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Vittorio Feltri: “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”

Vittorio Feltri: “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”

Vittorio Feltri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia e direttore editoriale del Giornale, esterna contro le persone in bicicletta: “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”. Una frase shock pronunciata oggi, 25 settembre, in occasione dell’evento “La grande Milano – Dimensione smart city”, organizzato al Circolo Filologico di Milano. Un’uscita particolarmente sgradevole, violenta e infelice: soprattutto in una data come quella di oggi in cui ricorre il compleanno dell’indimenticato campione di ciclismo Michele Scarponi, corridore professionista che avrebbe compiuto 45 anni se non fosse stato investito e ucciso il 22 aprile del 2017 da una persona alla guida di un furgone mentre si allenava in bici sulle strade di casa, nella sua Filottrano.

Caro Michele parte seconda libro Fondazione Michele Scarponi iscritti
Michele Scarponi – ciclista professionista investito e ucciso il 22 aprile 2017 – il 25 settembre 2024 avrebbe compiuto 45 anni

Feltri contro i ciclisti

La frase completa di Feltri, riportata dalle agenzie di stampa, è questa: “Milano continua a svilupparsi in meglio. Con Albertini sindaco la città ha avuto uno sviluppo pazzesco. Ma credo che la città continui a migliorare. Mi dà solo fastidio la strada piena di buche e le piste ciclabili: i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”. D’altra parte Feltri, fedelissimo di Giorgia Meloni, è stato eletto in Regione Lombardia esplicitando la sua totale avversione verso le piste ciclabili e i monopattini come aveva detto in un’intervista per lanciare la sua candidatura. Ma non si era ancora spinto ad augurare la morte alle persone che pedalano né a compiacersi pubblicamente di questo. Almeno fino ad oggi.

Le richieste di dimissioni

La frase shock di Feltri contro i ciclisti ha provocato forti reazioni nell’opinione pubblica e le richieste di dimissioni si moltiplicano di ora in ora: “Un consigliere regionale che usa parole come queste non può continuare a svolgere il suo incarico. Ci deve essere un limite alla decenza e Feltri l’ha ampiamente superato. Siamo al fianco di tutte le famiglie delle vittime, che oggi ascoltano parole gravissime che fanno male. Noi stiamo dalla loro parte”. Questo il commento congiunto di Alessandro Capelli, segretario Pd Milano metropolitana, e Silvia Roggiani, deputata e segretaria Pd Lombardia.

Sottoscrive il capogruppo del Pd al Pirellone Pierfrancesco Majorino: “Spiace che una persona come lui, che ha anche un ruolo istituzionale, si lasci andare a ciniche provocazioni che, in questo caso, offendono la memoria delle cittadine e dei cittadini che hanno perso la vita”. E con lui tanti altri politici dell’opposizione in Regione Lombardia.

Il mail bombing in Regione Lombardia

Non solo politici: le richieste di dimissioni stanno arrivando anche da centinaia di semplici cittadini che stanno partecipando a un mail bombing inviando la stessa email con un testo preparato dal Coordinamento delle Associazioni cicloambientaliste e per la sicurezza stradale (che avevano già fatto azioni analoghe contro il nuovo Codice della Strada – ribattezzato Codice della Strage – approvato alla Camera e attualmente in discussione al Senato, ndr).

Qui di seguito il testo che sta intasando le caselle di posta elettronica di tutti i consiglieri della Regione Lombardia e del presidente Attilio Fontana:

Vittorio Feltri e sicurezza stradale: richiesta dimissioni dal Consiglio Regionale

Oggi, 25 settembre, Michele Scarponi – il grande ciclista professionista – avrebbe compiuto 45 anni. Non li ha potuti compiere perché il 22 aprile 2017 – mentre pedalava – è stato investito e ucciso da una persona alla guida di un camion.

Oggi, 25 settembre, Vittorio Feltri, Consigliere Regionale della Lombardia e direttore editoriale del Giornale, in occasione dell’evento “La grande Milano. Dimensione Smart City” al circolo filologico di Milano, ha detto: “i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”, come riportato dagli organi di stampa.

Come Michele, tante altre persone, purtroppo, oggi non sono più in vita dopo essere state investite e uccise mentre andavano al lavoro e/o si allenavano in bicicletta. A Milano – la città dove il Consigliere Feltri ha ritenuto di istigare all’odio e alla violenza – nel 2023 sono state investite e uccise, per esempio, Veronica, Cristina, Alfina, Francesca. Dietro ogni nome, una vita spezzata, una famiglia distrutta. In tutta Italia sono oltre 200 le persone che ogni anno vengono investite e uccise mentre pedalano: una strage continua che ci posiziona agli ultimi posti in Europa per la sicurezza stradale.

