Politiche

Ultima Generazione: la voce contro il fallimento climatico

“Siamo l’ultima generazione del vecchio mondo. Siamo qui oggi per dire che creeremo un nuovo mondo, in cui l’umanità si abbraccerà, si perdonerà, amerà se stessa e si impegnerà a continuare la nostra grande avventura.”

Negli ultimi mesi una nuova ondata di azione ambientalista si sta facendo sentire in Europa e nel mondo.
Diversi gruppi di attivisti e attiviste si sono coordinati nella rete internazionale A22 Network per praticare una resistenza civile contro il fallimento climatico, ovvero l’incapacità dei governi di far fronte alla crisi climatica.
In Italia il gruppo che ha più fatto discutere è Ultima Generazione: chi sono e cosa vogliono?

blocco stradale di ultima generazione sul GRA
Blocco stradale sul Grande Raccordo Anulare – Ottobre 2022 – foto: Ultima Generazione

L’Ultima Generazione prima del collasso ambientale

Ultima Generazione è il corrispettivo italiano di gruppi come Letzte Generation in Germania e Just Stop Oil nel Regno Unito, che praticano azioni mirate e dirompenti per disturbare la quotidianità e sollevare l’attenzione sulla crisi climatica.
Non sono le colorate manifestazioni e gli scioperi della scuola per il clima di Fridays For Future: l’Ultima Generazione è delusa, arrabbiata ma soprattutto determinata.

“Quindi decidiamo. Decidiamo, non stiamo più assecondando le nostre paure, la nostra disperazione, i nostri risentimenti. Ci mettiamo in gioco.”

Nel mese di Settembre, alcuni attivisti hanno portato avanti uno sciopero della fame per quasi un mese, per chiedere all’allora ministro della Transizione Ecologica Cingolani di cessare gli investimenti in energie di origine fossile.
Gli appelli sono caduti nel vuoto, con l’attuale Ministero della Sicurezza Energetica che ha rincarato la dose autorizzando nuove trivellazioni del Mediterraneo alla ricerca di altro gas naturale.

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Blocco stradale sul Grande Raccordo Anulare – Ottobre 2022 – foto: Ultima Generazione

Metodi non violenti ma dirompenti

Gli attivisti di Ultima Generazione non si sono arresi: hanno perfezionato il metodo del blocco stradale.
Lo schema è piuttosto semplice: una decina di manifestanti si siede sull’asfalto di una arteria di scorrimento, bloccando interamente il traffico.
La maggior parte delle azioni hanno interessato il Grande Raccordo Anulare di Roma, ma anche le tangenziali di Milano, Padova, Mestre e Vicenza sono state bloccate a più riprese.

Per quanto facciano innervosire gli automobilisti e autotrasportatori, le azioni sulle strade sono ormai prassi consolidata: quando vuole alzare il livello, l’Ultima Generazione agisce nei musei.

Il 22 luglio di quest’anno, due giovanissimi attivisti si sono incollati davanti alla Primavera di Botticelli nella Galleria degli Uffizi.
Una settimana fa, a Palazzo Bonaparte di Roma, delle attiviste hanno lanciato del passato di verdura su “Il Seminatore” di Van Gogh, o meglio, sul suo vetro protettivo, come aveva fatto Just Stop Oil nella National Gallery di Londra con “I Girasoli” del pittore olandese.

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Attivisti di Ultima Generazione incollati al vetro protettivo della Primavera di Botticelli – Luglio 2022 – foto: Ultima Generazione

Peggio una zuppa su un quadro o un anno di siccità?

“Non è il linguaggio dei pittori quello che si dovrebbe ascoltare, ma quello della natura, il sentimento per le cose nella loro essenza, perché è molto più importante la realtà di qualsiasi sentimento si possa provare per un quadro”. – Vincent Van Gogh, Lettera al fratello Theo, Luglio 1882

Gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione scelgono consapevolmente di compiere atti controversi esponendosi a conseguenze legali: lo fanno per alzare il livello dell’attenzione sulla crisi climatica in corso.
Non è più un futuro lontano ad essere a rischio, perché il collasso climatico è già iniziato: solo nel 2022 le perdite nel settore agroalimentare italiano dovute alla siccità e all’innalzamento delle temperature ammontano a 6 miliardi di euro, secondo Coldiretti.

Nonostante l’urgenza della situazione, le azioni di A22 Network vengono criticate da molti: attivisti e attiviste vengono accusati di colpire bersagli “innocenti”, quando potrebbero protestare direttamente contro le aziende del fossile e i milionari che inquinano con i jet privati. Come, peraltro, hanno fatto nelle ultime due settimane negli aeroporti di Amsterdam Schiphol e Milano Linate.

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Attivisti di Extinction Rebellion bloccano la costruzione di una fabbrica di cellulosa in Finlandia – Ottobre 2022 – foto: Extinction Rebellion

Il punto è che queste critiche ignorano le azioni che fanno parte dell’ambientalismo militante fin dai primi tempi di Greenpeace, quelle contro le fabbriche, le multinazionali leader nel greenwashing e le raffinerie, proprio perché questo tipo di protesta non ha la stessa risonanza mediatica di quelle che causano disagi ai comuni cittadini.
Se bloccare le autostrade e lanciare delle zuppe nei musei fa parlare della crisi climatica, allora questi attivisti e attiviste stanno facendo un buon lavoro.

Le richieste di Ultima Generazione al Governo italiano

Le richieste di attivisti e attiviste alla politica sono due:

  • interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale;
  • procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW nell’anno corrente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.

Sito web di A22 Network / Ultima Generazione

Commenti

  1. Avatar Andrea ha detto:

    Bravissimi, con personaggi come Cingolani con le buone maniere non ottieni niente.
    Come fai a vincere secondo le regole se dall’altra parte giocano sporco?

    Dai che forse qualcosa si muove

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