Che fine ha fatto il bike sharing di Napoli?

Il progetto del bike sharing di Napoli, partito a luglio 2012 e terminato il 30 settembre 2015, sembra essere arrivato al capolinea: ma chi in questi anni ha portato avanti con passione e impegno l’iniziativa non si capacita del perché. Per questo, dopo oltre 7 mesi di attesa con gli stalli vuoti, le richieste di chiarimento sono state veicolate sui social network: una critical mass digitale contrassegnata dall’hashtag #SaveBikeSharingNapoli partita l’11 maggio su Twitter ma postata anche su Facebook e Instagram, indirizzata agli account del Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e del Ponrec (Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013) responsabili del progetto.

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Bike Sharing Napoli era infatti un progetto di ricerca dell’associazione Cleanap che aveva vinto il bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” del MIUR – PON Ricerca e Competitività 2007­-2013, cofinanziato con risorse del FESR per le Regioni della Convergenza, supportato dal Comune di Napoli e da ANM. Le ciclostazioni di Bike Sharing Napoli sono vuote ormai da mesi: eppure le tecnologie, i mezzi e l’interesse da parte della popolazione per far camminare sulle sue gambe il bikesharing partenopeo ci sarebbero, eccome.

Ne sono convinti gli organizzatori della protesta social, che sulla pagina FB dedicata all’evento esprimono le loro rimostranze: “Abbiamo lavorato e pedalato a lungo, siamo riusciti insieme a tutti voi a realizzare quella che fino a pochi anni fa sembrava essere un’utopia per la nostra città: abbiamo contribuito al cambiamento di rotta della città verso la mobilità sostenibile. Forse non lo sapevate, ma ci abbiamo creduto in più di 15.000 e insieme abbiamo percorso in bici oltre 120.000 km. Circa 3 volte il giro della Terra, per intenderci!”.

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Purtroppo, nonostante questi risultati incoraggianti per un progetto di mobilità nuova partito in via sperimentale, sono ormai più di 7 mesi che il servizio è rimasto fermo al palo. Questo nonostante una duplice richiesta al Miur: sia da parte dell’associazione Cleanap, in quanto soggetto attuatore, sia da parte del Comune di Napoli. La situazione, come spiegano gli organizzatori della protesta social, non riguarda soltanto il progetto Bike Sharing Napoli: “Questa situazione, purtroppo, è generalizzata e vale per tutti i progetti del nostro stesso bando (parliamo di oltre 50 realtà under 30 in tutto il Sud). Eppure obiettivo del bando era fare in modo che le sperimentazioni realizzate venissero acquisite dalle pubbliche amministrazioni per diventare buone pratiche a vantaggio della collettività”.

NAPOLI_BIKE_FESTIVAL_QUINTA_EDIZIONEIntanto la quinta edizione del Napoli Bike Festival – che si terrà dal 20 al 22 maggio alla Mostra d’Oltremare – si sta avvicinando: sarebbe bello e significativo se per quella data la situazione si sbloccasse e i cittadini potessero tornare in sella alle bici del Bike Sharing Napoli. Intanto il tam-tam corre sul web e chi vuole supportare la campagna può utilizzare l’hashtag #SaveBikeSharingNapoli, nella speranza che il servizio possa riprendere al più presto.

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