Salute

Cosa respirano i bambini nelle città italiane?

Sabato 29 maggio, all’indomani del trentennale anniversario della ratifica italiana della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, si è svolto simultaneamente in 6 città italiane – Milano, Brescia, Torino, Bologna, Roma, Napoli – un flash mob coordinato da Cittadini per l’aria con le associazioni ed istituzioni che in tutta Italia in questi anni hanno monitorato il biossido di azoto (NO2) di fronte alle scuole delle loro città.

Cittadini per l’Aria (MI), Città della Scienza in collaborazione con Napoli Pedala, Comitato Vivibilità Cittadina (NA), Salvaiciclisti e Bike to School (RM), Aria Pesa (BO), Basta Veleni (BS) e Torino Respira (TO), chiedono che il Governo rafforzi le misure nel PNRR per migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane al fine di tutelare lo sviluppo e la salute dei bambini.

Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, in occasione dell’iniziativa ha dichiarato: “Un paese che si rispetti deve tenere fede agli impegni. La Convenzione sui diritti dei fanciulli impegna gli stati membri ad assicurare ai bambini ‘la protezione (…) necessaria al loro benessere’ riconoscendogli il diritto ‘di godere del miglior stato di salute possibile’. L’Italia non avrà rispettato questo impegno fino a che l’aria delle città, in cui nascono e crescono milioni di suoi piccoli cittadini, verrà risanata con misure ambiziose innanzitutto sulla mobilità. Il PNRR è un’occasione da non perdere”.

Milano inquinamento aria bambini
Il flash mob di Milano

In tutte le città monitorate, le concentrazioni di NO2 misurate durante le campagne di scienza partecipata (“No2 No Grazie”, “Che aria tira?”, “Quanto pesa l’aria a scuola?”) sono risultate, nella stragrande maggioranza dei casi, fuorilegge rispetto al limite previsto dalle norme vigenti (D.lgs. 155/2010) e inoltre, sempre molto al di sopra del limite indicato dai ricercatori dell’OMS a tutela della salute umana.

In ogni città una gradinata ha ospitato i cartelli colorati in base alle concentrazioni misurate davanti alle scuole durante le campagne di monitoraggio tenutesi dal 2017 al 2020, accanto a grandi nuvole grigie scure e ad uno striscione che interroga: “Cosa respirano i bambini nella nostra città?”.

Anna Becchi, Bike to School Roma, dichiara: “Chiudiamo al traffico definitivamente tutte le strade delle scuole, le sperimentazioni delle strade scolastiche sono un inizio ma non sono sufficienti: servono interventi coraggiosi e duraturi! I nostri bambini hanno il diritto di poter andare a scuola a piedi e in bici in sicurezza e respirando aria pulita”. Alessandra Grasso, Associazione Salvaiciclisti Roma, sottoscrive e rilancia: “Demotorizzare le città, disincentivare l’uso dell’auto privata con azioni coerenti che passano dal controllo del territorio agli investimenti infrastrutturali con maggiore focus sulla comunicazione istituzionale per cambiare le abitudini dei cittadini e delle cittadine a partire dalla scuola: zone/strade scolastiche”.

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I primi a subire gli effetti della cattiva qualità dell’aria sono i bambini e le bambine a carico dei quali si determina la riduzione dello sviluppo e della funzione polmonare, l’incremento di asma, infezioni delle vie respiratorie anche nei più piccoli (bronchioliti), disturbi dello sviluppo del sistema neuro comportamentale (disturbi dell’attenzione, riduzione del QI) e allergie, fino ad arrivare ai tumori infantili. Patologie la cui insorgenza, come dimostrano molti studi, sono spesso associate anche all’esposizione della madre agli inquinanti durante la gravidanza.

Gennaro Esposito, presidente Comitato Vivibilità Cittadina, è netto: “Una Città a misura di bambino garantisce la salute di tutti i cittadini e l’ambiente salubre per tutti gli esseri viventi. L’obiettivo non può mai essere lo sviluppo senza regole ma uno sviluppo che renda vivibili le città in sintonia con la nostra madre terra. L’aria che respiriamo è un bene prezioso ed irrinunciabile, la sua qualità è una priorità per ogni azione di sviluppo”.

Napoli aria inquinata bambini
Il flash mob di Napoli

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Riccardo Villari, Presidente di Città della Scienza di Napoli: “La salute dell’ambiente e la salute dell’infanzia si legano perfettamente in questa iniziativa cui siamo felici di partecipare, sia per l’urgenza e l’attualità delle tematiche che pone, sia perché queste incontrano la vision stessa di Città della Scienza e il nostro modo di concepire e realizzare attività di divulgazione scientifica, tutte finalizzate a diffondere una maggiore consapevolezza sul presente e sulle sfide del futuro, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi”.

Fattori inquinamento bambini

I danni dell’inquinamento dell’aria sui bambini rappresentano un’ipoteca sul loro futuro. L’esposizione all’inquinamento atmosferico in età infantile, non solo determina effetti misurabili nel bambino, ma si proietta negli anni successivi rendendo l’individuo più vulnerabile durante tutto il corso della vita.

Questo quanto dichiarato da Maurizio Bresciani di Basta Veleni (Brescia): “Il pesante inquinamento atmosferico presente nelle nostre città, così carico di veleni, rappresenta un serio pericolo, in particolare, per le figure più deboli: i bambini e gli anziani. L’indebolimento costante che lo smog provoca alla nostra salute ha avuto un’ulteriore conferma nell’incidenza del Covid sulle persone fisicamente più fragili. Qualsiasi ulteriore dilazione dei provvedimenti necessari a salvaguardare l’aria che respiriamo è un atto di complice responsabilità contro la tutela dell’ambiente e la precarietà della nostra vita resa ancora più insicura”.

Torino inquinamento aria bambini flash mob
Il flash mob di Torino

Roberto Mezzalama, Comitato Torino Respira, fotografa la preoccupante situazione: “I risultati della campagna ‘Che aria tira?’ degli ultimi due anni hanno dimostrato che le scuole di Torino sono esposte a livelli di inquinamento pericolosi per la salute dei bambini. Non solo, ma paradossalmente i dati relativi alle scuole sono mediamente peggiori di quelli della generalità della città. È urgente che l’amministrazione cittadina accolga le richieste delle scuole di istituire delle zone car free per limitare le emissioni e il rumore e tutelare la salute dei bambini che sono i più esposti agli effetti dell’inquinamento atmosferico”.

A Bologna il flash mob è stato supportato dalla Rete Civica Aria Pesa: “Questa azione è il frutto dell’attività concorde di molti per affermare il diritto di respirare aria pulita. E’ necessaria e urgente una nuova visione che porti ad ampliare le zone di tutela scolastica anziché le sedi autostradali. Invitiamo cittadini e cittadine a firmare la nostra petizione per monitorare lo stato di salute della popolazione esposta al traffico del Passante di Bologna”.

L’iniziativa nelle 6 città che hanno aderito al flash mob collettivo è stata realizzata in coordinamento anche con Federasma e Allergie che proprio il 29 maggio celebra l’annuale “Giornata del respiro” che vuole ricordare come la prevenzione debba essere considerata parte integrante delle cure, e Massa Marmocchi Milano.

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