“Mi piace allenarmi e gareggiare nel vostro Paese, amo i paesaggi, le montagne, il cibo, il caffè e le persone, peccato solo che il traffico sia a volte pericoloso per chi va in bici”.
Così parlò un tale Tadej Pogačar in un’intervista al Corriere; non un signore qualunque, ma Uno davanti alla cui grandezza tutta l’Italia, tranne quella ispirata da Feltri, s’inchina.
Beh, siamo messi bene allora: col cibo, il paesaggio e quant’altro saremmo a posto; aggiungerei anche i direttori sportivi: non saranno tutti stati grandi campioni, ma le squadre le sanno far girare come pochi altri.
Manca solo quel noioso particolare: il traffico pericoloso; forse proprio il motivo per il quale da noi, di nuovi Pogačar, non possiamo certo sperare che ne nascano.
È proprio vero, Tadej: la nostra ricchezza sono i paesaggi, le montagne, il cibo, le persone (non proprio tutte tutte), il caffè e, al posto dei direttori sportivi di cui mi interessa il giusto, il vino; ma noi continuiamo insensatamente a buttarla via con le strade che uccidono.
Il petrolio italiano è il turismo e non siamo ad ora stati capaci di sviluppare quell’ enorme settore che è e sarà il cicloturismo. Non solo continuità delle ciclabili, ma connessione e trasportabilità con treni e bus. Servizi di deposito bici, hotel lungo i percorsi,etc..
Ma la enorme montagna di soldi arrivati col Pnnr che cosa ne hanno fatto ? Non sono neppure capaci di spenderli ?
Io credo che sia una mancanza di cultura…..ciclistica e ambientale. Soprattutto da chi governa un paese. Mancano innanzitutto le piste ciclabili. Guardate i paesi del nord Europa. Vi è ma capitato di vedere in TV quando ci sono le grandi classiche che a fianco di una strada fuori dal centro abitato scorre parallela una ciclabile? E che ogni ciclabile conduce ad un’altro centro abitato? Be’ per loro è una cosa normale. Da noi te lo scordi. Da noi (e soprattutto a Roma dove io abito) le piste nascono e finiscono nel nulla. Non hanno un collegamento tra di loro. Non portano da nessuna parte. Come se l’amministrazione comunale volesse dare il contenino ai politici green, fare bella figura con l’UE e levarsi dalle balle i ciclisti dalle strade perché intralciano il traffico. Vi siete mai chiesti perché la gente non usa la bici per spostarsi? Semplice. Perché non si sente sicura sulle nostre strade. Tu fai una ciclabile che percorre parallela ad ogni metro delle strade della città e poi vedi se non la prendono la bici.
ma poi che significa ciclisti? io vado a piedi, in auto e in bici. Non esistono ciclisti, ci sono cittadini che vanno in bici e vanno tutelati come i pedoni e come tutti gli altri, anche se…i motorizzati si “tutelano” da soli e sono i padroni delle strade col tacito assenso delle istituzioni e di molti italiani.
gli automobilisti prima di parlare male dei ciclisti dovrebbero provare loro ad andare in bicicletta. Spesso si generalizza ,ci sono ciclisti e automobilisti , due categorie discutibili.
È vero, una buona parte di ciclisti è disordinata in strada, molto spesso si viaggia in 2 o in 3 lo ammetto.
Però dall’altra parte ci sono gli automobilisti che molto spesso sono distratti dal cellulare, sono impazienti, gli diamo fastidio perché noi andiamo in giro e loro magari vanno a lavoro.
Dobbiamo darci una regolata entrambi, perché la parte più debole siamo noi.
Secondo paesi così incivili come l’italia non ce ne sono. Mi riferisco al rispetto che c’è nelle auto, in particolare i conducenti, e le biciclette. Sono gli autisti che proprio non ti vedono, non ti calcolano, non hanno un minimo di rispetto, ti sorpassano e girano subito nella stradina affianco tagliando la strada di netto e di conseguenza devi frenare prontamente… e se provi a dire qualcosa…
Sono d’accordo col commento di Giulio.