Chiedo le dimissioni di Vittorio Feltri per la gravità delle parole espresse: non c’è scusa o ridimensionamento che possa valere di fronte a tale violenza verbale.

Tali parole, infatti – tanto più provenendo da un rappresentante della collettività – rischiano di alimentare un clima di impunità per comportamenti aggressivi da parte di chi guida un veicolo a motore che mettono in pericolo la vita delle persone in bicicletta sulle strade.

Ritengo il messaggio diffuso dal consigliere lombardo pericoloso perché esula il limite del singolo parere e diventa un’espressione di odio ingiustificabile e resa ancora più grave dalle carica istituzionale che temporaneamente riveste. Con queste parole Feltri mette concretamente in pericolo la vita sia della singola persona che decide di muoversi in bicicletta nei centri urbani, sia la categoria dei ciclisti sportivi.

Tutelare la vita e la sicurezza delle persone sulle strade è un dovere che va oltre le legittime scelte politiche di chi governa. Per questo Vittorio Feltri non può più essere un rappresentante delle istituzioni.

Chiedo con fermezza che vengano intraprese azioni immediate per, in ordine:

  1. Le dimissioni immediate di Vittorio Feltri dal suo incarico di Consigliere Regionale della Lombardia.
  2. Una condanna pubblica di ogni forma di incitamento alla violenza stradale da parte di tutto il Consiglio Regionale della Lombardia
  3. Un impegno pubblico del Consiglio Regionale della Lombardia a promuovere politiche che tutelino la sicurezza stradale, in particolare promuovendo comportamenti corretti dei conducenti dei veicoli più pesanti e veloci nei confronti degli utenti vulnerabili della strada.

A chi legge questa mail chiedo di fare una scelta: tutelare la vita o incitare alla morte?

Per inviare questo stesso identico messaggio basta cliccare su questo link https://dsdt.short.gy/dimissioni-feltri (oppure – solo se non dovesse funzionare – quest’altro qui https://bit.ly/dimissionifeltri-2) copiare e incollare il testo e aggiungere in calce il proprio nome e cognome.

Vittorio Feltri dopo questa frase shock contro i ciclisti si dimetterà da consigliere regionale della Lombardia? Si attendono sviluppi nelle prossime ore.

Leggi anche: L’odio contro i ciclisti in Italia sta diventando una piaga sociale

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Commenti

  1. Marta ha detto:

    inqualificabile, non possiamo essere rappresentati da persone così irrispettose , squallide e arroganti.

  2. Giovanni ha detto:

    spero sia demenza senile e non il sentire comune di certa classe dirigente….qualche dubbio rimane….non c’è bisogno di fare nomi…

  3. Giovanni ha detto:

    Spero sia demenza senile e non il sentire comune di certa classe dirigente… qualche dubbio rimane… non c’è bisogno di fare nomi…

  4. Flavio Ometto ha detto:

    io SPERO che il sig. feltri volesse dire che gli dispiace che i ciclisti siano investiti e non come sembra che gli piacciono quando sono investiti, e voglio ricordare a lui e tutti che un ciclista anche se qualche volta volutamente o involontariamente non rispetta il codice, non ha mai provocato la morte di un’automobilista.

  5. Davide ha detto:

    A volte (spesso) è meglio stare zitti.

  6. Stefano G. Bertani ha detto:

    Tuttavia ci sono ciclisti e ciclisti; e sui monopattini difficile dargli torto. Come sull’ipocrisia delle ciclabili e le buche. Sprofondato in una appena divenuta cratere per incuria, il Comune mi ha negato risarcimento (con verbale polizia, ambulanza, pronto soccorso, insil etc.) perché: “hanno raccolto la mia testimonianza, non mi hanno visto cadere”. L’ufficio preposto ai risarcimenti, ove intendevo recarmi, è a VENEZIA MESTRE.

    [Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione – Bikeitalia.it]

  7. Pietro ha detto:

    Il solito str*** arteriosclerotico

    [Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione – Bikeitalia.it]

  8. Albino ha detto:

    Delusione totale…. non ho parole per esprimere il mio rammarico, penso in questo momento il ” povero ” Marco Scarponi che ogni giorno combatte per salvare vite il più possibile….Vergogna, Vergogna…

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