Bici da corsa elettriche: la nuova frontiera delle ebike

Per alcuni sarà forse una contraddizione in termini, ma le bici da corsa elettriche sono ormai una realtà. Dopo aver rivoluzionato i settori delle bici da città e delle mtb, le ebike sono pronte ora a cambiare il modo di pensare a una bici da corsa. Se negli anni scorsi i modelli di bici da strada elettriche erano pochissimi, sono ormai varie le possibilità di scelta per chi vuole un mezzo di questo tipo.

bici da corsa elettrica

foto da http://www.giant-bicycles.com

Le bici elettriche hanno invaso il mercato del ciclismo a ondate. Le prime applicazioni di motore e batteria si sono avute in generale sulle bici a maggiore vocazione “utilitaria”, come le bici da città e le cargo bike: si tratta di biciclette usate per trasportare persone o cose da un posto all’altro, senza particolari vocazioni sportive, ed è quindi chiaro che un motore elettrico può dare una grossa mano senza influire negativamente sull’esperienza d’uso. Poi vennero le mountain bike elettriche, fenomeno esploso circa 5 anni fa: l’uso di una mountain bike è generalmente più sportivo, ma le mtb elettriche permettono a tantissime persone di immergersi nella natura in modo ecologico (niente rumore o gas di scarico delle moto) facendo un po’ meno fatica.

Il settore delle bici da corsa è stato quello più restìo ad elettrificarsi (doping tecnologico a parte). In fondo chi usa una bici da corsa vuole soprattutto fare sport, misurarsi con sé stesso, aumentare la propria resistenza alla fatica, limare di qualche secondo i propri tempi in salita… Tutte cose che lasciano poco spazio alla presenza di un motore.

Eppure sono sempre più le aziende che provano a proporre al pubblico delle bici da corsa elettriche. Ma cominciamo con un po’ di storia:

Breve storia delle bici elettriche da corsa

Ancora una volta, come per quanto accaduto con le e-mtb, sembra che sia stata Haibike la prima azienda a presentare sul mercato delle bici da corsa elettriche. Era il 2011 quando l’allora semisconosciuta azienda tedesca presentava alla stampa la eQ Race:

bici da corsa elettrica haibike eq race 2011

foto da http://www.haibike.de/

Si trattava di una bici da corsa con telaio in alluminio, con freni a disco meccanici, dal peso totale di 16 kg. Dal punto di vista elettrico, montava un motore Bosch Classic da 350 Watt, in grado di assistere la pedalata fino ai 45 km/h (con un forte aiuto da parte del ciclista però), con batteria da 400Wh: il classico setup Bosch disponibile all’epoca. La cosa più interessante è sicuramente vedere la posizione del motore Bosch, all’interno del triangolo del telaio e non all’esterno come accadeva allora per la gran parte delle bici elettriche Bosch. Si tratta di una innovazione presentata da Haibike che ha avuto un enorme importanza per il mercato delle mountain bike elettriche. Qui, in una bici da corsa, permetteva di non stravogere più di tanto la classica impostazione telaistica da corsa. La eQ Race rimase praticamente solo un prototipo, e a quanto ne sappiamo non fu mai disponibile alla vendita al pubblico.

Un paio di anni dopo però, ad Eurobike 2013, Haibike presentava le prime bici da corsa elettriche di serie, effettivamente prodotte e vendute. In quell’anno nasceva il brand Xduro per le Haibike con motore Bosch, e nasceva anche quindi la serie Xduro Race.

haibike xduro race 2014

foto da http://www.haibike.de/

Si passava dal motore Bosch Classic al motore Bosch Performance, più adatto ad applicazioni sportive; notate come con la serie Performance Bosch integrava all’interno del motore degli ingranaggi che andavano a variare la velocità di rotazione in uscita rispetto alla versione Classic, rendendo necessario usare una corona molto più piccola del normale; invariate potenza (350 Watt), velocità massima assistita (45 km/h) e capacità della batteria (400 Wh). Dal punto di vista meccanico la bici era basata sul gruppo Shimano Ultegra, con telaio in alluminio; interessanti ancora una volta i freni a disco meccanici e un sistema di illuminazione integrato nel telaio. Il prezzo di listino era di 5999€.

La situazione attuale

Attualmente sono diverse le soluzioni a disposizione di chi vuole avere una bici elettrica da corsa. Dividiamo la trattazione in due parti: 1) le bici basate sui sistemi per bici elettriche più diffusi in generale, come il Bosch o lo Yamaha; 2) soluzioni specifiche, spesso meglio integrate nel telaio di una bici da corsa, se non interamente invisibili, tanto da sconfinare nel tema del cosiddetto “doping tecnologico”.

1) Soluzioni basate sui sistemi per bici elettriche più diffusi

Giant (storicamente la prima azienda a usare motori Yamaha per mtb elettriche) ha da poco presentato due modelli di bici da corsa elettriche basate sul sistema Yamaha. Stiamo parlando della Giant Road E+ 1 (in foto) e della sua sorella minore (con componenti meno costosi) la E+ 2. Entrambe le bici hanno un motore Yamaha X94 da 80Nm di coppia. La E+ 1 ha componenti Shimano 105 e Ultegra, con freni a disco idraulici, batteria da 500Wh e un prezzo di listino di 3899€; la versione E+ 2 è basata sul gruppo Shimano Tiagra, ha freni a disco meccanici e batteria da 400Wh, per un prezzo di listino di 3199€.

bici elettrica da corsa giant Yamaha E+ 1

foto da http://www.giant-bicycles.com

Haibike è rimasta fedele al motore Bosch per le sue bici elettriche da corsa. Al momento sono disponibili due modelli, la Xduro Race S Pro (in foto) e la Xduro Race S RX, entrambe speed-ebike con pedalata assistita fino ai 45 km/h, con componenti meccanici diversi e prezzi di listino rispettivamente di 7999 e 4699€.

bici elettrica da corsa haibike race s pro

foto da http://www.haibike.de/

Ricordiamo che con sistemi di questo tipo è tipicamente possibile coprire circa 400 metri di dislivello positivo con 100Wh di consumo della batteria.

