Un flash mob davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, per richiamare l’attenzione sulla strage stradale di utenti fragili che ogni giorno vengono investiti e uccisi e puntualmente a poche ore dall’accaduto finiscono nel dimenticatoio, diventano numeri per aggiornare la macabra statistica di chi esce di casa e perde la vita in sella ad una bicicletta o attraversando a piedi sulle strisce pedonali.
E proprio le strisce pedonali sono state le protagoniste dell’iniziativa portata avanti da un gruppo di cicloattivisti che giovedì 19 settembre 2019 alle 17:30 hanno indossato delle tute bianche e si sono posizionati al centro dell’attraversamento a Porta Pia stesi per terra, per bloccare il traffico motorizzato e denunciare la violenza stradale perpetrata ogni giorno da chi provoca collisioni, morti e feriti guidando una potenziale arma senza coscienza.
Il flash mob è andato in scena di fronte alla statua del Bersagliere e a pochi passi da una ghost bike, simbolo dei ciclisti investiti e uccisi in strada, realizzata per l’occasione e legata con una catena di bici a un palo.
Sul manubrio è stato attaccato un cartello rivolto al Ministero guidato dalla neoministra Paola De Micheli:
“Davanti a questa bici bianca, simbolo di tutti gli uccisi in strada da una mobilità violenta e indifferente, giace inerte il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, la cui assenza di ruolo nel cambiamento delle modalità di spostamento è dolosa, ed è direttamente responsabile delle omissioni che portano alla fine violenta della vita di chiunque osi uscire di casa, con qualsiasi mezzo”.
Il titolo del messaggio di protesta, mutuato da De André, era “Siete per sempre coinvolti”. L’accusa fatta dai cicloattivisti al Ministero è di essere “complice di omicidio stradale” in quanto non metterebbe in atto tutto quanto in suo potere per garantire la sicurezza sulle strade, a partire dagli utenti più fragili e vulnerabili che continuano a essere uccisi.
Bikeitalia.it era presente al flash mob e il video realizzato mostra chiaramente il grado di insofferenza del motorizzato-medio verso chi si pone come “intralcio” sulla “sua” strada: davanti a una protesta pacifica di una quindicina di attivisti che hanno fermato il traffico per circa tre minuti alcune persone alla guida di auto e in sella a scooter e moto hanno aggirato il blocco passando a pochi centimetri dalle strisce pedonali umane, senza rallentare e anzi sgasando. Se non è violenza stradale questa…
All’iniziativa c’erano attivisti appartenenti a diverse realtà del mondo della sicurezza stradale e della bicicletta, ma le istanze portate avanti dal flash mob per chiedere che ciclisti e pedoni non vengano più uccisi appartengono a tutti e dovrebbero essere sostenute da chi ha a cuore la convivenza civile: anche per questo non erano presenti simboli né bandiere di alcuna associazione, per non far diventare “di parte” una battaglia che è e dovrebbe essere di tutti.
Nel corso di questa Settimana Europea della Mobilità Sostenibile si stanno tenendo moltissime iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e i cittadini sull’importanza di scegliere la bici come mezzo di trasporto per i propri spostamenti urbani a impatto (quasi) zero: al convegno di lunedì 16 settembre 2019 al Ministero dell’Ambiente Bikeitalia.it ha portato le sue proposte per incentivare la quota di spostamenti in bicicletta e finanziare la ciclabilità diffusa grazie a un sistema di sgravi fiscali strutturati e spalmati sul lungo periodo.
Intanto oggi, 20 settembre 2019, è la giornata dedicata la Bike to Work nel calendario degli eventi FIAB e il testimonial scelto per l’iniziativa è Marco Scarponi, segretario della Fondazione Michele Scarponi e in prima fila nella battaglia di civiltà contro la strage stradale perché: “La strada è di tutti a partire dal più fragile”.
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