Ghostbikes: biciclette bianche per i ciclisti caduti

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ghostbikeTriste memoriale per i ciclisti uccisi mentre pedalano in strada, le Ghostbikes sono biciclette dipinte di bianco legate e bloccate a cartelli stradali in prossimità del luogo dell’incidente con una piccola targa in memoria.

Le prime GhostBikes sono apparse a St.Louis, nel Missouri, nel 2003. Attualmente ce ne sono oltre 460 in oltre 170 località del mondo. Il numero si riferisce alle GhostBikes registrate presso il sito della organizzazione.

In Italia solo nel 2011 si contano più di 260 ciclisti morti per incidenti stradali. Il nostro paese si trova al secondo posto per pericolosità stradale in Europa ed è al primo per incidenti mortali che coinvolgono ciclisti. Il numero di morti sulle strade è sette volte maggiore di tutte le morti sul lavoro e la prima causa di morte dei giovani sotto i 34 anni.

Il problema della sicurezza stradale è così rilevante che la Comunità Europea ha imposto agli Stati membri di attuare piani concreti per ridurre il numero di vittime e incidenti stradali.

Il sito ghostbikes.org è sorto in parallelo alla diffusione delle GhostBikes ed è rivolto alla comunità del ciclismo mondiale. E’ stato inizialmente lanciato per tenere il conto delle vittime nella città di New York ma da anni sta lavorando in collaborazione con altre citta del resto del mondo per raccogliere informazioni spesso incomplete al di fuori degli Stati Uniti. Per questo ha lanciato un appello per incoraggiare le persone in tutto il mondo a contribuire a colmare gli spazi vuoti nell’elenco delle vittime su due ruote.

L’obiettivo è quello di creare uno spazio dove ricordare i ciclisti caduti. Attraverso il sito si vuole anche promuovere l’installazione di GhostBikes in modo che le persone davanti a questi memoriali siano costretti ad aprire gli occhi.

Le Ghostbikes sono state collocate in molti paesi del mondo. Qui l’elenco completo.

Nella foto la Ghostbike per Eva, uccisa a Roma in Via dei Fori Imperiali

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