JUMP tramite la app di Uber, per almeno due volte.

Per questi utenti, gli spostamenti prenotati tramite l’app (Uber + JUMP) sono aumentati del 15%. Attenzione però: in media i loro spostamenti in auto sono calati del 10%, o addirittura del 15% nelle ore di punta. La bici ha quindi sostituito l’auto, e anche altri spostamenti che prima non venivano fatti tramite l’app.

Tutto questo nonostante la disponibilità di bici JUMP sia ancora molto limitata: ce ne sono solamente 250 in tutta San Francisco. È plausibile quindi pensare che ci sia una grande domanda di bici non soddisfatta.

Uber ha diffuso altri dati riguardanti l’orario di uso delle bici: il 69% degli spostamenti in bici avviene durante il giorno, fra le 8 di mattina e le 6 del pomeriggio.

Tutto questo sembra puntare a una preferenza per la bici per motivi utilitari: si scelgono le due ruote quando c’è bisogno di arrivare velocemente a destinazione, senza rimanere imbottigliati nel traffico.

L’articolo presenta poi un caso interessante: nella giornata di venerdì 6 aprile la città di San Francisco è stata colpita da forti piogge: quel giorno l’uso di bici JUMP è calato del 78% rispetto alla media dei venerdì.

Siamo ancora all’inizio della rivoluzione nella mobilità in città a cui assisteremo nei prossimi anni. I decisori politici hanno di fronte a sé una sfida fondamentale: gestire il cambiamento, non subirlo. Dovranno mettere al centro l’essere umano e tutte le sue esigenze di socialità, movimento fisico, mobilità rapida e efficiente. Le città che saranno in grado di farlo saranno le più dinamiche, le più connesse, le più vivibili.

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