L’overtourism, ovvero il fenomeno dell’eccessivo afflusso turistico, negli ultimi anni è diventato un problema all’ordine del giorno per molte città in tutto il mondo. La presenza massiccia di turisti può compromettere la qualità della vita dei residenti, aumentare i costi abitativi e causare gravi impatti ambientali. Tuttavia, diverse strategie innovative possono aiutare a gestire questi flussi e promuovere un turismo più sostenibile.
Per un turismo urbano sostenibile
Le città che affrontano il problema dell’overtourism devono confrontarsi con una serie di criticità. Tra queste, l’eccessivo afflusso di turisti può compromettere l’equilibrio tra turisti e residenti, creando tensioni e conflitti. Inoltre, la crescita del turismo, facilitata da piattaforme come Airbnb, influisce negativamente sulla disponibilità e sull’accessibilità degli alloggi per i residenti locali, aggravando ulteriormente la pressione abitativa. Per approfondire il tema segnaliamo il pamphlet dell’esperta di politiche abitative Sarah Gainsforth “Oltre il turismo” (recensito su Il Tascabile a questo link).
Dal punto di vista ambientale, l’incremento del turismo contribuisce a problemi come l’inquinamento, la riduzione della qualità dell’aria e i cambiamenti climatici. Questi fattori non solo danneggiano l’ambiente urbano, ma possono anche ridurre l’attrattiva della città come destinazione turistica a lungo termine.
Gli effetti negativi dell’overtourism
Recentemente è stato pubblicato uno studio intitolato “Effects of overtourism, local government, and tourist behavior on residents’ perceptions in Alcúdia (Majorca, Spain)“, condotto da M. Esther García-Buades, María Antonia García-Sastre e Margarita Alemany-Hormaeche, e disponibile online dal 7 aprile 2022. Questa ricerca, pubblicata sulla rivista “Journal of Outdoor Recreation and Tourism”, analizza le percezioni dei residenti di Alcúdia, una destinazione costiera e all’aperto sull’isola di Maiorca, riguardo all’overtourism e i suoi effetti sulle loro attitudini.
Residenti vs. (over)turisti
Lo studio si focalizza anche sul ruolo della gestione da parte del governo locale e sul comportamento dei turisti nell’attenuare tali effetti. Dai risultati del sondaggio del 2017, è emerso che il 65% dei residenti percepiva la destinazione come sovraffollata, anche se il 57% la considerava ancora un buon posto in cui vivere. Tuttavia, il 35% dei residenti sosteneva la riduzione del turismo durante l’alta stagione.
Attrattività e sostenibilità dei luoghi
L’analisi tramite il modello di equazione strutturale ha mostrato che l’overtourism riduce significativamente la percezione di Alcúdia come un buon luogo in cui vivere, aumentando il desiderio di ritiro e rafforzando l’atteggiamento verso la riduzione del turismo in alta stagione. Lo studio evidenzia l’importanza di una buona gestione della destinazione da parte del governo locale e di un comportamento positivo dei turisti come strumenti chiave per raggiungere una destinazione più sostenibile. E in questo la bicicletta può essere una preziosa alleata.
Strategie per combattere l’overtourism
Per affrontare l’overtourism e promuovere la sostenibilità, le città possono implementare diverse strategie. Una delle soluzioni proposte è la limitazione dei flussi turistici – di cui è un grande fautore Michil Costa, albergatore sulle Dolomiti e voce contro l’overtourism – attraverso l’introduzione di quote o limiti al numero di visitatori nelle attrazioni più popolari. Questo approccio può ridurre la pressione sulle infrastrutture e migliorare l’esperienza dei visitatori.
Un’altra strategia efficace è la promozione di destinazioni alternative. Incentivare i turisti a esplorare aree meno conosciute non solo distribuisce i flussi turistici, ma può anche alleviare la congestione nelle zone affollate, migliorando la qualità della vita dei residenti.
Il coinvolgimento della comunità è fondamentale per sviluppare piani di gestione del turismo che considerino le esigenze e le preoccupazioni dei residenti. La collaborazione tra stakeholder locali, residenti e operatori turistici può portare a soluzioni innovative e condivise, promuovendo un turismo più sostenibile e inclusivo.
2024: l’anno in cui si è rotto il turismo
Come scrive Ferdinando Cotugno in un recente articolo pubblicato su Rivista Studio, quest’anno l’odio verso i turisti è esploso, con episodi di rivolta come le pistole ad acqua a Barcellona e i droni sulle spiagge greche. Odiare i turisti, però, significa odiare anche noi stessi, poiché il turismo è un’esperienza democratica legata al piacere e al riposo.
Il turismo – sostiene Cotugno – è una delle industrie più predatorie, con costi reali visibili e non occultabili. La sua espansione incontrollata rende difficile affittare appartamenti e peggiora la qualità della vita nelle città turistiche. Le soluzioni individuali non bastano, serve partecipazione politica per riformare il turismo e limitarne l’espansione. Le lotte contro l’overtourism, come le politiche anti-affitti brevi a Barcellona, dimostrano che il cambiamento è possibile. Il turismo necessita di regole non solo per lo spazio pubblico, ma anche per l’attività privata.
Migliorare la qualità della vita dei residenti
Per migliorare la qualità della vita dei residenti nelle città turistiche, è essenziale sviluppare infrastrutture sostenibili. Investire in trasporti pubblici, spazi verdi e servizi pubblici può garantire un ambiente urbano di alta qualità di cui beneficeranno sia i residenti che i turisti.
