Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello della Fondazione Michele Scarponi che accompagna la lettera aperta inviata alle ministre dei Trasporti e dell’Interno per chiedere misure urgenti per la sicurezza stradale nelle città dopo lo stop imposto dalla pandemia.
Ripartiamo con strade a misura di persona
di Fondazione Michele Scarponi
I lunghi mesi del lock down per la pandemia di Coronavirus hanno modificato la percezione che abbiamo della strada: l’assenza di traffico ha mostrato l’ampiezza delle carreggiate, vuote e senz’auto in transito, così come l’esiguità degli spazi riservati a chi si sposta a piedi e in bicicletta in molte città d’Italia.
Il lento ritorno alla normalità, con la Fase 2 cominciata il 4 maggio scorso, sta cominciando a ripopolare le strade ma abbiamo bisogno di un nuovo tipo di viabilità, una “nuova normalità” dove al centro sia messa la persona, la sua incolumità e il suo diritto a muoversi e usufruire in sicurezza degli spazi urbani.
Abbiamo bisogno di strade più sicure e, per averle, è necessario che la velocità dei mezzi a motore possa essere adeguatamente monitorata e sanzionata: anche e soprattutto in ambito urbano, in prossimità delle scuole e degli ospedali, nei quartieri residenziali e in tutte le situazioni in cui le intersezioni con la viabilità principale possono costituire un pericolo per gli utenti più fragili, non solo pedoni e ciclisti ma anche bambini, anziani e disabili.
Il vero banco di prova per la mobilità sarà a settembre, quando riapriranno le scuole e la maggior parte delle attività economiche: ma bisogna arrivarci preparati, perché con l’accesso contingentato ai mezzi pubblici e un aumento del traffico motorizzato le strade potrebbero diventare meno sicure per chi si sposta a piedi e in bicicletta o con i mezzi della micromobilità elettrica.
Per questo, come Fondazione Michele Scarponi attiva nella sicurezza stradale, abbiamo sottoscritto una lettera aperta indirizzata alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere che anche nelle strade urbane possano essere installati gli autovelox, cosa oggi impossibile vista la normativa vigente.
Il documento è stato sottoscritto da un qualificato gruppo di esperti – architetti, urbanisti, tecnici, rappresentanti delle forze dell’ordine – che studiano il tema e considerano la sicurezza stradale come il principio-cardine su cui costruire la convivenza pacifica sulle strade, a cominciare dal rispetto dei limiti di velocità e per avere città a misura di persona.
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