I trasporti rappresentano la seconda voce in assoluto nella produzione di emissioni inquinanti a livello globale: per questo ridurre l’impatto degli spostamenti casa-lavoro è una sfida che i mobility manager devono vincere, trovando le migliori alternative all’auto privata. Più efficienti e meno energivore. Questo il focus della relazione di Marco De Mitri, consulente aziendale per Nier Ingegneria, al MobilitARS 2022, evento realizzato da Bikenomist in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia.
I piani di spostamento casa-lavoro
Quella del mobility manager è una figura che nell’ordinamento italiano c’è dal 1998. All’epoca, ormai 25 anni fa, l’impianto normativo già guardava in prospettiva, come ricorda De Mitri: “Nelle aziende con almeno 300 dipendenti doveva essere presente il mobility manager, per favorire l’uso di forme di mobilità in itinere diverse dall’auto privata”. Però la soglia scelta (300 lavoratori, ndr) era troppo alta ed escludeva di fatto le aziende medio-piccole, inoltre mancavano controlli/sanzioni (come adesso) e non c’era nessun coordinamento.
Meno inquinamento e meno traffico
Poi l’evoluzione, nel 2000, con i mobility manager d’area dei Comuni, con il compito di migliorare la mobilità aziendale legata a due aspetti complementari e cruciali: da un lato l’impatto ambientale (dunque puntare a ridurre l’inquinamento legato alle emissioni prodotte nel tragitto casa-lavoro), dall’altro la congestione (il traffico veicolare che rappresenta anche un costo per la società, incluse perdite di tempo e stress accumulato in coda). E nel 2015 è arrivato anche il mobility manager scolastico.
Cambio modale, elettrificazione, smart working
“Le nuove linee-guida dei piani di spostamento casa-lavoro puntano tutto sullo shift modale”, spiega De Mitri. Le difficoltà maggiori, come spiegato nella relazione, risiedono nel fatto di riuscire a ottenere questo shift modale in modo robusto. Per questo, per chi per “n” motivi non può rinunciare a spostarsi con un’auto privata va considerato anche l’aspetto dell’elettrificazione.
Nuove linee guida: mobility manager sempre più centrali
Un altro aspetto molto attuale è legato allo smart working: in seguito alla pandemia l’approccio al lavoro da remoto / da casa è totalmente cambiato e molte aziende lo hanno sperimentato”. Dal 2020 la nuova soglia è scesa da 300 a 100 lavoratori e approvate della nuove linee guida con finanziamenti mirati: una grande opportunità per rendere questa figura più incisiva nel migliorare gli spostamenti casa-lavoro e la mobilità delle città.
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