Mobilità

Più bici, più sicurezza stradale: non è una coincidenza

Più bici, più sicurezza stradale: non è una coincidenza

Sarà vero che nelle città con un maggior numero di bici la sicurezza stradale migliora?

Ne abbiamo parlato in molte occasioni, in Italia, la sicurezza stradale per ciclisti e pedoni è un tema che desta preoccupazione. I tassi di incidenti che coinvolgono utenti vulnerabili della strada sono elevati, tanto che nel 2023, secondo i dati dell’ISTAT, oltre 200 ciclisti e 500 pedoni hanno perso la vita sulle strade italiane, sollevando domande sulla mancanza di adeguate infrastrutture e sulla gestione del traffico.

La convivenza problematica tra ciclisti, pedoni e automobilisti è spesso oggetto di dibattito pubblico e di conflitti. Associazioni, attivisti e ciclisti chiedono da tempo maggiori investimenti e politiche sensate per la sicurezza stradale. La discussione è accesa e la risposta politica lascia spesso a desiderare.

Ma ha senso ribadire che città ciclabili e con un elevato numero di ciclisti migliorerebbero la sicurezza stradale in generale?

Sì, ha senso. E non lo diciamo noi basandoci sulle nostre esperienze personali e sui nostri desiderata. Per dimostrarlo, ci affidiamo a uno studio statunitense che si è interrogato sulla correlazione tra l’aumento dell’attività ciclistica e il miglioramento della sicurezza stradale.

La relazione tra l’aumento dell’attività ciclistica e il miglioramento della sicurezza stradale non è una coincidenza

Washington

La sicurezza stradale per ciclisti e pedoni è un tema centrale per tutte le città che cercano di ridurre gli incidenti mortali sulle strade e promuovere modalità di trasporto sostenibili. Una recente ricerca (Traffic safety for all road users: A paired comparison study of small & mid-sized U.S. cities with high/low bicycling rates – Authors: Nicholas N. Ferenchak, Wesley E. Marshall) condotta su quattordici piccole e medie città negli Stati Uniti ha esplorato il legame tra l’attività ciclistica e gli esiti di sicurezza stradale, rivelando che le città con maggiori tassi di utilizzo della bicicletta tendono a essere più sicure non solo per i ciclisti, ma anche per tutti gli utenti della strada, in particolare i pedoni.

Lo studio ha confrontato sette città con un’elevata attività ciclistica con sette città simili in termini di dimensioni e posizione, ma con tassi di ciclismo più bassi. I risultati offrono spunti importanti su come migliorare la sicurezza stradale attraverso un’integrazione più forte di infrastrutture per la mobilità sostenibile e una pianificazione urbana più densa.

Le città in esame

Città come Boulder, CO, Corvallis, OR, e Davis, CA, rappresentano vere e proprie “enclave ciclistiche“, con una percentuale di pendolari in bicicletta molto superiore alla media nazionale degli Stati Uniti. Nonostante l’elevata attività ciclistica, queste città mostrano anche tassi di mortalità stradale sorprendentemente bassi, con numeri che indicano strade sicure non solo per i ciclisti, ma per tutti gli utenti.

Nota: 1) 1000 residenti per miglio quadrato di superficie; 2) mortalità dal 2010 al 2019 per 10.000 abitanti; 3) mortalità di ciclisti dal 2010 al 2019 per 1000 ciclisti pendolari; 4) % di miglia di carreggiata stradale; 5) incroci per miglio quadrato.
Nota: 1) 1000 residenti per miglio quadrato di superficie; 2) mortalità dal 2010 al 2019 per 10.000 abitanti; 3) mortalità di ciclisti dal 2010 al 2019 per 1000 ciclisti pendolari; 4) % di miglia di carreggiata stradale; 5) incroci per miglio quadrato.

Tra il 2015 e il 2019, queste città hanno registrato tassi di mortalità stradale significativamente inferiori rispetto alla media nazionale. Sebbene la bicicletta sia spesso considerata una modalità di trasporto relativamente pericolosa, studi precedenti (Beck et al., 2007) e ricerche più recenti (Elvik e Bjørnskau, 2017; Marshall e Ferenchak, 2019) suggeriscono che un maggior numero di ciclisti può portare a strade più sicure per tutti.

