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Aumento dei prezzi della componentistica per bici in vista?

Aumento dei prezzi della componentistica per bici in vista?

Il settore della bicicletta ha vissuto un boom durante la pandemia, con una domanda esplosiva di biciclette e componentistica. Tuttavia, una volta superata quella fase, il mercato ha iniziato a rallentare a livello globale, con segnali di flessione che si sono protratti a fasi intermittenti fino al 2024 e che lasciano prospettive incerte anche per il 2025.

Le vendite di biciclette e componenti sono calate in diversi Paesi a causa dell’elevata disponibilità di scorte nei negozi, delle condizioni meteorologiche sfavorevoli e del generale rallentamento economico. Di conseguenza, i principali produttori di componentistica per biciclette, tra cui il colosso nipponico Shimano, hanno registrato una diminuzione dei ricavi e una riduzione del reddito operativo.

Shimano: l’impatto economico del richiamo sulle guarniture difettose

Nel corso 2024, Shimano, leader mondiale nella produzione di componenti per biciclette, ha affrontato una significativa spesa legata al programma di ispezione e sostituzione delle guarniture Hollowtech II difettose. Questo richiamo ha comportato un costo totale stimato di circa 13,3 miliardi di yen (69,3 milioni di sterline), equivalenti a circa 80 milioni di euro al cambio attuale, come riporta l’analisi della testata britannica specializzata in ciclismo road.cc.

Parallelamente, il mercato globale delle biciclette ha registrato una domanda debole, con vendite di componenti in calo del 5,2% e un decremento del 17% nel reddito operativo del settore ciclistico di Shimano.

Materie prime in aumento: un ulteriore ostacolo

Un ulteriore fattore di pressione è rappresentato dall’aumento dei costi delle materie prime. Le tensioni geopolitiche e le interruzioni nelle catene di approvvigionamento hanno contribuito a incrementare i prezzi delle materie prime nel 2025.

Questi elementi combinati potrebbero portare a un aumento dei prezzi della componentistica per biciclette nel corso del 2025. Tuttavia, Shimano rimane ottimista, prevedendo una ripresa delle vendite nel 2025, sostenuta da un interesse duraturo per il ciclismo. Per i consumatori, ciò potrebbe tradursi però anche in un incremento dei costi per la manutenzione e l’aggiornamento delle biciclette. Sarà importante monitorare l’evoluzione del mercato e valutare attentamente le opzioni disponibili per gestire al meglio le spese legate alla passione per il ciclismo.

L’effetto sui consumatori

Un ulteriore elemento da considerare è l’impatto delle politiche commerciali degli Stati Uniti. Recentemente, l’Amministrazione Trump ha introdotto nuovi dazi che colpiscono direttamente il settore delle biciclette. A partire dal 1° febbraio 2025, sono stati imposti dazi del 10% su tutti i prodotti provenienti dalla Cina e del 25% su quelli importati da Canada e Messico. Questi dazi si aggiungono alle tariffe già esistenti, rendendo l’importazione di biciclette e componenti notevolmente più costosa.

I dazi USA complicano il quadro

Le nuove tariffe sono entrate in vigore il 4 febbraio 2025 e non hanno una data di scadenza definita, essendo soggette alla discrezione del presidente. Non è previsto alcun processo di esclusione per le merci colpite, e le importazioni da questi Paesi non potranno più beneficiare dell’eccezione de minimis, che consentiva l’ingresso esente da dazi per spedizioni di valore inferiore a 800 dollari. Queste misure aumenteranno il costo delle biciclette e dei componenti in un mercato già sotto pressione, incidendo su produttori, rivenditori e consumatori finali.

Le conseguenze delle tensioni commerciali

Canada, Messico e Cina hanno annunciato contromisure commerciali, aumentando ulteriormente l’incertezza per il settore. Il governo canadese ha già introdotto dazi di ritorsione del 25% su oltre 100 miliardi di dollari di beni statunitensi, mentre il Messico sta elaborando la propria risposta tariffaria. Anche la Cina ha minacciato azioni legali presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).

Le associazioni di settore statunitensi, come PeopleForBikes, stanno lavorando per mitigare l’impatto di queste misure. Tra il 2018 e il 2024, l’associazione ha ottenuto esenzioni su alcuni prodotti come ebike e biciclette per bambini, facendo risparmiare al settore centinaia di milioni in dazi. Tuttavia, con l’attuale ondata di protezionismo, il futuro delle importazioni di biciclette negli Stati Uniti rimane incerto.

