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Al lavoro in ebike per la prima volta: vediamo come è andata con la Husqvarna Grand Pather 5

Al lavoro in ebike per la prima volta: vediamo come è andata con la Husqvarna Grand Pather 5

“Mi sembra di volare”: questo è stato il mio pensiero la prima volta che ho pedalato su una ebike, e la mia prima volta è stata su una Husqvarna Grand Pather 5.

Era da tempo che desideravo provare una bici a pedalata assistita per andare a lavoro, infatti solo una bici elettrica mi avrebbe permesso (considerata la mia inesistente preparazione ciclistica) di percorrere i 20 km tra casa mia e l’ufficio, ma avevo non poche riserve.

E quando mi è stata presentata questa Husqvarna Grand Pather 5, gentilmente prestatami per l’occasione, un dettaglio mi ha subito tranquillizzata: l’autonomia della batteria.

Con questa batteria, in ufficio ci arrivo

Oltre 200 km in modalità eco+: vale a dire circa 20 volte il tragitto casa-ufficio senza dovermi preoccupare di ricaricarla. Questa considerazione mi ha immediatamente rassicurata sul fatto che, durante le mie pedalate, la mia attenzione sarebbe potuta restare sulla strada, sull’aria aperta, sui suoni e sui profumi, non sull’indicatore della batteria.

Ho così finalmente deciso di mettermi in sella, e quando ho preso in mano la bici mi sono subito resa conto che la potenza della sua batteria significa però anche un peso importante. Per questo non mi sarei mai aspettata le sensazioni che ho provato dando la prima pedalata.

Le modalità della Husqvarna Grand Pather 5

Infatti in modalità automatica (ovvero quella in cui la bici regola da sola la potenza del motore a seconda delle esigenze del percorso), la spinta iniziale della Husqvarna mette letteralmente le ali ai piedi, e io non ho potuto fare a meno di sussultare e poi ridere come una bambina. Quell’improvvisa sensazione di velocità mi aveva riportata indietro nel tempo e già non vedevo l’ora di trovarmi su un bel rettilineo sgombro per poterne avere di più.

Husqvarna Grand Pather 5 - Giulia

Per mia fortuna il mio viaggio verso l’ufficio comincia con un lunghissimo tratto lungo il Naviglio della Martesana, quindi non ho dovuto attendere molto. Ho subito cominciato a giocare con il mezzo, a testare i diversi livelli di potenza del motore, ad accelerare e decelerare, e a esaminare tutti i dati forniti dal ciclocomputer sul mio tragitto.

Quanta distanza ho percorso? Da quanto tempo sto pedalando? Quanto veloce posso andare? A tutte queste domande la Husqvarna Grand Pather 5 ha prontamente risposto: bastava premere un pulsante. E quando mi sono ritenuta soddisfatta, ho reimpostato la modalità automatica e ho semplicemente pensato a godermi il paesaggio.

Andare al lavoro in ebike: il traffico e la fatica

Ma è poi arrivato il momento in cui mi sono dovuta confrontare con le trafficate ciclabili di Milano, interrotte da numerosi semafori (e auto parcheggiate dove non dovrebbero). Lo ammetto: quando dovevo fermarmi e poggiare i piedi per terra, il peso della bici si faceva sentire (d’altronde è una bici da uomo), ma non appena mi rimettevo sui pedali, la Grand Pather 5 faceva la sua magia e io tornavo a scivolare leggera sull’asfalto.

Husqvarna Grand Pather 5 recensione Giulia

Non solo: arrivata a tre quarti del tragitto ho osservato che non avevo versato nemmeno una goccia di sudore! Un aspetto di fondamentale importanza quando al termine della pedalata devi presentarti in ufficio. Ho anche pensato che i 200 km di autonomia, che all’inizio mi erano sembrati addirittura eccessivi, in realtà avevano perfettamente senso, perché su una bici così, anche senza allenamento, avrei tranquillamente potuto affrontare un vero e proprio viaggio.

D’altronde per il mio bike to work l’avevo già caricata di bagagli: sul portapacchi posteriore avevo infatti agganciato delle borse molto capienti, che avevo riempito con vestiti di ricambio, il necessario per sciacquarmi una volta arrivata, l’attrezzatura che uso quotidianamente a lavoro, gli snack per la colazione e persino la mia intera borsa con tutto il suo contenuto. Ci è stato tutto, e non ha minimamente compromesso la stabilità della bici. In più anche con la batteria al minimo non ne sentivo assolutamente il peso.

Insomma la Grand Pather 5 è chiaramente pensata per ciclisti più esperti di me, che cercano l’ebike perfetta per viaggi lunghi e avventurosi. Ma nelle mie mani ha compiuto un’impresa che reputo ancor più preziosa: mi ha fatto capire che, col giusto mezzo, ce la posso fare anche io.

Scheda Tecnica Husqvarna Grand Pather 5

La Grand Pather 5 è una ebike con una batteria da 720 Wh che garantisce un’alta autonomia, ideale sia per giri panoramici che per tragitti quotidiani.

Ha ruote da 29 pollici, ergonomia regolabile e una sospensione anteriore da 80 mm che permettono di affrontare qualsiasi terreno. È dotata di un motore Yamaha PW-X3 da 85 Nm con cinque livelli di assistenza e una funzione walk-assist, oltre a un’assistenza automatica che si adatta in base alle condizioni della strada e alla pendenza. I componenti SRAM assicurano affidabilità per lunghe percorrenze.

  • Misura ruote: 29 pollici
  • Telaio: 29″, Alloy 6061, batteria integrata
  • Forcella: SR SUNTOUR Mobie34-D 2CR, Aria, 80 mm
  • Motore: Yamaha PW-X3, 250 W, 85 Nm
  • Batteria: Simplo, 720 Wh, 36 V
  • Display: Yamaha Display B, LCD-Display, Micro-USB

Prezzo consigliato dal produttore: € 4.499,00

Per scoprire come è andata, ecco il VIDEO “Al lavoro con l’ebike”

Commenti

  1. Paolo Guido ha detto:

    Manca solo l’antifurto. ;o)

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