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Pedalate in Faccia | Ciclisti e responsabilità attiva: un campanello vi salverà!

Pedalate in Faccia | Ciclisti e responsabilità attiva: un campanello vi salverà!

Abbiamo già avuto modo di occuparci della imperdibile campagna sulla sicurezza stradale lanciata dalla Regione Lombardia, in felice collaborazione con l’ACI, dedicata agli improvvidi pedoni.

Non poteva però mancare all’attenzione di tanto premurosi e brillanti autori anche il tenebroso mondo della bicicletta, i cui pessimi frequentatori evidentemente non si curano per nulla dell’integrità delle carrozzerie altrui.

[Dopo la pubblicazione di questo articolo Regione Lombardia ha reso privato il video pubblicato sul proprio canale YouTube: qui di seguito ecco un nostro reel che ricostruisce i contenuti della campagna]

Secondo il ben informato filmato della Regione pare infatti che questi figuri adorino acquattarsi negli angoli bui dei mezzi pesanti, dove gli ignari autisti non possono vederli e rischiano così di travolgerli e doversi pure fermare a soccorrerli (ma solo se se ne accorgono).

Pare anche che i ciclisti non stiano mai attenti alle buche e alle rotaie dove, per una misteriosa ragione che la scienza etologica non sa ancora spiegare, adorano andare a infilare le loro ruote.

Il video affronta poi con coraggio il tema scottante dello sport, illegale ma purtroppo assai diffuso tra i ciclisti, che consiste nel centrare le portiere che si aprono per consentire agli automobilisti di scendere legittimamente dal loro mezzo. È proprio per fregiarsi dei ‘punti portiera’ che i ciclisti si rifiutano di procedere squillando i loro campanelli, come giustamente suggerisce di fare la videoclip della Regione; e sì che questo suono argentino riempirebbe le nostre strade di spensierata allegria.

Da ultimo il filmato tratta l’aspetto più inquietante, cioè la diffusa incapacità di chi pedala di indovinare le reali intenzioni di un automobilista che, stretto tra la fretta e lo smartphone, non si capisce se accorderà loro o meno la precedenza, o se non li ha proprio visti. Se i ciclisti sono così ottusi da non intuire una cosa così ovvia possono sempre chiederglielo, non vi pare?

Insomma, come dice il video pare proprio che i ciclisti vogliano a tutti i costi essere “vittime passive della strada” per non assumere un atteggiamento di “responsabilità attiva”, e questa è vera depravazione.

[Fonte]

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Commenti

  1. Ivan ha detto:

    Quando ho letto l’articolo relativo alle indicazioni date ai pedoni, da pedone, mi sono detto d’accordo sul messaggio lanciato dalla campagna di Regione Lombardia. In questo caso devo dire che da ciclista sono un po’ più dubbioso su questo video perché ci sono alcune indicazioni che mi sembrano abbastanza strampalate.
    Suonare il campanello per farsi sentire dall’automobilista che scende dall’auto? Forse se avessi il clacson del Generale Lee di Hazzard.
    Dovrei intuire le intenzioni degli automobilisti? Ma chi sono il mago di Segrate?
    L’angolo cieco dei mezzi pesanti? Si esiste ma a me sembra anche una scusa buona addotta dai loro conducenti per fregarsene del prossimo.
    Però sono d’accordo con il concetto generale di adottare la giusta prudenza ed attenzione sulle strade. Ormai dopo tanti anni che pedalo sulle strade italiane ho capito che noi ciclisti siamo invisibili. Per questo quando arrivo ad un incrocio, anche se ho la precedenza, se capisco che dall’altra parte c’è qualcuno distratto o al quale non frega nulla della mia presenza sono io a fermarmi tanto non sto correndo il Tour de France e preferisco arrivare a casa sano e salvo piuttosto che avere ragione dall’ortopedia o dal camposanto.
    Sarebbe bello vedere delle campagne di sensibilizzazione fatte anche per l’altra parte perché, è vero, a volte ci sono in giro ciclisti deficienti e pericolosi ma difficilmente questi provocano la morte di qualcun altro a differenza dei tanti automobilisti altrettanto deficienti e pericolosi che popolano le nostre strade.

  2. Carlo Alberto Dondona ha detto:

    quindi non pubblicate se non conformi al 100% con le vostre idee? Per quale motivo non avete pubblicato il mio commento di stamattina?

    [No, non pubblichiamo soltanto i commenti che non rispettano le nostre linee guida > https://www.bikeitalia.it/linea-guida-moderazione-commenti-su-bikeitalia-it/ e, come scritto in calce ad ogni articolo > “I commenti non vanno online in automatico ma vengono prima letti e moderati dalla redazione: la loro pubblicazione di norma avviene nei giorni feriali tra le 9 e le 18.
    I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati”. Per chiarezza aggiungiamo che anche nei giorni feriali tra le 9 e le 18 i commenti possono restare in coda di moderazione da qualche minuto a qualche ora e la pubblicazione non avviene mai contestualmente all’invio – Bikeitalia.it]

  3. Carlo Alberto Dondona ha detto:

    cos’è che non andava nel mio commento?

    [Nulla: infatti lo abbiamo pubblicato – Bikeitalia.it]

  4. Carlo Alberto Dondona ha detto:

    Mah, al netto di qualche assurdità, come l’uso del campanello per evitare portiere in faccia, non mi pare che l’invito generale ad una responsabilità maggiore da parte di chi guida una bicicletta sia da disprezzare con facile ironia.
    Quest’anno sono 25 anni che mi muovo in bici per andare al lavoro (e ormai anche per molto altro), in questo tempo ho visto aumentare il numero di ciclisti ma non altrettanto i comportamenti responsabili. Viaggio con luci anteriori e posteriori, accese anche di giorno, uso un giubbotto tecnico arancione, casco e catarifrangenti e mi sento una mosca bianca fra ciclisti più attenti a impugnare il loro cellulare o a pedalare senza mani e con le cuffie giganti convinti, chissà come, di essere immortali e, soprattutto, al di sopra di ogni obbligo o rispetto. Probabile che non sappiano che male che fa cadere sull’asfalto

I commenti non vanno online in automatico ma vengono prima letti e moderati dalla redazione: la loro pubblicazione di norma avviene nei giorni feriali tra le 9 e le 18.
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