Business

Biciclette artigianali: innovazione, tradizione e crescita economica

Biciclette artigianali: innovazione, tradizione e crescita economica

Non è solo un investimento per diversificare il suo business, quello di Alessandro Enginoli, imprenditore milanese. Ha acquisito e riunito aziende storiche, Taurus e Tommasini, e una startup che fa ricerca tecnologica, Gregario Cycling, perché crede nel presente e nel futuro delle bici di qualità.

«C’è un artigianato bello, da salvaguardare. Il vero saper fare italiano. Poi c’è un mercato con un grande passato, un presente burrascoso e un futuro che si prefigura molto interessante. Parlo di biciclette, le belle biciclette costruite con cura, tutte in Italia». Chi parla è Alessandro Enginoli, 58 anni, ex presidente di Piccola Industria Assolombarda. Viene da una famiglia di immobiliaristi e imprenditori nella GDO. Ma la sua strada era un’altra. E si percorre in bici.

«Volevo fare l’industriale. La mia prima azienda è stata BioStrada, startup meccanica, che produce spazzatrici per la strada e tecnologie sostenibili. Dopo circa 7 anni l’ho venduta a un’azienda più grande, Dulevo International, rimanendo nel consiglio di amministrazione e nella compagine azionaria. Poi l’azienda è entrata in un grosso gruppo francese. E io mi sono chiesto: cosa farò da grande?».

L’acquisto di due aziende storiche

Alessandro Enginoli
Alessandro Enginoli

L’incontro con l’imprenditore Fabio De Felice avviene per caso. Gli racconta il passato della Taurus, azienda milanese fondata nel 1908, da lui rilevata nel 2017, con il proposito di farla crescere, anche grazie a innovazioni tecnologiche, tra cui la “bici a idrogeno”. Al di là delle potenzialità di sviluppo, Alessandro riconosce al volo quello spirito artigianale che ha spinto tanti imprenditori, in passato, a realizzare prodotti di qualità, curati in tutti i dettagli. E decide di acquistarla, integralmente, nel 2022.

«Abbiamo cercato altri giocatori nel mercato» Enginoli usa una metafora calcistica, perché oltre alla bici ha la passione per il calcio. «Abbiamo acquisito il 100% di Tommasini, nel 2023, un’azienda storica di Grosseto, che produce bici da corsa in metallo. L’ha messa in piedi Irio Tommasini, 91 anni, uno dei maestri artigiani telaisti italiani, un personaggio meraviglioso che ha fatto la storia del suo mestiere». Ma Enginoli non si ferma qui.

L’iniezione di futuro per la tecnologia delle biciclette artigianali

Biciclette artigianali Taurus

«Passato e presente non bastano: bisogna guardare alle bici del futuro. Abbiamo partecipato una piccola startup, spin-off del Politecnico di Torino, Gregario Cycling. È stata fondata nel 2019, ma i fondatori hanno un decennio di studi ed esperienza alle spalle. Le loro bici sono futuristiche, per linee e materiali. Al carbonio, monoscocca, su misura… Hanno aggiunto al nostro gruppo le competenze che mancavano».

Enginoli non pensa solo al lato tecnologico: il mondo della bici è fatto anche di servizi. « Ci interessa tutto quello che ruota attorno alla bici: sostenibilità, benessere, longevità, cicloturismo. Non è solo un interesse filosofico il nostro. Dopo aver ristrutturato le aziende, trovato le competenze che mancavano, ci siamo dedicati all’ampliamento del mercato. Esportiamo tanto , abbiamo anche stretto un accordo con un player cinese, per vendere lì quello che produciamo esclusivamente in Italia. La nostra qualità è molto apprezzata all’estero. Qui ci concentriamo sul prodotto. Ma abbiamo anche aperto un centro noleggio e un negozio, a Grosseto».

Un impegno di gruppo

Il mercato bici si sta muovendo, per Enginoli. «Usciamo da due anni e mezzo complicati, ma dal 2025 il mercato dovrebbe ripartire. Era il momento buono per investire in questo settore. Abbiamo investito circa 2 milioni di euro».

Il noi comprende un club deal di giovani che si occupano di controllo, finanza e gestione, che detengono un 20% del gruppo. Poi ci sono altri piccoli azionisti marginali. «Siamo in 25, circa. Tutte persone con grandi competenze e memoria storica, dal saldatore al verniciatore».

Due ruote antiaging

Enginoli ama la bici, anche se non pedala quanto vorrebbe. «Pedalicchio, ma non mi faccio 200km al giorno. E non voglio che diventi per me una passione eccessiva e totalizzante. Preferisco mantenere un po’ di distacco. Penso però che andare in giro in bici sia la cosa più bella. Un ritmo meraviglioso per conoscere l’ambiente. La uso sempre in Versilia, nel Grossetano e in Maremma, dove ci sono strade bianche, meravigliose. Non sono mai partito in bici con un sacco a pelo. Ma confesso che l’idea mi era venuta, mentre facevo a piedi il Cammino di Santiago, qualche anno fa».

L’uso della bici è indicato per una popolazione sempre più longeva. «Non ha controindicazioni, solo effetti positivi: equilibrio, uso dei sensi, benessere muscolare… L’ebike ora sta avvicinando sempre più persone alle due ruote. Per fare turismo, ma anche per l’uso in città».

Taurus produce l’80% di bici muscolari, ma anche un 20% di bici a pedalata assistita. «Una percentuale destinata a crescere. Molto interessante anche la possibilità di modificare con la tecnologia bici normali in ebike, per rinnovare il parco bici esistente. Resta il problema dei furti, per cui non abbiamo ancora trovato una soluzione definitiva. Gps, blocco ruote sono solo deterrenti. Ma bisogna trovare un modo per bloccare i furti. Le bici costano».

La qualità delle biciclette artigianali si paga

Le bici Taurus costano dai 980 euro in su, sui 2500 le e-bike. Poi ci sono le bici futuristiche su misura, con prezzi più elevati. «Come per altri prodotti, sono bici che hanno certe caratteristiche, dai materiali al design e alla tecnologia. Ne produciamo circa 500 l’anno».

Modello Imperial
Modello Imperial

Su materiali naturali, per ora Enginoli non si avventura. «Ci siamo avvicinati a un’azienda che produce telai in bambù, ma a noi piacciono i metalli, robusti e tutti riciclabili. Acciaio, alluminio, titanio. E carbonio, con Gregario. Stiamo anche facendo esperimenti con il magnesio. L’importante è raggiungere un alto grado di resistenza. Bici da usare nei grandi viaggi. Che tornino a casa».

Impegno ed etica

Le Taurus gareggiano anche in competizioni storiche, come l’Eroica, cui ha partecipato anche Alessandro, nella 80 Km. «Ci piace quel tipo di ciclismo, abbiamo anche sponsorizzato la Fondazione Italiana diabete, che partecipa con un suo gruppo e le nostre bici, brandizzate. La Fid le acquista da noi e le rivende, tenendosi il margine».

Nel suo futuro, oltre a bici bellissime, Enginoli vede tantissimo impegno. «Ma mi piace quello che facciamo, mi sto divertendo e non mi pesa. Ci credo molto. Siamo riusciti a costruire un gruppo di collaboratori molto interessante, che ruota intorno a noi. Poi, assumiamo. E assumeremo ancora, perennemente. Professionalità diverse, dal saldatore in su».

I commenti non vanno online in automatico ma vengono prima letti e moderati dalla redazione: la loro pubblicazione di norma avviene nei giorni feriali tra le 9 e le 18.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *