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In Olanda rubano una bicicletta ogni 30 secondi

In Olanda rubano una bicicletta ogni 30 secondi

Tempi duri per chi possiede una bici anche nei Paesi Bassi, terra d’elezione per i ciclisti, visto che le biciclette rubate sono state quasi un milione (980.000 per la precisione) per un valore di oltre 700 milioni di euro. Questi i dati dell’Istituto di Statistica olandese – Centraal Bureau voor de Statistiek (CBS) che rilevano un aumento di 230 milioni di euro rispetto al 2021.

Leggiamo su Het Parool che il furto di biciclette in Olanda è, tra i reati tradizionali, quello che causa le perdite economiche maggiori, superando di gran lunga i costi dei furti d’auto (183 milioni di euro), dei borseggi (82 milioni) e delle frodi negli acquisti (247 milioni). La maggior parte delle biciclette rubate aveva un valore medio simile a quello registrato nel 2021, circa 350 euro. Tuttavia, per i modelli più costosi, i danni hanno superato gli 800 euro, rispetto ai 690 euro di due anni fa.

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Assicurarsi contro i furti di bici diventa più costoso

Nel 2023, le compagnie assicurative olandesi hanno registrato un forte aumento dei costi legati ai furti di biciclette, con risarcimenti pari a 271 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al 2021, anche se solo il 13% delle biciclette rubate era assicurato.

Secondo ANWB (leader assicurativo olandese), il fenomeno è dovuto sia all’aumento dei furti, sia al maggiore valore medio delle biciclette, in particolare delle ebike. Questa situazione ha portato l’ANWB a modificare le proprie politiche, introducendo una franchigia, obblighi come l’uso di un secondo lucchetto e limitando le assicurazioni alle sole biciclette elettriche, che oggi rappresentano la maggior parte del loro portafoglio con un valore medio di circa 2200 euro. Le fat bike, invece, non sono più assicurabili proprio a causa dell’elevato numero di furti.

Criminalità urbana, furti e danni emotivi

Spesso chi subisce il furto della bici non sporge nemmeno denuncia e non riceve alcun risarcimento per i danni subiti. C’è insomma una sorta di rassegnazione. Il danno non è solo economico: secondo il CBS, oltre 109.000 persone hanno riportato anche conseguenze emotive dopo il furto della propria bicicletta, una cifra superiore rispetto a qualsiasi altro reato.

I furti di biciclette si concentrano maggiormente nelle aree urbane, dove la densità di mezzi e le numerose opportunità favoriscono l’azione dei ladri. Secondo Titus Venverloo, ricercatore dell’AMS Institute (Amsterdam Institute for Advanced Metropolitan Solutions), il fenomeno sta diventando sempre più parte integrante della criminalità organizzata, specialmente per i modelli più costosi come le ebike, che hanno un valore medio di almeno 1500 euro. I ladri stanno affinando le tecniche, spostandosi sempre più spesso dai giardini e garage privati alle strade cittadine, in particolare nei luoghi di aggregazione, come le zone della vita notturna, dove il numero di biciclette parcheggiate è più alto.

I parcheggi dedicati offrono maggiore sicurezza

Amsterdam parcheggio bici subacqueo
Amsterdam parcheggio bici subacqueo

I parcheggi dedicati, come quelli presso la Stazione Centrale di Amsterdam, offrono una barriera parziale contro i furti, rappresentando un’opzione di protezione migliore rispetto al semplice parcheggio per strada. “Questi spazi contribuiscono a ridurre i furti”, aggiunge Venverloo, anche se non eliminano del tutto il rischio. L’evoluzione della criminalità legata alle biciclette riflette l’importanza crescente di questi mezzi nella vita urbana e la necessità di misure di sicurezza più rigorose per proteggerli.

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Soluzioni collaborative per contrastare i furti di bici

Il problema è davvero sentito, tanto che nel 2023 è stata organizzata una maratona creativa, un hackathon, (StolenBike-athon) durante il quale i partecipanti, basandosi sui dati raccolti da AMS Institute e MIT Senseable City Lab per analizzare i movimenti e i comportamenti temporali delle biciclette rubate, hanno tentato di trovare soluzioni al problema. I team, con nomi creativi come Bike Recovery Operation e The Bike Bandits, hanno proposto idee innovative: tracciamento passivo, token per la proprietà delle biciclette, blockchain per l’autenticazione. Molte soluzioni miravano a registrare e monitorare le biciclette, permettere passaggi di proprietà e segnalare furti.

Anche in Italia i furti di bici sono un problema diffuso

Ladri di biciclette furti di bici Belgio bici-esca

La questione dei furti di biciclette non è esclusiva dei Paesi Bassi, ma riguarda da vicino tutta l’Europa. E in Italia qual è la situazione? Sebbene non ci siano dati altrettanto sistematici e completi come quelli olandesi, una stima della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) indica che in Italia ogni anno vengano rubate tra le 350.000 e 500.000 biciclette, con un danno economico complessivo di oltre 150 milioni di euro. Le città più depredate? Milano, Bologna e Firenze.

Come combattere i furti di bici

Il fenomeno ha un impatto non solo economico ma emotivo anche per i ciclisti italiani, che spesso rinunciano ad acquistare/utilizzare mezzi di qualità per paura dei furti. Le similitudini con la situazione olandese, dove si cercano soluzioni innovative per arginare il problema, suggeriscono la necessità di un approccio più strutturato anche nel nostro Paese. Misure come parcheggi sicuri, campagne per l’uso di lucchetti adeguati e tecnologie di tracciamento potrebbero offrire una protezione migliore.

In entrambi i Paesi, il messaggio è chiaro: la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, ma una parte essenziale della vita urbana. Proteggerla significa garantire sicurezza e promuovere uno stile di vita sostenibile per tutti.

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Commenti

  1. Alessandro Mietner ha detto:

    Mi sorprende sempre molto il fatto che pochissimi costruttori di ebike si siano mossi per gestire adeguatamente il rischio del furto. Le biciclette Van Moof avevano un sistema di autenticazione, per cui si bloccavano fisicamente. Anche senza arrivare a tanto, un sistema che renda inservibile una ebike che venga dichiarata rubata dal proprietario sarebbe basilare.
    Invece ancora oggi ci sono sistemi opzionali, dal costo enorme, e che con un intervento tecnico esperto possono comunque essere rimossi, rendendo nuovamente utilizzabile sia il motore che la batteria.
    Questo significa che finché non cambierà lo standard di alloggiamento dei motori, sarà comunque sempre possibile fare trapianti. Ciò mi sembra molto miope da parte dei costruttori, che dovrebbero essere consapevoli di operare in un mercato dilaniato dal problema dei furti da almeno cento anni.

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