

TransAmerica Trail
La U.S Bicycle Route 76 (USBR 76), nota anche come TransAmerica Bike Route (o Trail), è un itinerario cicloturistico che attraversa gli Stati Uniti coast to coast lungo un tracciato di 6809 chilometri. Il percorso è stato inaugurato ufficialmente nel 1982 insieme ad un secondo itinerario, U.S. Bicycle Route 1, che corre lungo la costa est dalla Florida alla Virginia, ma, come vedremo, è stato concepito per la prima volta già nel 1976. Il tragitto iniziale si estendeva originariamente solo per metà della lunghezza degli States, collegando lo stato del Missouri alla costa orientale della Virginia. Solo nel 2003, in seguito ad una conferenza che ha promosso la creazione di un network più ampio di itinerari cicloturistici interstatali, si è deciso di estendere il percorso dal Missouri alla costa ovest dell’Oregon, dando origine così alla vera e propria TransAmerica Bike Route.
Mappa
Profilo altimetrico
Storia
Come accennato, la U.S. Bicycle Route 76, o TransAmerica, nasce quasi per caso da un viaggio coast to coast che nel 1976 portarono a termine oltre 4000 ciclisti provenienti da tutto il mondo, soprattutto USA ed Europa, per festeggiare il bicentenario dell’indipendenza degli Stati Uniti. Quel viaggio, organizzato da due coppie di amici statunitensi divenuti anni dopo i fondatori della Adventure Cycling Association (Dan D’Ambrosio e Lys Burden, Greg e June Siple), venne così ribattezzato “Bikecentennial”. Al netto di qualche minima deviazione, la TransAmerica Trail corre ancora oggi lungo il tracciato di quel viaggio del 1976, i cui partecipanti si sono cercati e trovati anni dopo sul forum della Adventure Cycling Association per condividere e ricordare le emozioni di quell’avventura.


Una foto d’epoca del Bikecentennial 76
Come si può immaginare il Bikecentennial fu un viaggio epico, per il quale si mobilitò nel proprio piccolo la gente comune da ogni parte degli States, offrendo alloggio e ristoro ai viaggiatori lungo la strada. Alcune scuole come la Sheldon High School di Eugene, la YMCA di Baker City, il Bethel College di Newton e la Southern Illinois University di Carbondale, solo per citane alcune, aprirono le loro porte per ospitare i ciclisti per una notte, lo stesso fecero diverse chiese ma anche persone comuni che misero a disposizione posti letto, scantinati e quant’altro. Prezioso fu anche il contributo della casa giapponese Shimano, sponsor dell’evento, che presidiò parte del percorso offrendo supporto in caso di problemi meccanici alle bici.
Logistica
La U.S. Bicycle Route 76, o TransAmerica, collega la città di Astoria, nello stato dell’Oregon, sulla costa del Pacifico, a Yorktown, in Virginia, sulla costa atlantica. Sebbene la maggior parte dei cicloviaggiatori percorra la TransAmerica in questo senso di marcia, questa non rappresenta sempre la migliore soluzione, poiché a seconda della stagione e della zona i venti possono soffiare in qualsiasi direzione. La USBR 76 viene percorsa generalmente tra maggio e settembre, poiché nel tratto occidentale costeggia alcune aree delle Montagne Rocciose in cui le nevicate possono essere molto intense. Il punto più alto dell’itinerario si trova in Colorado, ad oltre 3500 metri di quota. Per l’intera traversata l’Adventure Cycling Association suggerisce di impiegare circa tre mesi (in media 75 chilometri al giorno), quanto basta per fare qualche sosta nelle località di maggiore interesse turistico. Il campeggio è una soluzione di pernottamento da prendere in considerazione, in particolare nelle aree più isolate: la scelta è abbastanza ricca lungo tutto l’itinerario: si può sostare in camping attrezzati, diffusi soprattutto nell’Oregon e nella zona delle Montagne Rocciose, o in parchi cittadini, come nel Missouri. Nelle zone più turistiche, come il Parco di Yellowstone e il Grand Teton, sono invece più frequenti strutture ricettive quali hotel e motel, mentre è abbastanza facile ricevere ospitalità in casa di famiglie nello stato del Kansas. Il tratto occidentale dall’Oregon al Missouri è il più isolato sia per quanto riguarda la reperibilità di acqua che di servizi, mentre è decisamente più attrezzato il tratto orientale dal Missouri alla Virginia.


Astoria, partenza della TransAmerica
Terreno
Il tratto occidentale segue alcune grandi valli fluviali, per cui è prevalentemente piatto, ma le pendenze sono sempre dietro l’angolo e c’è da salire quasi ogni giorno, in particolare nella zona di Astoria, nell’Oregon, e Pueblo, in Colorado. Le salite delle Montagne Rocciose sono le più lunghe ma non particolarmente ripide; d’altra parte in discesa si possono ammirare panorami mozzafiato. Il tratto del Kansas è il più pianeggiante di tutto il percorso, mentre altre brevi ma ripide salite si ripresentano più avanti verso il Missouri e il Kentucky. Il tratto più vicino alla costa, in Virginia, è sorprendentemente quello più collinoso, con un dislivello totale maggiore che in qualsiasi altro stato attraversato dall’itinerario.
Percorso
Astoria, nell’Oregon, sulla costa del Pacifico, costituisce il punto di partenza ufficiale della TransAmerica. I primi chilometri corrono lungo la costa in direzione sud e solo successivamente si taglia ad est verso l’interno addentrandosi nella Willamette River Valley. Il primo tratto è quindi caratterizzato da panorami lungomare, non per questo senza alcuni saliscendi di media difficoltà.
Lasciando la costa, la prima città di un certo rilievo che si incontra è Eugene, ancora nell’Oregon. Dunque si prosegue in direzione nord-ovest lungo il lussureggiante versante occidentale del massiccio montuoso denominato Catena delle Cascate, fino al McKenzie Pass, a 1623 metri di quota. In prossimità del valico la strada taglia un vero e proprio campo di lava offrendo, una volta sulla sommità, una spettacolare vista delle Tre Sorelle – picchi di origine vulcanica di oltre 3000 metri – e di altre cime della Catena delle Cascate.


