Vittorio Feltri non chiede scusa. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia e direttore editoriale del Giornale aveva pronunciato la frase “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti“ aggiungendo a mezza bocca “allora mi diverto”, parole che hanno indignato buona parte dell’opinione pubblica nel mondo dell’informazione, della politica e del ciclismo. Molti ma non tutti, evidentemente: dal suo partito, dal governo e dalla premier Giorgia Meloni solo silenzio.
Il silenzio di Giorgia Meloni (e del governo)
Un silenzio assordante, eloquente, che fa altrettanto rumore rispetto alle tante voci che hanno giustamente preso posizione per stigmatizzare questa ennesima frase shock di Vittorio Feltri: da Marino Bartoletti a Davide Cassani, da Maurizio Fondriest a Silvio Martinello, all’uomo di sport e deputato del Pd Mauro Berruto.
Vittorio Feltri è colui che nel 2015 Salvini e Meloni candidarono alla Presidenza della Repubblica in quanto “persona libera, abituata a dire quello che pensa e coraggiosa, perché all’Italia serve una persona così”. Una persona abituata a dire quello che pensa senza curarsi minimamente del peso delle sue parole: la Fondazione Michele Scarponi – intitolata al ciclista investito e ucciso in bicicletta mentre si allenava sulle strade di casa, di cui proprio ieri ricorreva il 45° compleanno – per quelle parole lo ha querelato.
Le associazioni per la sicurezza stradale vogliono giustizia
E analoghe querele sono state annunciate anche da numerose realtà attive nella sicurezza stradale tra cui anche Fiab, Legambiente, Associazione Italiana Vittime della Strada e Lorenzo Guarnieri Onlus che hanno deciso di procedere congiuntamente: “Non si possono derubricare a provocazioni le gravi esternazioni di Feltri sui cittadini in bicicletta. Per quanto ci riguarda si tratta di vera e propria istigazione a delinquere tanto più grave in un paese come l’Italia che nell’anno ancora in corso ha contato oltre duecento vittime di violenza stradale proprio fra chi usa la bicicletta. Per parte nostra non intendiamo lasciar correre ma pretendiamo giustizia per chi non può più chiederla e per tutti coloro che reclamano il diritto a pedalare in sicurezza sulle strade delle nostre città”, dichiarano le associazioni.
I distinguo del presidente FCI Cordiano Dagnoni

La Federazione Ciclistica Italiana (FCI) guidata dal presidente Cordiano Dagnoni – che proprio ieri sui social aveva ricordato il compleanno di Scarponi con un messaggio commemorativo – non ha difeso né onorato appieno la memoria dell’Aquila di Filottrano perché per 24 ore non ha preso posizione nei confronti delle inqualificabili parole di Vittorio Feltri che in quello stesso giorno incitavano all’odio contro i ciclisti. Un cortocircuito comunicativo mediatico-istituzionale che non è passato affatto inosservato, come proprio questa mattina ha sottolineato il direttore di Ciclismoweb.it Andrea Fin.
Poi oggi, a 24 ore dal fattaccio, il presidente Dagnoni intervistato da La Presse ha detto la sua sulla vicenda, cercando di smorzare i toni e di minimizzare: “Stiamo lavorando come Federazione, e con le Istituzioni, per garantire sempre maggiore sicurezza, il nostro compito è quello. Sono opinioni di un giornalista, che considero di rispetto, le lascerei alle opinioni di ognuno. Diciamo che assolutamente l’ha fatta, come si dice, fuori dal vaso. Ha esagerato nelle esternazioni. Senza far troppo rumore, non merita altre considerazioni”.
Poi, proseguendo nell’intervista, Dagnoni ha fatto un altro distinguo per circoscrivere la portata delle parole di Feltri che suona come una parziale giustificazione del tutto: “Nei paesi più rispettosi ci sono carreggiate riservate ai ciclisti. Nelle esternazioni Feltri ha degenerato, ma ha parlato di corso Buenos Aires a Milano, quelle sono piste pericolose. Chi vuole andare si deve sentire più sicuro”.
Dal presidente della Federazione Ciclistica Italiana ci si sarebbe aspettata una reazione più chiara e incisiva.
La presa di posizione del sindacato dei ciclisti
Intanto l’ACCPI (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani) in una nota sottolinea come “nel paese con il più alto tasso di morti per chilometro pedalato è imbarazzante vedere come gli utenti deboli della strada siano considerati come birilli. Il tema del rispetto del ciclista non può essere affrontato in modo così superficiale e ignorante”.
Salvato: la strage sulle strade continua
“Siamo allibiti che un giornalista e politico del calibro di Vittorio Feltri si sia espresso in questo modo, ferendo tutti noi e coloro che hanno pianto per una persona cara uccisa sulla strada. Invece di ironizzare sul dolore delle famiglie delle troppe vittime della strada, per il ruolo ricoperto dovrebbe battersi attivamente per accrescere la cultura e il rispetto di tutti per chi si muove con un mezzo green. La bicicletta ci salverà, purtroppo non dall’ottusità e stupidità di chi quando sono morti campioni come Michele Scarponi e Davide Rebellin hanno promesso di rendere l’Italia un Paese più civile e invece ad anni di distanza la strage sulle strade imperversa come se nulla fosse“, commenta il presidente ACCPI Cristian Salvato.
Trentin invita Meloni e Feltri a pedalare
Matteo Trentin, vicepresidente ACCPI in attività, come portavoce del gruppo rivolge un invito alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Carissima Premier quando vuole la invito a fare un giretto in bici assieme a questo personaggio del suo partito che a quanto pare vive ancora durante la rivoluzione industriale. Potete usare anche l’elettrica così ci si diverte di più. Da donna, da madre e da cristiana dovrebbe prendere in considerazione quanto rischiano i nostri figli sulle strade ogni santo giorno”.
Cavorso: siete senz’anima
“Trovo davvero stupido e controproducente dare una connotazione politica al tema della sicurezza stradale. Cosa non si fa per un pugno di soldi o un mucchietto di voti. Soldi e voti sporchi del sangue dei nostri figli. Siete senz’anima”, è il laconico commento di Marco Cavorso, delegato alla sicurezza ACCPI e fondatore dell’associazione Io Rispetto il Ciclista che nel ricordo del figlio Tommaso si batte perché nessun genitore debba più provare uno strazio come il suo. In Italia invece accade ogni giorno.
Intanto crescono di ora in ora le richieste di dimissioni ma Feltri – come confermato ieri alla trasmissione La Zanzara di Radio24 – non chiede scusa.
Non diamo importanza a quello che dice
[Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione – Bikeitalia.it]
gentile signora Gisella, la sua esternazione fa il paio con “le donne non sanno guidare”, “gli italiani sono tutti mafiosi”, “i politici sono tutti ladri” ecc. ecc.
ci faccia un pensierino…
Vorrei rispondere alla signora Gisella Galizzi: quando sale in macchina parla al cellulare, manda messaggi, rispetta il codice della strada, passa con il verde e non con il rosso, mette la freccia…la lista è piuttosto lunga. Il ciclista è l’utente debole, la proporzione bici contro auto è più o meno auto contro camion. Ci pensi prima di scrivere ca…..
A parità di maleducazione e menefreghismo delle regole di comportamento sulle strade (e altrove) in Italia, I ciclisti vengono all’ultimo posto per pericolosità. Primi sono i camionisti, i motociclisti e poi gli automobilisti, certo con tutte le eccezioni (poche).
i ciclisti sono un pericolo? Quando una PERSONA scende da un auto cos’è un pericolo? Un birillo? Pericolosi sono i discorsi da fanatici affetti da delirio d’onnipotenza che imperversano per le strade pieni d’alcool e di velocità senza rispettare una sola delle norme del codice stradale perchè l’attenzione e il rispetto verso le altre PERSONE, la pazienza e la civiltà l’hanno scordata o forse non sanno neppure cosa sia.
parole forti ma lasciatemelo dire i ciclisti sono un vero pericolo sulla strada non hanno regole e rischi di farli cadere con facilità e oddio la colpa è sempre di chi è al volante della macchina
ma quando dice che “i ciclisti sono un vero pericolo sulla strada”, mi chiedo: ma sono individui pericolosi dalla nascita e che a causa della propria predisposizione alla pericolosità scelgono la bici, oppure sono persone normali che appena salgono in bicicletta diventano pericolosi?
Grazie alle parole del “sig. feltri” qualcuno si sentirà confortato della propria maleducazione nei confronti dei ciclisti. Come è che accaduto proprio oggi, nella mia solita uscita domenicale (a codice della strada, ci tengo a precisare).
Altro che non chiedere scusa, l’ordine dei giornalisti dovrebbe comminargli un’ammenda ed una sospensione; neanche al bar del suo paese dovrebbe dire queste cose.
Ed è pure conterraneo di Gimondi…
E vero che ci sono ciclisti maleducati che hanno un comportamento sbagliato, ma augurare la morte…Feltri ormai fa il provocatore e più str*** dice più seguito ottiene. Penoso.
se il commento di Feltri fosse stato del tipo…poverini…poverini… bisogna fare di più per la sicurezza….
sicuramente nessuno avrebbe parlato di cercare di garantire una sicurezza maggiore per i ciclisti…
mentre adesso ne parla il mondo…
il CONI non si pronuncia ?????????????
Una persona che desidera che un’altra sia investita e quindi che possa morire (anche se non ha usato tali parole) non è degno di rispetto alcuno e non merita di rappresentare uomini di destra (seppure non rappresentanti le mie idee) nè può essere considerato un grande giornalista che è tale solo se rispetta anche la libertà degli altri.
mi chiedo come possano non sentirsi ridicoli nel querelare Feltri. battuta forse troppo cinica, mentre la satira di sinistra si permette altro e oltre questo. vergognatevi
la stessa frase pronunciata sui cani, pardon sui pet, e lo avrebbero linciato sul posto. meditate gente meditate! Marco ciclista della domenica!
[Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
diciamo le cose come stanno, Feltri di cui non condivido le sue idee, ha voluto lanciare una provocazione, siete mai andati dietro ai ciclisti quando escono in gruppo, per il 90% sembra che le regole per loro non esistano, invece di andare in fila indiana viaggiano affiancati tre a tre per chiacchierare tra loro, infischiandosene dei disagi provocati agli automobilisti, in più si fanno forza che sono in gruppo per minacciare o inveire con parolacce chi gli fa notare il loro malcostume. Oltretutto dismessi i panni del ciclista diventano automobilisti anche loro e si incazzano se quando guidano, se trovano altri che fanno lo stesso. per non dire quelli che attraversano la strada sulle strisce pedonali o circolano su i marciapiedi o vanno contromano nei sensi unici, attraversano i semafori con il rosso, e per finire nelle aree pedonali quali parchi piazze le considerano delle piste del velodromo vigorelli in barba a chi passeggia.
Questo parla da vero fascista gli altri al governo tacciono questa è la destra.
Spero che i ciclisti non siano tutti democratici
Troppi lasciano passare sotto silenzio le assurde esternazioni dell’individuo. Spero che alla querela dei parenti di Scarponi se ne aggiungano presto altre e che il soggetto venga condannato ai giusti risarcimenti!
[Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
[Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
Come capita spesso in Italia tutti parlano di cose che non conoscono.
In questo caso il Signor Feltri credo abbia fatto una macabra battuta per attirare le attenzioni su di sé come spesso gli capita.Questa la migliore delle ipotesi ma a quanto pare non si tratta di una battuta scappata male.
Credo debba pagare salata questa esternazione a favore di chi a perso i propri cari sulle nostre strade.
[Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
Sappiamo da che parte sta il presidente della federazione ciclistica Italiana: un presidente sdraiato a mo’ di pelle d’orso nei confronti di un giornalista presuntuoso, maleducato e senza cuore.
[Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
Sono Roberto Gavazzi ciclista per passione. Un politico secondo voi può pronunciare le frasi i ciclisti mi piacciono solo se investiti? è un grandissimo *** fascista
[Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
Si chiama decadimento senile
[Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
Sei figlio di un nessuno come nessuno sei nel GIORNALISMO.
Sei vuoto anche nell’anima.
Pietro Mummolo ciclista
[Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ – Bikeitalia.it]
Feltri è convinto che, dall’alto della sua venerabile età, può permettersi di dire qualsiasi stupidaggine ma, la colpa non è sua ma dichi gli dà lo spazio erdite certe fregnacce.
Buonasera, trovo vergognoso che in un paese come il nostro ci possano essere persone così spregevole, come Vittorio Feltri, ora è un vecchio rincoglionito e si sente autorizzato ad incitare alla violenza, come se in Italia ce ne fosse poca.
Propongo una sanzione a per questo cretino.
Inoltre cerchiamo di organizzare un giro in memoria di tutti coloro che sono stati vittima di incidenti e soprusi stradali.
Cordiali saluti
Luca Fracassini
….che dire….confermo quanto già scritto su di lui…..un gran c……e!!!
