Il servizio di ebike in prestito spopola negli Stati Uniti
Ebike in prestito come i libri. In poche parole si tratta di un noleggio prolungato, o meglio di un prestito, proprio come accade per la biblioteca di quartiere: se mi serve un libro posso prenderlo in prestito e riconsegnarlo una volta terminato.
Lo stesso vale per il nuovo format ideato da un’organizzazione no-profit americana che consente ai residenti della zona di prendere in prestito una ebike, in particolare una e-cargobike, utilizzarla per un periodo di tempo definito e poi riconsegnarla. Nulla di così altamente innovativo, ma gli effetti di questa operazione sono molto interessanti, vediamoli insieme.
I vantaggi
Grazie a questa possibilità chi è interessato ad acquistare una ebike ha tutto il tempo per provarne una, apprezzarne la comodità effettuare un acquisto ponderato e motivato. Questo approccio ha dimostrato di funzionare, tanto che diverse persone hanno affermato di aver acquistato una bicicletta a pedalata assistita solo dopo aver testato per un mese o più la comodità di viaggiare su una ebike.
Nel Vermont ad esempio, ci pensa Local Motion a gestire le fasi di noleggio delle ebike, un’iniziativa di successo che ha portato diverse persone a non acquistare una seconda auto ma a optare per una e-cargo bike.
L’approccio di Local Motion al prestito ha dato segni incoraggianti, in un sondaggio del 2019 su 52 partecipanti al servizio di prestito, il 17% degli intervistati ha poi dichiarato di aver acquistato la propria ebike entro 12 mesi dalla prova: una cifra non indifferente che dovrebbe far riflettere produttori, rivenditori ma anche le pubbliche amministrazioni.
I casi di successo
L’interesse per le ebike in prestito ha superato la capacità previste dal programma, tanto che sono arrivate diverse richieste provenienti anche dalle comunità rurali situate attorno alla città di riferimento, ha affermato Eliana Fox, coordinatrice del programma di Local Motion.
Ma il modello delle biblioteche di prestito si sta diffondendo anche in altre comunità, tanto che l’organizzazione ha esteso il suo programma ad altre parti del New England, mentre anche città più importanti come Denver hanno lanciato un format simile dedicato ai residenti a basso reddito.
Iniziativa simile si è svolta a New York, dove un’altra organizzazione ha gestito una “biblioteca di ebike” utilizzando delle vecchie biciclette donate da Uber. Il format si è diffuso anche nel Regno Unito e in Australia, dove si sono già diffusi programmi simili alla biblioteca di ebike.
“Forse quelle persone avevano già preso la decisione di acquistare un e-bike e questo programma li ha semplicemente spinti a farlo, ma i feedback ricevuti sono stati altamente positivi” ha sostenuto Eliana Fox.
Il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni
Il modello sperimentato negli Stati Uniti potrebbe avere un successo ulteriore qualora fosse sostenuto economicamente e a livello comunicativo anche dalle amministrazioni comunali. Lo scoglio più grosso per replicare l’iniziativa è infatti l’acquisto dei mezzi, spesa che potrebbe essere sostenuta dalla amministrazione cittadina come operazione per promuovere l’uso delle ebike, in particolare delle e-cargobike.
Già oggi diverse amministrazioni lungimiranti offrono degli incentivi per l’acquisto di bici a pedalata assistita, tuttavia in certi casi non vengono sfruttati appieno perché la popolazione non è abituata a a muoversi in questo modo, non conoscendone i pregi. Proprio per questo forme di sperimentazione e prestito potrebbero essere un tassello utile nella transizione a nuovi abitudini di mobilità.
Grazie per l’articolo.
Un esempio di eCargobike-Sharing più vicino all’Italia è carvelo2go, che gestisce e mette a disposizione di chiunque i suoi mezzi in Svizzera:
carvelo2go.ch/it