Il McKenzie Pass
Si entra quindi nello stato dell’Idaho, dove si pedala lungo le sponde del fiume Salmon e si attraversano alcuni siti storici interessanti per la presenza di testimonianze della popolazione nativa americana. Il tracciato segue poi il fiume Lochsa e sale quindi sulla pendenza più lunga, ma non molto ripida, di tutto il Trail, quasi 100 chilometri.
Valicato il Lolo Pass a 1595 metri si fa ingresso in Montana. D’obbligo una sosta nella città di Missoula, se non altro perché qui vi hanno sede gli uffici della Adventure Cycling Association, la principale organizzazione statunitense di promozione del cicloturismo ideatrice, tra gli altri, proprio dell’itinerario sul quale si sta pedalando. Ampie vallate e valichi di montagna sono ancora il paesaggio tipico di questa zona del Montana.
Lo stato successivo che si attraversa è il Wyoming, dove si può sostare anche uno o due giorni per una visita del Parco Nazionale di Yellowstone e del Grand Teton Range, probabilmente i luoghi paesaggisticamente più belli della TransAmerica. Altre città degne di nota poco più avanti sono Dubois, Lander e Lamont, dopo le quali si entra nella zona desertica del Great Divide Basin.


Parco Nazionale di Yellowstone
Il paesaggio cambia rapidamente da desertico a montano non appena si raggiunge Kremmling, in Colorado. Poco più avanti si arriva a Breckenridge, nella contea di Summit, un’altra località ideale per una sosta di una giornata. Proseguendo, una lunga salita lungo la cresta del Continental Divide conduce a Hoosier Pass, 3518 metri di quota, attorniato dalle cime innevate. Non appena il percorso abbandona le Montagne Rocciose ci si addentra nel Royal Gorge Park, nei pressi del quale è consigliabile una sosta per una passeggiata sul ponte sul fiume Arkansas o per una giornata di rafting immersi nelle gole delle montagne. Ancora più avanti si giunge a Pueblo, la principale città del Colorado, ideale se si vogliono fare dei rifornimenti o un check della bicicletta, visti i numerosi negozi presenti. Si è qui a metà esatta della TransAmerica.
Pedalando in direzione est, tra il Colorado orientale e il Kansas occidentale, la zona si fa via via più arida per cui è bene prestare un minimo di attenzione alle proprie scorte d’acqua. Ad Haswell, ancora in Colorado, si ammirano per l’ultima volta nell’arco del viaggio le Montagne Rocciose, da qui in poi lasciate definitivamente alle spalle. Nei mesi più caldi le temperature di quest’area possono essere molto alte, quindi si potrebbe pensare di pedalare di buon mattino e nel tardo pomeriggio, riposandosi invece nelle ore intorno a mezzogiorno. Le grandi pianure del Kansas lasciano poi posto ai rilevi del Missouri.
All’altezza di Chester, nell’Illinois, l’itinerario attraversa il fiume Mississipi e si dirige verso l’animata città universitaria di Carbondale. Con un traghetto è quindi possibile attraversare il fiume Ohio, nel Kentucky, caratterizzato da fitti boschi e fattorie recintate. Superata Barea, una leggera deviazione verso sud conduce al Mammoth Cave National Park, il più grande complesso di grotte del mondo.


Mammoth Cave
Si fa quindi ingresso in Virginia, l’ultimo stato attraversato dalla Bicycle Route 76, dove le montagne lasciano poi spazio a più dolci colline e quindi ad un’area pianeggiante con rigogliose piantagioni e campi coltivati. L’ultimo tratto del percorso è ricco di testimonianze storiche della Rivoluzione Americana, su tutti il museo Colonial Williamsburg. La TransAmerica Trail giunge quindi in località Yorktown, e la vicina baia di Chesapeake può considerarsi l’arrivo ufficiale di questo magnifico viaggio.


Yorktown
A settembre 2016 vorrei intraprendere il Trans America Trail in solitaria…e’ fattibile o lo sconsigliate. Se aspetto di trovare qualcuno che mi affianchi “sto’ fresco”! Ad agosto sono andato da Cittadella (PD) ad Istanbul.
Grazie
335 6630449
Ciao Ernesto, dai un’occhiata a questo evento: http://www.adventurecycling.org/resources/blog/you-are-invited-to-the-biggest-bicycle-travel-celebration-since-bikecentennial-76/
Si tratta di una pedalata commemorativa in occasione del 40° anniversario del TransAmerica Trail, parteciperanno migliaia di persone, non credo che ti mancherà la compagnia. Purtroppo il periodo è luglio e non settembre.
Complimenti per il viaggio Cittadella – Istanbul, qualora ti andasse di inviarci un breve racconto e qualche foto, è benvenuto.
Saluti