Manutenzione e noleggio bici / ebike: spiragli di ottimismo

Nonostante la congiuntura negativa per il mercato della componentistica, il settore della manutenzione e del noleggio di biciclette ed ebike mostra segnali positivi. Sempre più ciclisti scelgono di mantenere e riparare le loro biciclette anziché acquistarne di nuove, alimentando una domanda crescente di servizi di assistenza meccanica. Inoltre, il turismo legato al ciclismo e il noleggio di bici / ebike stanno continuando a espandersi, offrendo nuove opportunità di crescita per operatori e negozi specializzati. Temi che saranno affrontanti anche nel corso del Forum del Cicloturismo nell’ambito della Fiera del Cicloturismo 2025, che si terrà a Bologna dal 4 al 6 aprile.

Il futuro della componentistica ciclistica

In sintesi, le dinamiche commerciali internazionali rappresentano un ulteriore fattore di incertezza per il settore ciclistico nel 2025, aumentando la pressione su produttori, rivenditori e consumatori.

Secondo voi, alla luce di tutto questo, la componentistica delle bici è destinata ad aumentare di prezzo? Avete già notato rincari nel settore o ritenete che il mercato riuscirà a mantenere la stabilità dei prezzi?

Condividete la vostra opinione nei commenti!

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Commenti

  1. Massimiliano Ramoni ha detto:

    Credo che il mercato del ciclismo sia entrato in una bolla simile alla nautica dove un motore fuoribordo costa quanto un auto media. Ma questo è il prezzo della ricerca esasperata sulla tecnologia. Ad esempio i prezzi delle auto elettriche sono maggiori dei motori termici e non ditemi un auto elettrica abbia componenti maggiori e più costosi di una termica!
    Tornando al ciclismo, abbiamo tutti bisogni dei cambi elettronici che danno anche più problemi di manutenzione e affidabilità? O di un telaio che pesa 700 grammi? Ad esempio basta comprare una “Specxxxxx” con “Ultxxxx” meccanico al posto di una “S-wXXX” con cambio top di gamma elettronico per spendere circa la metà. Anche il costo delle promozione e degli eventi e della sponsorizzazione di squadre fa lievitare il costo. Ultimo esempio: il costo degli sci non è aumentato vertiginosamente come per le bici che hanno quasi raddoppiato il prezzo delle specialissime. Gli sci da agonismo sono riservati solo agli atleti e noi ci accontentiamo di un Race carve che costa circa 1000€ e li trivi anche scontati. Alla fine siamo noi che facciamo alzare il prezzo desiderando Telai ultraleggeri e aerodinamici che non sfrutteremo mai!!!

  2. Damiano ha detto:

    Voglio cambiare bici dal 2019. Dal 2020 il modello che puntavo è passato da 4000€ a 4500€, poi 5500€, 6500€ e ora sta a 7300€.
    Ho comprato una moto spendendo molto meno e continuo a pedalare, un po’ meno, sulla vecchia bici.
    I prezzi attuali di mercato non hanno senso, a meno di avere soldi da buttare.

  3. Luca Carosini ha detto:

    In realtà i prezzi sono già assurdi shimano era uscita con il gruppo Ultegra per 2500/3000 € oggi si trova a 1500€ fregatura prima? Vorrei che un giornalista mi spiegasse senza arrampicarsi sugli specchi come può una bici costare 14000/15000 € contro una Fiat Panda 12000/13000€

  4. Alessandro ha detto:

    Le mancate vendite sono dovute, quasi esclusivamente, al costo attuale spropositato delle biciclette e dei loro componenti. La maggioranza comincia ad averne piene le scatole del mercato, che pretende di ammortizzare qualsiasi perdita aumentando i prezzi, oppure che li aumenta ogni qualvolta aumenta la domanda (e non li abbassa quando la domanda scende). Oltretutto, come ben si vede per le strade, aumentano i motociclisti, e le moto,che spesso costano meno delle biciclette e sono fatte meglio. Le biciclette attuali sono qualitativamente pessime, tutto di loro si rompe troppo facilmente. Non basta la riduzione di peso o la poca tecnologia che hanno, per giustificare tale fragilità. Visto quanto costano dovrebbero avere la qualità di un Rolex, che di tecnologia è di precisione né ha ben di più e dura una vita.

  5. Cannuccia ha detto:

    Ne compreremo ancora meno. Che problema c’è?
    Non è possibile che gli unici a seguire un sistema economico basato sul bilanciamento di domanda e offerta sia solo il consumatore quando i costi aumentano! Le aziende qualche responsabilità non se la prendono? Devono essere sempre i consumatori a pagare? Dopo anni di aumenti ingiustificati?
    In ogni caso sono gli USA che hanno imposto dei dazi, dunque LORO dovrebbero pagare di più, non chi si rifornisce dalla Cina e non passa minimamente per gli USA.

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