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Cina in bici – Cyclolenti [Video]

Cina in bici – Cyclolenti [Video]

Urumqi, eccomi piombata nel bel mezzo di una città cinese di 2,3 milioni di abitanti, senza gps e senza neppure un vocabolario cinese…mi sento completamente impotente, perduta, ma che ci faccio qui? Perché ho continuato a viaggiare da sola? Non fare la scema adesso….

In questo momento, lo confesso, sogno di avere uno smartphone che mi dica dove andare. Devo mantenere la calma, mi intrufolo nel primo ristorante che vedo, il tempo di riprendermi e recuperare le forze prima di rituffarmi in questa giungla metropolitana. Ordino un piatto a caso tra i caratteri cinesi..poco importa! È dura!!! Ho la bocca in fiamme!!

Prima missione, trovare una stazione, seconda missione (che si rivelerà un’ardua sfida) comprare un biglietto di treno con destinazione Chengdu per me e la bici. Non restano che dei “Standing Ticket” (ossia biglietti in piedi) per tutte le partenze della settimana.

Uno “Standing Ticket” per 48 ore di treno cinese vuol dire:

•Assistere al controllore che si muore dal ridere nel vedere il vostro “standing ticket” all’entrata del treno e poi impallidire quando realizza che andate fino al capolinea: Chengdu;

•Entrare in 100 in un vagone di 50 posti;

•Vedere cacciare fuori dei fili per sospendere gli zaini al portabagagli già stracarico;

•Ritrovarsi con dei cinesi gentili che fanno a rotazione affinché ognuno possa sedersi a turno prima su un “hard seat”, poi nel corridoio su dei bidoni o mini bidoni per i meno fortunati (i più esperti dello “standing ticket” portano da mangiarsi all’interno dei loro bidoncini-sedili);

•Vedersi offrire delle piccole prelibatezze cinesi come zampe di galline sotto vuoto (non sono finte, sono veramente zampe di gallina);

•Vedere delle mamme disperate che per 48ore tengono sulle gambe i loro bambini dai pantaloni aperti nella speranza che non innaffino nessuno al loro passaggio prima che possano accedere al bagno;

•Vedere che nessun passeggero scende alle fermate, mentre centinaia di altre persone aspettano sulla banchina per salire (dove li metteranno? Sulle nostra ginocchia?);

•Immaginare quanti soldi sta guadagnando l’uomo che ha inventato le bustine di noodles istantanei. Ogni cinese di questo treno che mangia almeno ogni 5 ore va a riempirsi la ciotola di acqua bollente al samovar nei paraggi e ritorna, con varie acrobazie, al suo posto cercando di non bruciare le persone stipate nel corridoio;

•Finire con l’avere dei lividi alle gambe ogni qualvolta che uno del personale di bordo passa con il suo carrello ambulante per vendere qualsiasi specie di cibo non identificato al costo di mettere sotto due o tre cinesi al suo passaggio;

•Aver fumato passivamente decine di sigarette (la finestra non si apre e loro fumano dappertutto);

•Essere cullati a suon di rutti e scatarrate seguite da simpatici sputi (si si nel treno tutto ciò e sempre con le finestre chiuse!!);

•Vedere la vicina di posto strapparsi un dente ciondolante e vittoriosa, mentre la bocca proietta sangue ovunque, gettarlo nella ciotola che funge da spazzatura che sta giusto davanti a me!

Tiphaine

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