Turisti della (propria) città in sella a una mountain bike, salendo in mezzo ai vicoli e scendendo lungo scalinate per contemplare la bellezza di Napoli da una nuova prospettiva: l’evento Napoli Obliqua di domenica 7 novembre è stato questo e molto altro, come testimoniano le foto della giornata.

Napoli Obliqua: il racconto della giornata
E se le immagini non dovessero bastare, ci sono anche le parole degli organizzatori a spiegare il senso della manifestazione: “Non un semplice evento cicloturistico, bensì un viaggio emozionale che in poche ore ha raccontato Napoli come nessuno l’aveva vista prima. Non solo scorci nuovi ed insoliti percorsi, ma il contatto diretto con i passanti ed i residenti è stato il valore aggiunto. Dal caffè alla ricarica d’acqua della borraccia, insieme ad applausi e baci lanciati dai balconi, video e selfie, non è mancato proprio nulla”.
Numero chiuso a 150 partecipanti, raggiunto già tre giorni prima dell’evento. Un terzo dei ciclisti da fuori regione, con il pienone dalla Puglia – ed in particolare da Bari, Turi, Rutigliano, Noci e Noicattaro – sei autobus turistici, con tutta la famiglia al seguito divisi tra chi ha scelto di pedalare e chi di visitare la città a piedi. Partecipanti anche dall’Abruzzo, Lazio ed ovviamente dalla Campania con i bikers del Cilento e Vallo di Diano, molto numerosi.
40 km in mtb, 1.000 metri dsl+
Quartier generale, in Galleria Principe di Napoli, con partenza dalla Bicycle House, ormai consacrato punto di incontro di ciclisti e cicloturisti internazionali. I 40 km di percorso e quasi 1.000 metri di dislivello in salita (una sorta di scalata del Vesuvio, ndr) hanno fatto scoprire la città che resta, resiste e adotta spazi pubblici, a quella che accoglie nuove comunità e le integra, a quella che ripensa e ricrea.
Dal Duomo di Napoli alla Reggia di Capodimonte, al Parco Virgiliano di Posillipo, passando per i murales di Maradona e Eleonora Pimentel Fonseca ai Quartieri Spagnoli, incrociando i vicoli del quartiere di Totò alla Sanità. Napoli da prospettive che cambiano sempre si insinua nei profumi e negli odori delle cucine della domenica. Dal riso al curry, al ragù napoletano, pedalando si scopre l’integrazione delle comunità di migranti con la città.
Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival e presidente dell’Associazione Napoli Pedala che ho organizzato l’evento, tira le somme: “Il racconto di questa giornata non si ferma ancora. In queste ore siamo sommersi da una infinità di complimenti all’organizzazione dell’evento firmata dall’Associazione Napoli Pedala ed alla nostra città. Per chi come noi, da anni ha scelto di lavorare in tutte le direzioni per radicare la bici a Napoli è una soddisfazione infinita, siamo contenti ma si potrebbe fare molto di più. Far pedalare tra partecipanti ed organizzatori, circa duecento persone in città equivale quasi a portare un Giro d’Italia”.
Un calendario annuale di domeniche a piedi
Il bilancio di Simeone è positivo, ma per i prossimi eventi chiede una collaborazione più fattiva da parte dell’Amministrazione, cominciando dalla chiusura al traffico motorizzato: “Se avessimo potuto contare su una Domenica a piedi, con limitazione del traffico, avremmo potuto evitare di dire di no, – raggiunto il soldout – a diversi partecipanti. La nostra proposta alla neo-insediata Amministrazione Comunale, va proprio nel senso di pianificare un calendario annuale di domeniche a piedi con largo anticipo, in modo da consentire a tutte le realtà culturali, sociali e sportive di riempire la città con eventi, senza l’assedio del traffico veicolare”.

L’obiettivo di Napoli Obliqua è quello di diventare un percorso permanente, con una svariata tipologia di tour adatti ad ogni livello di difficoltà, per ogni tipo di bici, ma anche tour a piedi, da svolgersi sempre ed in autonomia, insieme ad eventi più strutturati con due appuntamenti l’anno in autunno e primavera. Napoli obliqua si è dimostrata una proposta turistica capace di destagionalizzare i flussi e soprattutto sostenibile da un punto di vista ambientale, senza appesantire la città oltre il suo equilibrio sin troppo fragile.
Questa è la prova che le rotte del cicloturismo possono far tappa anche a Sud e in grandi città come Napoli, se
coadiuvate da importanti sforzi organizzativi. Ora è necessario che a questi si aggiungono quelli doverosi dal
punto di vista delle infrastrutture a servizio della mobilità dolce per consolidare ed accrescere questa nuova
immagine della città sempre più proiettata verso uno scenario di metropoli a misura di bicicletta.
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