La regolamentazione del turismo, come le restrizioni sugli affitti a breve termine e sulla costruzione di nuove strutture turistiche, è un’altra misura importante. Queste politiche possono ridurre l’impatto negativo del turismo sulla disponibilità di alloggi e sulla qualità della vita dei residenti.
Cicloturismo: una soluzione sostenibile
Una forma di turismo che può contribuire significativamente a mitigare gli effetti dell’overtourism è il cicloturismo. Visitare una destinazione in bicicletta offre numerosi vantaggi sia per i turisti che per le città ospitanti. Prima di tutto, il cicloturismo riduce l’impatto ambientale, poiché le biciclette non emettono gas serra e contribuiscono a diminuire l’inquinamento atmosferico e acustico.
Distribuire e destagionalizzare i flussi turistici
Inoltre, il cicloturismo incoraggia i visitatori a esplorare aree meno conosciute e periferiche, distribuendo i flussi turistici in modo più equo e sostenibile anche durante il corso dell’anno e “fuori stagione”. Questo tipo di turismo favorisce anche un’interazione più autentica con la comunità locale, migliorando l’esperienza dei turisti e promuovendo una maggiore comprensione culturale.
I cicloturisti spendono di più sul territorio
Infine, il cicloturismo può contribuire allo sviluppo economico locale. I cicloturisti – come confermano i dati dell’ultimo rapporto Isnart-Legambiente – tendono a spendere di più in servizi locali, come alloggi, ristoranti e negozi, rispetto ai turisti tradizionali. Questo può portare a una distribuzione più equa dei benefici economici del turismo, supportando le piccole imprese e rafforzando l’economia locale.
Tutti i modi in cui il cicloturismo combatte l’overtourism
Ecco come il cicloturismo può contribuire in modo significativo a combattere gli effetti negativi dell’overtourism nelle destinazioni molto gettonate.
- Distribuzione dei flussi turistici | Il cicloturismo incoraggia i turisti a esplorare aree meno conosciute e periferiche, riducendo la pressione sulle attrazioni principali più frequentate. I ciclisti possono facilmente deviare dalle rotte turistiche più battute, scoprendo nuovi luoghi e attrazioni che altrimenti rimarrebbero ignorate.
- Riduzione dell’impatto ambientale | Le biciclette sono un mezzo di trasporto ecologico, che non emette gas serra né produce inquinamento acustico. Promuovere il cicloturismo significa ridurre l’impatto ambientale complessivo del turismo, contribuendo a preservare la qualità dell’aria e a ridurre il traffico e la congestione nelle aree turistiche.
- Sostenibilità delle infrastrutture | Le infrastrutture per il cicloturismo, come piste ciclabili e aree di sosta, sono generalmente molto meno invasive e più facili da integrare nei contesti urbani rispetto a quelle necessarie per accogliere grandi flussi di turisti motorizzati. Questo contribuisce a mantenere l’integrità dell’ambiente urbano e naturale.
- Promozione di un turismo lento e consapevole | Il cicloturismo favorisce un approccio più lento e riflessivo al viaggio, che permette ai turisti di apprezzare meglio le peculiarità locali, le culture e le tradizioni. Questo tipo di turismo è meno frenetico e più rispettoso delle comunità ospitanti, contribuendo a creare un’esperienza più autentica e arricchente.
- Supporto all’economia locale | I cicloturisti tendono a fermarsi più frequentemente lungo il loro percorso, spendendo in negozi, ristoranti e alloggi locali. Questo comporta una distribuzione più equa e diffusa dei benefici economici del turismo, supportando le piccole imprese e contribuendo alla vitalità economica delle comunità meno frequentate.
- Riduzione del traffico e del sovraffollamento | In molte destinazioni turistiche popolari, la congestione del traffico e il sovraffollamento possono essere problemi significativi. Promuovere il cicloturismo aiuta a ridurre questi problemi, poiché le biciclette occupano meno spazio rispetto alle auto e non contribuiscono agli ingorghi stradali.
- Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale | Il cicloturismo permette ai visitatori di scoprire e apprezzare meglio il patrimonio naturale e culturale delle destinazioni, promuovendo un turismo che valorizza e rispetta l’ambiente e le comunità locali.
Overtourism, la soluzione passa per il cicloturismo
In conclusione, il cicloturismo rappresenta una forma di turismo sostenibile che può contribuire a mitigare gli effetti negativi dell’overtourism, promuovendo una distribuzione più equa dei flussi turistici durante l’anno, riducendo l’impatto ambientale, supportando l’economia locale e migliorando l’esperienza complessiva dei visitatori e dei residenti.
Va sottolineato che, però, per combattere l’overtourism è necessario un approccio multisfaccettato e collaborativo. Implementare strategie di gestione sostenibile del turismo, promuovere destinazioni alternative e coinvolgere la comunità sono passi fondamentali per garantire che il turismo continui a essere una risorsa preziosa senza compromettere la qualità della vita dei residenti.
Fiera del Cicloturismo 2025 | Bologna 4 / 6 aprile
In questo contesto il cicloturismo emerge come una soluzione innovativa e sostenibile, capace di ridurre l’impatto ambientale e distribuire i benefici economici in modo più equo, offrendo un’esperienza turistica più autentica e rispettosa per tutti. Per saperne di più a Bologna dal 4 al 6 aprile 2025 torna la Fiera del Cicloturismo, un appuntamento imperdibile per chi vuole trovare la sua prossima destinazione di viaggio in bicicletta. Maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito: www.fieradelcicloturismo.it
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