Il muro del Senato imbrattato e la crisi climatica che continuiamo a negare
Ieri alcuni attivisti del movimento Ultima Generazione hanno imbrattato con vernice lavabile il muro della facciata del Senato. Un gesto eclatante per porre l’attenzione sulla crisi climatica in atto e denunciare la mancanza del tema nell’agenda politica del governo.
Senato imbrattato: il dito e la luna
Un’azione non violenta di forte impatto che – come accaduto anche in passato – ha costretto i media mainstream e i talk show politici a parlarne: ma la stragrande maggioranza degli arguti commentatori onnipresenti su tutti i palinsesti si è fermata, appunto, al gesto in sé condannandolo senza appello. Anzi parlando addirittura di “attentato alle Istituzioni”. Sciorinando dotte disquisizioni solo sul dito (il muro del Senato imbrattato) senza minimamente prendere in considerazione la luna (la crisi climatica in atto che appunto questo dito indicava, ndr): un’immagine che oggi Facebook mi ripropone come ricordo e che cade proprio a cecio, come si dice a Roma.
Ultima Generazione rivendica il gesto
“Quattro cittadine e cittadini appartenenti alla campagna Ultima Generazione hanno imbrattato Palazzo Madama con un getto di vernice arancione, utilizzando degli estintori. Alla base del gesto, la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio della storia dell’umanità”, si legge nel comunicato stampa diffuso dagli attivisti di Ultima Generazione dopo l’azione dimostrativa.
La crisi climatica che continuiamo a negare
In un contesto di condanna quasi unanime da parte dei grandi gruppi editoriali il Tg1 è andato persino oltre, non mostrando le immagini dell’azione ma dando conto solo delle parole di biasimo e disapprovazione per il gesto: con buona pace della completezza dell’informazione. Unica eccezione tra i direttori di quotidiani – a quanto mi risulta – è il collega Stefano Feltri di Domani Giornale che oggi ha scritto un editoriale in difesa degli attivisti dal titolo “Hanno ragione loro a sporcare la superficie dell’indifferenza”:
Buongiorno!
— Domani (@DomaniGiornale) January 3, 2023
Ecco la nostra prima pagina. Trovi il nostro quotidiano sulla app di Domani e in edicola. pic.twitter.com/5xLRmvKHfo
Processo per direttissima: che cosa rischiano gli attivisti
Intanto oggi, 3 gennaio 2023, gli attivisti di Ultima Generazione autori del gesto con cui è stato imbrattato il Senato sono stati processati per direttissima:
+++OGGI il processo per direttissima+++
— Ultima Generazione (@UltimaGenerazi1) January 3, 2023
Seguiamo una disciplina rigorosamente nonviolenta. Durante l’imbrattamento il #Senato era vuoto, non volevamo colpire “il Presidente” come accusa @Ignazio_LaRussa
Ennesima risposta grottesca della politica. Ma noi continueremo pic.twitter.com/algK5qADD5
Arresto convalidato
Liberati dopo il processo per direttissima di questa mattina i tre attivisti di Ultima Generazione fermati per aver imbrattato il muro del Senato. Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini – sono stati rimessi in libertà e il procedimento a loro carico proseguirà il 12 maggio 2023. Sono accusati di danneggiamento aggravato e, se condannati, rischiano fino a 5 anni di reclusione.
Le richieste al governo contro la crisi climatica
Gli attivisti di Ultima Generazione hanno detto che continueranno a portare avanti azioni nonviolente e reiterano le loro richieste al governo: “1) interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; 2) procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.
A occhi chiusi verso il baratro?
In ogni caso la situazione in cui siamo è quella di crisi climatica irreversibile in atto e buona parte del sistema dell’informazione italiano continua a non saperla raccontare. Il circo mediatico continua a guardare il dito delle azioni eclatanti – fatte proprio per aprire gli occhi sul baratro verso cui ci stiamo dirigendo senza indugio – condannandole senza appello. E non si cura minimamente del fatto che questo inverno – senza neve in montagna ad alta quota e con punte di 20°C al mare – non è solo il più caldo che abbiamo vissuto finora: è probabilmente il più freddo di cui avremo memoria. E siamo l’Ultima Generazione in grado di poter cambiare questa corsa autodistruttiva verso l’abisso; ma siamo al contempo troppo distratti a guardare il dito per accorgercene.
Se l’unico che si schiera a favore di questi imbrattatori è Stefano Feltri ,colui che suggeriva di escludere dalla vita civile chi sceglieva di non vaccinarsi , be’ molti dubbi è lecito porseli e forse anche qualcos’altro.
Certo, meglio marciare tutti in fila, come soldatini di stagno; occhi, orecchie e bocca chiusi. Cittadini perfetti.
Mi immagino siano i soliti che hanno imbrattato delle tele in alcuni musei.
Non mi convincono questi pseudo movimenti che ogni tanto appaiono sulle scene con questi gesti antisociali.
Di sicuro non hanno la mia solidarietà ,non rappresentano niente secondo me.