Ci sono molte altre bici con motorizzazioni di questo tipo pensate per andare veloci su strada, ma nessun’altra (ci sembra) con una così chiara impostazione tipica da corsa, per quanto riguarda il disegno del telaio, del manubrio, e i componenti montati. Se siete a conoscenza di altre bici simili vi invitiamo a segnalarcele nei commenti e le aggiungeremo all’articolo. Passiamo ora alla seconda tipologia.

2) Soluzioni specifiche per bici da corsa

Le bici viste finora hanno motorizzazioni e batterie standard usate anche in bici da città o mountainbike. Ne risulta un’apparenza estetica non ottimale, con motore e batteria in bella vista. Esistono però soluzioni più specializzate, pensate per essere meglio integrate nel telaio della bici, o per ragioni puramente estetiche o per realizzare il cosiddetto “doping tecnologico” (l’utilizzo nascosto di piccoli motori elettrici durante le gare di bici da corsa normali, per avere un ingiusto vantaggio sugli avversari, fenomeno che pare sia sempre più diffuso nelle competizioni amatoriali e semi-professionistiche). Si paga la migliore estetica con una (probabile) minore efficienza del motore, e una (sicura) minore capacità delle batterie, dato il minore spazio a disposizione.

VIVAX ASSIST

motore vivax assist

foto da http://www.vivax-assist.com/

La soluzione forse più avanzata dal punto di vista dell’integrazione. Il motore è nascosto all’interno del tubo piantone (possibile se il tubo ha diametro di almeno 30,9mm), e ha una potenza di 200 W; viene attivato da un pulsante nascosto nel manubrio che funziona completamente senza fili; non è possibile regolare la potenza del motore; la batteria (da poco più di 200Wh) è nascosta all’interno di quella che è all’apparenza una normalissima borraccia (non è più necessaria la borsa sottosella); il peso totale del sistema è di soli 1,8kg, mentre il prezzo di listino è di 2858€ (compresa l’installazione). Il risultato, soprattutto con l’ultima versione senza fili e con la borraccia-batteria, è una bici da corsa che anche gli occhi di un esperto faticheranno a riconoscere come elettrica.

TYPHOON BICYCLES

Un’azienda nuova sul mercato, i cui fondatori hanno un passato nella Formula 1. In questo caso anche la batteria è completamente integrata nel telaio. Nel loro sito internet non ci sono molte informazioni, ma ipotizziamo che il motore sia nascosto nel tubo piantone, con la batteria nel tubo obliquo del telaio. Il peso totale è di 1,7kg. In questo caso è possibile scegliere fra 3 livelli di assistenza, con il motore che eroga 50-70 Watt, 130-160 Watt, o 250 Watt. Si tratta di una soluzione molto costosa in quanto venduta per ora solo in abbinamento a telai fatti a mano in Italia dalla SARTO, con prezzi che vanno dagli 8 ai 12 mila euro.

Conclusione

Questi mezzi potranno avere successo? Difficile dirlo. Come dicevamo nell’introduzione, di solito gli appassionati di bici da corsa sono molto interessati alla parte sportiva della bici, alla performance atletica, ancora più di quanto non lo siano gli appassionati di mountain bike. È chiaro che introdurre un motore elettrico in un contesto prettamente sportivo ha poco senso. Tuttavia, ci sono anche persone che interpretano la bici da corsa in chiave più cicloturistica, e potrebbero quindi essere interessati a una bici che dia loro la possibilità di mantenere postura e sensazioni di guida da bici da corsa, facendo però un po’ meno fatica in salita; pensiamo soprattutto a persone più avanti negli anni, o che non hanno modo di allenarsi molto.

Anche il lato estetico conta molto: si preferirà avere una bici chiaramente elettrica, con motore e batteria in bella vista, potendo però avere una batteria di maggiore capacità? Oppure il mercato si orienterà verso le soluzioni del secondo tipo, più nascoste ma necessariamente anche con batterie di minore capacità? Staremo a vedere se anche il mercato delle bici da corsa riceverà una scossa elettrica come accaduto per bici da città e mtb.

E voi che cosa ne pensate? Usereste mai una bici da corsa elettrica? Avranno secondo voi lo stesso successo avuto dalle mountain bike elettriche, oppure il pubblico delle bici da corsa si dimostrerà più conservativo? Si diffonderanno soprattutto le soluzioni completamente nascoste, o anche quelle in cui è chiaro che si tratta di una bici elettrica avranno successo?

Per approfondire:

requisiti legislativi per le bici con velocità massima assistita di 45 km/h, come nelle bici elettriche da corsa viste in questo articolo
andare in bici elettrica non vuol dire necessariamente “barare”: anche in ebike si può fare la stessa fatica

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