Da ciclista convinto, ho persino venduto la macchina, inqualific
abile il non veder multati e privati del mezzo a due ruote, tutti quei pseudo utenti, siano essi amatori, professionisti o normali fruitori della bici che assolutamente se ne fregano del Cds. Di sicuro il Direttore Feltri si riferiva e, fieramente, mi associo .
si può amare la bici come si può disprezzare ..una cosa è certa non condivido la frase però di certo la sicurezza stradale non è nel fare piste ciclabili nei centri urbani per bici e monopattini ,credo sia questo il fine di una frase colorita
Credo che uno come feltri, la F minuscola è voluta, direttore di giornale e politico, abbia dato in peggio di se con questa affermazione già grave anche se detta al bar con amici …
Purtroppo i social sono pieni di odio nei confronti dei ciclisti proprio per questo motivo un personaggio pubblico deve astenersi da certi commenti
Sono un tacito nulla osta che “ scagiona “ l’odio nei confronti di chi pedala.
i ciclisti meritano sicuramente rispetto,ma parimenti dovrebbero rispettare le regole del codice della strada,del buon senso e della buona educazione.Sono soliti invece contravvenire a tutto:sensi unici,marciapiedi,passaggi pedonali che utilizzano come meglio credono,semafori rossi saltati.Si comportino da civili,allora potranno parlare.
Deve solo vergognarsi , non degno neanche di coprire il ruolo che occupa…..se ha detto quelle cose veramente , secondo me non si vergogna neanche…che individuo!!
Quella di Feltri è una delle tante sue provocazioni. Più in generale in Italia non c’è tolleranza, e c’è spesso mancanza di sensibilità e di rispetto per coloro che fanno scelte diverse da quelle giudicate corrette.
In Francia pper esempio gli automobilisti hanno rispetto, persino delicatezza nei confronti dei ciclisti.
Io credo che Vittorio Feltri, seguendo il cliché del suo personaggio, volesse dire non che si augurasse la morte dei ciclisti ma che volesse polemizzare su un certo modo di gestire la “cosa pubblica” tipico della sinistra dove ogni atto amministrativo non viene fatto con logica praticità e buon senso ma sempre per ammantarsi del ruolo falso e opportunista di “ difensori dei deboli” .Credo che chiunque, al di là della sua parte politica, si auguri che le città diventino più ecologiche, credo però che tutto dovrebbe essere fatto in modo pratico e funzionale. Nella mia città nelle piste ciclabili ci passa una bici forse ogni 30 minuti e gli automobilisti impazziscono per mancanza di parcheggi; i parcheggi per disabili sono mediamente occupati al 10-20 % (spesso da non disabili con il tagliando della nonna). Io credo che le cose andrebbero fatte con buon senso e non fare scelte per fare “gazzosa” politica, come fa quasi sempre la sinistra
io come ciclista amatoriale e grande appassionato e tifoso di ciclismo mi vergogno di avere come presidente della federazione che si para il sedere x non dare torto a una persona che non merita neanche di essere nominato.Poveri noi che purtroppo alle soglie dei 70 anni mi ritrovo in paese senza memoria e dignità e un minimo di coerenza grazie Gianni.
Ritengo Vittorio Feltri un ex giornalista in quanto ultimamente scrive e parla a sproposito forse dovuto all’età avanzata che ha raggiunto.
Feltri è così.
Esprime il suo pensiero senza filtri, spesso ha ragione, spesso spara -come questa volta- delle cavolate spaziali. Però se gli si fosse dato il giusto peso la cosa sarebbe finita lì, invece NO, nel nome del politicamente corretto si è voluta gonfiare la cosa, dando una risonanza che non avrebbe avuto.
Nota a margine, ho notato che l’articolo l’ha buttata in politica: immagine di apertura con la Meloni (che manco saprà di questa cavolata) e lo specificare che l’uomo di sport di cui non ricordo il nome è esponente del PD… mmmhhh…
Da persona che non vota e delusissimo dalla Meloni non vedo il nesso.
Feltri ovviamente non sapeva della coincidenza di date con il povero Scarponi.
Diamo alle cose il valore che hanno.
Che dire,il commento.di Feltri non si può giudicare.
Io credo che quando si raggiunge una certa età, che influisce comunque sull’attività cerebrale , a prescindere da quello che si e stati in età giovanile, bisognerebbe avere il pudore di sedersi con il panno sulle ginocchia davanti ad una finestra ed aspettare con decoro la.”vecchia signora”
Le affermazioni del sig. Feltri si commentano da sole, stendiamo un velo pietoso su questo personaggio.
direi che bisogna leggere il contesto dove la frase e stata inserita ..poi se ne volete fare una questione politica ..ogniuno e libero di ragionare come vuole ..
vorrei sapere perché i media delle TV non ne parlano dato che e un fatto pubblico
[Questo commento non è stato pubblicato > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ | Bikeitalia.it]