Punti salienti della ricerca

Ricerca sicurezza stradale USA
Medie e Intervalli di Confidenza al 95% dei Tassi di Mortalità per Gruppi di Blocchi (totale = morti annuali per incidenti stradali per 10.000 abitanti; ciclisti = morti annuali per incidenti stradali di ciclisti per 1.000 ciclisti pendolari; pedoni = morti annuali per incidenti stradali di pedoni per 1.000 pedoni pendolari).
  • Sicurezza complessiva migliorata nelle città ciclistiche: lo studio ha rilevato che le città con un elevato utilizzo della bicicletta hanno tassi di mortalità stradale complessivamente inferiori rispetto alle città di confronto. In particolare, le città di confronto hanno registrato il 61,4% in più di morti totali nel traffico e il 40% in più di decessi tra i pedoni.
  • Servono comunque ulteriori conferme scientifiche: sebbene il numero di ciclisti morti sia stato uguale nelle due categorie di città, il campione era troppo piccolo per trarre conclusioni definitive sulla sicurezza dei ciclisti. Tuttavia, l’assenza di incidenti mortali in alcune aree potrebbe essere dovuta alle condizioni sfavorevoli che scoraggiano l’uso della bicicletta.
  • Una riduzione dell’uso dell’auto è fortemente correlata a una diminuzione dei tassi di mortalità stradale, confermando che meno viaggi in auto possono contribuire a una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada, in particolare per i pedoni.

Metodologia

La ricerca ha selezionato quattordici città con una popolazione compresa tra 50.000 e 200.000 abitanti. Sette di queste città sono state scelte per i loro alti tassi di pendolarismo in bicicletta, mentre le altre sette città di confronto avevano tassi ciclistici bassi o nella media, ma con caratteristiche simili in termini di dimensioni, posizione regionale o vicinanza a grandi università. Utilizzando dieci anni di dati sugli incidenti (2010-2019) e modelli di regressione gerarchica binomiale negativa (una tecnica statistica utilizzata per analizzare dati di conteggio), lo studio ha esplorato i fattori associati a migliori esiti di sicurezza stradale, considerando tre categorie principali: scelta del mezzo di trasporto, ambiente costruito e fattori socio-demografici e socio-economici.

Cosa abbiamo imparato

In bici in città
  1. Promuovere alternative all’auto migliora la sicurezza stradale: una delle scoperte più importanti dello studio è che le città possono migliorare la sicurezza stradale incoraggiando modalità di trasporto alternative all’auto, come camminare e andare in bici. Questo approccio riduce l’esposizione al rischio di incidenti mortali legati all’auto e crea ambienti stradali più sicuri, soprattutto per gli utenti vulnerabili.
  2. La “sicurezza nei numeri” per i pedoni: le aree con un numero maggiore di pendolari a piedi hanno registrato tassi di mortalità pedonale significativamente più bassi. Questo fenomeno suggerisce che un maggior numero di utenti vulnerabili della strada, come i pedoni, può rendere l’ambiente stradale più sicuro grazie a una maggiore attenzione e consapevolezza da parte dei conducenti.
  3. L’importanza dell’ambiente costruito: le città con un ambiente urbano più denso hanno registrato migliori risultati in termini di sicurezza stradale. Aree con una maggiore densità abitativa e infrastrutturale sono generalmente associate a spostamenti più brevi, velocità più basse dei veicoli e minori chilometri percorsi in auto, tutti fattori che riducono i rischi di incidenti gravi.

Se le città vogliono migliorare i loro risultati di sicurezza stradale, devono progettare e pianificare in modo da favorire la sicurezza e la comodità di chi non usa un’automobile privata.

Conclusioni

Le piccole e medie città con un’elevata attività ciclistica offrono un modello di riferimento: queste città sono associate a una significativa riduzione delle morti stradali, in particolare per i pedoni, e mostrano il potenziale di approcci multimodali per rendere le strade più sicure. Il passaggio a un uso del suolo e a reti di trasporto ad alta densità, che favoriscono meno viaggi in auto e velocità più basse, sembra essere una strategia efficace.

Infine, non si dimentichi che tutte le popolazioni devono avere accesso ai benefici derivanti da strade più sicure, e i futuri sforzi di pianificazione urbana dovrebbero garantire che questi miglioramenti raggiungano ogni segmento della popolazione e considerare le aree periferiche.

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