Sono andato in bici per 30 anni su tutte le strade soprattutto della Riviera ma non sono mai passato col rosso e non sono mai andato
affiancato per due o tre.
Sono d’accordo che le strade in Italia per le Biciclette sono pericolose. Una buona parte di Automobilisti ha poca pazienza e non vuole aspettare. Però un appunto a sfavore di alcuni ciclisti lo voglio dire. Il codice della strada vale per tutti…non passiamo col il semaforo Rosso, così facendo ci sarebbe “forse” più armonia tra noi e gli automobilisti. lo dice uno che va in Bicicletta da più di 30 anni. Giulio
“peccato solo che il traffico sia a volte pericoloso per chi va in bici”.
A volte? Direi sempre, a ogni ora, su ogni strada.
parole sante
Tadej ha ben individuato il bello e il brutto di questo nostro Paese.
Il bello è riconosciuto da tutti! È il brutto su cui dobbiamo incidere. Purtroppo pochi sono i giovani che si dedicano al ciclismo, anche perché percorre le nostre strade, specialmente in bicicletta è molto ma molto pericoloso. Non ci sono i controlli delle forze dell’ordine e tutti si sentono di poter fare quello che vogliono. Nonostante abbiamo in Italia il più alto numero di forze di polizia rispetto agli altri Paesi della Comunità. Poi certamente il dato è anche culturale, ma qui ci addentriamo in un discorso che richiederebbe una analisi ben più approfondita.
chiunque vada in bici in Italia anche senza la tutina in lycra… sa quanto il buon tadej abbia detto una cosa ovvia, banale e confermata da continue morti più o meno eccellenti…io pedalo con Rebellin e gli altri…
Tadej Pogacar ha parlato chiaro e ha ragione. Dice bene. Il bello è che sento dire da altri, di «strade pericolose»… rispondo: «non ci sono strade pericolose, ci sono automobilisti pericolosi!
Buon viaggio a tutti i ciclisti degni del nome e anche agli altri. Feltri compreso😁
Coc Hane
Mi trovo d’accordissimo con Tadej. Vado in bici da più di un anno, ma prima correvo a piedi, quindi i pericoli sulle strade li conosco bene. A me capita spesso di non esser visto sulle rotatorie, specialmente quelle piccole e addobbate con cespugli che impediscono una buona visuale. Per non parlare dei conducenti col cellulare in mano, ne conto a decine ad ogni mia uscita. Quando esco tengo le dita incrociate e soprattutto gli occhi belli aperti. Un saluto da Gianni da Gorizia.
abito in Romagna esattamente dove si organizza la “9colli” sono un ciclista e un automobilista , spesso mi accorgo della maleducazione degli uni e degli altri sulla strada e sommati alle condizioni delle strade il mix è davvero pericoloso . un saluto
Non serviva certo l’analisi di Pogacar per capire che in Italia c’è un grande problema di traffico veicolare e di strade inadeguate. Sono un Agente di commercio ed un ciclista che quotidianamente si scontra con una realtà assurda e incredibile se pensiamo che l’Italia fa parte, da sempre, dei paesi più evoluti e avanzati del mondo. Accusare sempre e solo la classe politica non serve a nulla perché durante la settimana, sulle strade, non ci sono i politici ma gli italiani. Mamme ansiose di portare i figli a scuola per poi raggiungere in fretta e furia le amiche al bar, anziani pensionati che hanno fretta di correre al centro anziani per giocare a carte dopo aver risolto il problema prostatico, artigiani e muratori che hanno fretta di correre in cantiere per finire in fretta il lavoro ed iniziare un nuovo cantiere, camion ormai ovunque, anche sulle strade strette e rurali per evitare di pagare autostrade ormai costose come diamanti. Questi sono i problemi da risolvere per dare risposta a Pogacar e alle migliaia di ragazzini che amano il ciclismo ma che non possono praticarlo per l’ignoranza e il menefreghismo di una intera nazione!