Il governo ha nei giorni scorsi approvato l’ennesima stretta securitaria, elevando le pene per una serie di reati tra cui le truffe agli anziani, punibili da due a sei anni, e i blocchi stradali, punibili da 6 mesi a 2 anni; misura quest’ultima evidentemente mirata a stroncare proteste quali quelle recentemente attuate dai ragazzi di Ultima Generazione.
Ma quanto può durare un blocco stradale? Diciamo 10 minuti? E quanti automobilisti può coinvolgere? In 10 minuti da una strada urbana molto trafficata ne passano 500, che moltiplicheremo per 10 per tener conto degli effetti di rete e per 1,2 per tener conto del numero di passeggeri per ogni auto: fanno circa 6.000 persone coinvolte.
Ora, 10 minuti di tempo valutati secondo le tabelle del Ministero dei Trasporti valgono in media 2 euro che, moltiplicati per i 6.000 di cui sopra fanno un costo pari a 12.000 euro.
E quanto valgono 6 mesi di galera per i ragazzi che protestano? Sono quasi 4.400 ore per ciascuno che, valutate al valore minimo previsto dalle tabelle del MIT di 5 €/h – del resto sono fancazzisti rompicoglioni – fanno 22.000 euro che, se a fare il blocco sono in 10, diventano 220.000 euro.
Se poi la pena passa a 2 anni (!), il conto va a 88.000 euro per ciascuno, e a quasi un milione per il gruppo dei 10 sventurati attivisti.
E no, pare proprio che non ci sia molta proporzionalità tra delitto, se di questo si può parlare, e pena.
Ma non è questo l’aspetto più grottesco: basta rilevare che la stessa pena di due anni può essere comminata da una parte a chi truffa gli anziani e, dall’altra, a giovani che si scoprono truffati e depredati del loro futuro, mentre nessuna pena va ai loro truffatori.
E ancora non basta: due anni sono la pena in cui incorre un automobilista che commettendo un’infrazione uccide un ciclista o un pedone a patto di non esser drogato o ubriaco; e due li rischieremo noi se soltanto ci azzarderemo ancora a fare un flash mob di protesta contro quell’omicidio.
Buona svolta securitaria a tutti.
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