Politiche

Francia: ondate di mobilitazioni per la sicurezza dei ciclisti sulle strade

Francia: ondate di mobilitazioni per la sicurezza dei ciclisti sulle strade

La tragica morte di Paul Varry, giovane cicloattivista di 27 anni investito mortalmente dal guidatore di un SUV a Parigi, ha scosso l’intera Francia, spingendo migliaia di persone a unirsi in una mobilitazione nazionale. Questo episodio ha acceso i riflettori su un problema che va ben oltre la comunità ciclistica: la violenza stradale motorizzata, spesso banalizzata e invisibile.

Sabato 19 ottobre, oltre 300 città francesi sono scese in piazza e le manifestazioni hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di cittadini, richiamati dall’appello della Federazione delle Associazioni degli Utenti della Bicicletta (FUB) e altre organizzazioni locali. Non solo ciclisti, ma anche rappresentanti politici e associazioni di ogni genere si sono riuniti per ricordare Paul e denunciare una realtà troppo spesso ignorata.

La violenza motorizzata: un problema sistemico

L’episodio dell’investimento mortale di Paul Varry non è un caso isolato, ma rappresenta il culmine di una violenza stradale che milioni di ciclisti vivono quotidianamente. La paura di subire aggressioni stradali, spesso ignorate dalle autorità, è una costante per chi si muove in bici. La mobilitazione ha dato voce a un bisogno profondo: proteggere le persone in bicicletta da comportamenti pericolosi e aggressivi sulla strada.

Le testimonianze raccolte nei giorni successivi a questo episodio che ha scosso le coscienze hanno rivelato l’urgenza di riconoscere il carattere sistemico di queste violenze. Come sottolineano i cicloattivisti, la società deve agire per fermare questa minaccia attraverso interventi mirati e decisi, come la creazione di infrastrutture ciclabili sicure e un’azione più incisiva da parte delle forze dell’ordine e della giustizia.

Le richieste della FUB al governo

In seguito alla mobilitazione, la FUB ha chiesto al governo misure concrete per migliorare la sicurezza dei ciclisti. Tra le principali richieste figura un rafforzamento della risposta da parte della polizia e della giustizia, affinché le denunce dei ciclisti siano trattate con serietà e i comportamenti violenti siano puniti adeguatamente.

La FUB ha anche proposto una riforma del sistema educativo, per insegnare ai bambini la mobilità in bicicletta già durante il percorso scolastico: ad esempio il programma “Savoir Rouler à Vélo” deve essere implementato su scala nazionale, fornendo alle scuole le risorse necessarie per insegnare ai più piccoli a muoversi in sicurezza.

Infrastrutture ciclabili sicure e investimenti

La sicurezza stradale per i ciclisti passa anche attraverso infrastrutture adeguate. La FUB ha chiesto al governo di sbloccare i fondi per la realizzazione di piste ciclabili protette in tutta la Francia. Sono necessarie misure immediate per garantire la continuità dei finanziamenti per il 2025, così come un monitoraggio attento sull’applicazione delle leggi esistenti che richiedono la costruzione di piste ciclabili sicure.

Un Comitato Interministeriale per la bicicletta

Per garantire l’efficacia delle misure proposte, la FUB ha invitato il governo a reintrodurre il Comitato Interministeriale per la bicicletta. Questo organismo permetterebbe di monitorare l’attuazione delle politiche, stabilendo un calendario preciso e coordinando gli sforzi delle diverse autorità.

Verso un futuro più sicuro

La grande mobilitazione di tutta la Francia in memoria di Paul Varry segna un momento cruciale nella lotta contro la violenza stradale (motorizzata). Le associazioni ciclistiche transalpine sperano che questo sia l’inizio di un cambiamento reale e duraturo, affinché ogni cittadino francese possa scegliere di muoversi in bicicletta in totale sicurezza.

La Francia è ora chiamata a rispondere a questa sfida con misure concrete, per rendere le strade più sicure e contrastare la violenza stradale che continua a mietere vittime innocenti. Come Paul.

[Fonte]

Commenti

  1. Sorin ha detto:

    Aspettiamo il commento di Salvini

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