Mobilità

A Napoli ritorna il bike sharing, polemiche per la sponsorizzazione della Q8

A Napoli ritorna il servizio di bici in condivisione con 36 mezzi a pedalata assistita: il nuovo bike sharing è un servizio realizzato dalla partnership di MC Consulting, ESA Move e UnicoEnergia con il Comune di Napoli, con la tecnologia Emoby e con il sostegno di Q8, la Kuwait Petroleum Corporation (la compagnia petrolifera nazionale del Kuwait, ndr). E proprio la sponsorizzazione del gigante petrolifero, in concomitanza con il lancio del servizio partito il 9 giugno 2021, ha attirato polemiche.

Come funziona il servizio

Napoli ‘N Bike, questo il nome del servizio, è stato lanciato con sei stazioni con tecnologia Emoby One e 36 city bike a pedalata assistita: ciascuna stazione dispone di 6 stalli di sosta/ricarica dei mezzi ma, a regime, diventeranno 14 (portando le ebike in condivisione a 84 totali, ndr), in quanto i mezzi del servizio potranno essere lasciate in adiacenza alla stazione e verranno gestite dal software “Virtual dock” di Emoby che potrà pianificare l’intervento dei manutentori anche per garantire l’ottimale ricarica ed elaborare i dati relativi alla bici durante le fasi di noleggio e stazionamento, segnalando agli amministratori del sistema e agli utenti eventuali anomalie, anche con alert di potenziali tentativi di furto.

Napoli bike sharing mezzi sponsor Q8

App e registrazione

Per utilizzare il servizio basta scaricare l’app, registrarsi e si è pronti a partire. Il sistema è user friendly: il noleggio si avvia mediante la scansione del QR Code della Stazione o della city bike. I codici digitali delle Stazioni e delle city bike vengono automaticamente associati alla sessione di noleggio dell’Utente e l’accensione della bicicletta, geolocalizzata, è automatica, senza pulsanti o chiavi. La ricarica è di tipo induttivo, con un vantaggio sia per la sicurezza elettrica sia per la resistenza agli agenti atmosferici.

Le stazioni Napoli N’Bike, automatizzate e in servizio h 24, 7 giorni su 7, si trovano in sei punti centrali della città: Via Partenope, Piazza Vittoria, Piazza Municipio, Piazza Trieste e Trento, Piazza Sannazzaro, Piazza Bovio.

Costo del servizio

I costi di utilizzo per gli utenti partono da € 0,99 al distacco e € 0,05 al minuto portando quindi il costo di un’ora di noleggio a € 3,99, ma sono previsti diversi pacchetti con tariffe scontate per favorirne l’uso sia per i cittadini che per i turisti.

“È un progetto entusiasmante. Abbiamo completato la installazione di tutte le stazioni e siamo orgogliosi di poter attivare oggi le prime di Piazza Vittoria e Via Partenope. Il Comune ed Enel stanno collaborando attivamente affinché ancora in questo mese possano essere elettrificate anche le ulteriori stazioni”, dichiara il presidente di MC Consulting e ideatore del progetto Marcantonio Cascini, che così conclude: “Ringrazio i miei partner oltre che l’Assessorato alla Mobilità del Comune di Napoli per il supporto dato per il successo di questa iniziativa”.

Ebike bike sharing Napoli

Polemiche per la sponsorizzazione della Q8

Il nuovo servizio di bike sharing ha attirato polemiche per via della sponsorizzazione della Q8. Tra le voci critiche c’è quella di Emiliana Mellone, presidente di Cleanap (l’Associazione che aveva portato avanti la prima sperimentazione del primo bike sharing di Napoli, ndr), che in una nota parla apertamente di bike washing, ovvero di un’operazione di greenwashing fatta utilizzando il servizio di e-bike in condivisione: “Q8 sta attuando una strategia di greenwashing da quando ha subito l’inchiesta per disastro ambientale a Napoli. Questa collaborazione sulle bike sharing è un pezzo di tale strategia, grave dal punto di vista ambientalista e politico che sia avallata dal Comune in nome di una fasulla promozione della mobilità sostenibile. Più che un’operazione del genere, che per ora conta 36 bici elettriche per una popolazione di quasi un milione di abitanti ed è un altro progetto ‘sperimentale’ con scadenza a 3 anni (ma questa volta a pagamento per i cittadini), sarebbe stato auspicabile che il Comune si fosse messo a lavorare sull’infrastruttura e messa in sicurezza per i ciclisti, poiché la viabilità a Napoli non è a prova di bicicletta”.

Nuove prospettive della ciclabilità urbana a Napoli?

Dal canto suo Luca Simeone, presidente del Tavolo della Ciclabilità del Comune di Napoli, interpellato da Bikeitalia ritiene che la ripresa del servizio di bike sharing rappresenti una novità positiva in un contesto in cui l’interesse per la ciclabilità urbana è in costante crescita: “Lo sharing di mezzi di micromobilità ha stabilmente conquistato le abitudini dei napoletani. I primi dati raccolti seppur ancora in forte limitazioni di mobilità causa Covid (periodo settembre/novembre 2020), nei soli primi tre mesi dell’esperienza dello sharing di monopattini elettrici, hanno triplicato i dati della prima sperimentazione del bike sharing in città. Era fondamentale per questo, fare presto e riportare il servizio di bike sharing a Napoli. Pochi giorni fa è partito il servizio con bici a pedalata assistita, a breve ci sarà la possibilità con un altro operatore di incrementare la flotta con ulteriori 500 mezzi. Parliamo di servizi di sharing autosufficienti da un punto di vista economico, che in questo modo danno la possibilità di concentrare le risorse comunali, circa 5 mln di euro per le infrastrutture ciclabili definite nel bici plan, in corso di validazione”.

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