Città per le persone: come trasformare le strade di New York e Milano

15 Novembre 2021

Città intasate da traffico e smog. Strade che sembrano parcheggi a cielo aperto. Marciapiedi stretti o occupati dai cassonetti dei rifiuti. Attraversamenti pedonali pericolosi e poco visibili. Strade prive di alberature, spazi verdi o di ombra.

Potremmo andare avanti con l’elenco, cercando di mettere in fila tutti questi elementi che ormai caratterizzano moltissime città in tutto il mondo, ma pensiamo di aver reso l’idea. Del resto, soprattutto da circa un secolo, o meglio da quando l’automobile si è diffusa in modo prepotente in tutto l’Occidente, diventando simbolo di ricchezza, benessere economico e libertà, queste situazioni sono molto spesso sotto gli occhi di tutti.


Situazioni e immagini ben note anche Oltreoceano, tanto che il magazine New York insieme al sito Curbed hanno analizzato la situazione della città di New York, andando a ipotizzare quali interventi si rendono necessari per ridare spazio alle persone e alla qualità dello spazio pubblico cittadino.

Insieme a un team di designer e progettisti sono nate delle proposte per cambiare le strade di New York, così come aveva già iniziato a fare Janette Sadik Khan, ex assessora alla mobilità della città, colei che è diventata a tutti gli effetti un riferimento mondiale nel “retrofitting” delle strade della Grande Mela.

New York: meno parcheggi gratuiti

Al primo punto delle azioni ipotizzate dai due magazine di informazione c’è la necessità di ridurre drasticamente la disponibilità di parcheggio gratuito, in modo da andare a ridurre l’uso dell’auto privata, restituendo spazi stradali alla varietà di usi di un tempo, andando a dare maggior libertà di movimento a persone e biciclette.

Ridisegnare le strade della Grande Mela

L’esercizio metaprogettuale ipotizzato da New York Magazine e Curbed serve anche per rispondere alle esigenze nate durante la pandemia. La necessità di distanziamento interpersonale e di aumentare gli spostamenti in bici, anche alleggerendo il trasporto pubblico (non tanto riducendo la capienza quanto aumentandone l’offerta e la frequenza) ha portato alla revisione completa di strade tipo, andando a ipotizzare una strada ideale: ampi marciapiedi attrezzati, alberature e aree verdi, pochissimi parcheggi se non aree di carico e scarico (anche per le cargo bike), piste ciclabili, linee del trasporto pubblico con fermate sicure e preferenziate, attraversamenti pedonali ben visibili e soluzioni, come i rain garden, per gestire le acque meteoriche e tanto altro ancora.

Le soluzioni proposte da New York Magazine e Curbed

Le suggestioni portate avanti dai due soggetti nascono per chiedere con forza all’amministrazione della città di continuare sulla strada del rinnovamento, riportando le persone al centro della progettazione stradale.

La trasformazione in atto a Milano

Quanto ipotizzato a New York sta diventando invece realtà a Milano, dove gli uffici del comune, insieme all’Agenzia per la Mobilità, l’Ambiente e il Territorio (AMAT), hanno realizzato un vero manuale di progettazione dello spazio pubblico di Milano, uno strumento indispensabile per avviare una trasformazione completa e ordinata della città, puntando all’obiettivo della Città dei 15 minuti.

Alcuni estratti del manuale di Milano

Il manuale riporta nel dettaglio diverse soluzioni per cambiare le strade di Milano, mettendo finalmente ordine a diverse pratiche che negli anni hanno spesso creato confusione dando l’idea di poca attenzione per l’ambiente urbano.

Il nuovo compendio, realizzato sulla scia di importanti manuali per cambiare le città, in qualche modo va anche a fare chiarezza su interventi innovativi come le nuove corsie ciclabili, le soluzioni di urbanismo tattico, la gestione della sosta delle biciclette, i sistemi di drenaggio urbano e altro ancora.

Il documento è strutturato in cinque sezioni:

  • Sezione 1, con i presupposti e le finalità del documento, illustra anche il quadro normativo di riferimento;
  • Sezione 2, che descrive le strategie applicative sullo spazio stradale, riconducendole nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dal Comune di Milano;
  • Sezione 3, che analizza e definisce le tipologie e gli ambiti di applicazione delle linee guida in relazione ai caratteri e alle specificità del contesto milanese;
  • Sezione 4, che descrive le componenti progettuali della strada e offre specifiche indicazioni tecniche per la loro progettazione secondo i principi enunciati nella seconda e terza sezione.
  • Sezione 5, in cui trovano spazio diversi casi studio illustrati, che mostrano gli esiti e gli effetti di interventi improntati ai principi progettuali contenuti nelle linee guida.
Alcuni estratti del manuale di Milano

Grazie al manuale di Milano moltissime città italiane potranno prendere spunto dalle azioni e dai regolamenti del capoluogo lombardo, agevolando il processo di trasformazione delle strade italiane.

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