Non si placano le polemiche: la progettazione della costruenda Ciclovia del Garda continua a essere oggetto di discussione e preoccupazione. Recentemente, una delegazione di associazioni riunite nel Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda – dopo l’appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha incontrato la senatrice Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, per esprimere preoccupazione riguardo all’opera.
Ciclovia del Garda: tutte le criticità
Le principali criticità sollevate riguardano l’impatto ambientale e paesaggistico della ciclovia, soprattutto nelle aree delle falesie dell’Alto Garda, dove le strutture proposte creerebbero una ferita sulle pareti rocciose. Inoltre, sono stati evidenziati problemi di sicurezza geologica e sismica in alcune parti del percorso.
Nella parte veneta, la ciclovia sovrasta la nuova condotta fognaria, attraversando spiagge e luoghi di valore turistico e naturalistico. L’idea è dunque di sostituire la ciclovia con un trasporto via lago a basso impatto ambientale lungo le falesie del Trentino, seguendo le norme ministeriali per la progettazione delle ciclovie.
Nella parte del basso lago, dove la ciclovia attraversa colline moreniche, si è evidenziato l’impatto paesaggistico e il consumo di suolo, con la possibile manomissione di opere agricole e taglio di vegetazione arborea.
Il passaggio nei centri storici
Altre preoccupazioni riguardano il passaggio attraverso centri storici e la possibile interferenza con strade ad alto traffico, come la 45 bis: la ciclovia non sarà dedicata esclusivamente alle biciclette, ma sarà condivisa anche con i pedoni, portando a un aumento insostenibile del traffico perché attirerà ancora più persone (in auto) in un’area già a forte vocazione turistica.
“Difficile fermare il progetto”
Nonostante le preoccupazioni sollevate, la senatrice Gelmini ha affermato che sarà difficile fermare completamente il progetto, ma ha incoraggiato le diverse amministrazioni locali a lavorare per cercare di apportare modifiche, come quella di utilizzare il battello per trasportare i ciclisti nei tratti più delicati dal punto di vista ambientale. Alcuni sindaci lombardi sono già scettici riguardo al progetto.
Il Sistema Nazionale di Ciclovie Turistiche (SNCT), comprende però anche la Ciclovia del Garda come una dorsale cicloturistica interregionale collegata al “Percorso del Sole” e alla rete ciclabile europea Eurovelo. Italia Nostra, un’associazione che si occupa di tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico, ha proposto alternative meno impattanti e più economiche per il progetto. Tuttavia, la realizzazione della ciclovia è soggetta a valutazioni tecniche e protocolli di intesa tra le regioni coinvolte, rendendo la tempistica di realizzazione non lineare.
In conclusione, le polemiche sulla Ciclovia del Garda ruotano attorno all’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera, nonché alla sua fattibilità economica. Sono state sollevate preoccupazioni riguardo alla sicurezza geologica, visto che il territorio è soggetto a frane, oltreché alla condivisione del percorso tra ciclisti e pedoni con spazi e margini di manovra molto risicati per entrambi.
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