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Alla Camera la ciclabilità resta al palo: stop alla legge quadro

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Un’interruzione brusca e imprevista ha stoppato l’iter parlamentare – che sta andando avanti da circa due anni e mezzo – della proposta di legge quadro sulla ciclabilità: il provvedimento non è potuto arrivare in aula per l’approvazione alla Camera, perché manca il parere tecnico della Ragioneria Generale dello Stato sulla copertura finanziaria. Lo stop si è materializzato fisicamente ieri mattina, mercoledì 19 ottobre, sorprendendo anche il relatore della proposta, l’onorevole del Pd Paolo Gandolfi che, raggiunto telefonicamente da Bikeitalia, non nasconde il proprio disappunto: “Dovevamo votare in aula ma all’ultimo momento è venuto fuori che mancava il parere della Commissione Bilancio: è necessaria la relazione tecnica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi per ora l’approvazione è rimandata”.

paolo-gandolfiEppure sembrava che l’iter dovesse procedere senza intoppi, non c’erano state avvisaglie di sorta su un possibile stop come dichiara Gandolfi: “Il provvedimento ha avuto un iter abbastanza lungo: pensavo che la cosa fosse a posto, avevamo già preso i tempi necessari e speravo si potesse finalmente arrivare all’approvazione”. Invece questo stop imprevisto complica le cose: in queste settimane le Commissione Bilancio è alle prese con la Legge di Stabilità 2017, ma la proposta di legge quadro sulla ciclabilità deve necessariamente passare di lì per avere il nulla osta sulla copertura finanziaria. Al momento non c’è una data certa in cui il provvedimento potrà approdare in aula.

L’onorevole Gandolfi spera che la legge quadro possa essere approvata almeno entro la fine dell’anno o al più tardi all’inizio del 2017: “Abbiamo presentato le linee guida di questo provvedimento il 14 febbraio 2014 in un convegno alla Camera, spererei di arrivare all’approvazione quanto prima anche perché il consenso sui contenuti, a quanto mi risulta, è trasversale e non vedo ostacoli oggettivi all’orizzonte. Certo, questo stop non ci voleva”.

 

Uno dei nodi della legge quadro sulla ciclabilità riguarda proprio l’aspetto finanziario che intende destinare alla costruzione di piste ciclabili e infrastrutture leggere per biciclette una quota del 2% del Fondo per la realizzazione delle infrastrutture prioritarie del Codice appalti, come spiega Gandolfi: “L’obiettivo è quello di avere una quota certa e consistente per le biciclette e lo sviluppo della ciclabilità nel tessuto urbano, con una rete ciclabile nazionale: non un po’ di soldi e come va va…”.

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La reazione del Movimento 5 Stelle sulla mancata approvazione in aula della legge quadro sulla ciclabilità non tarda ad arrivare: “Ecco il vero volto del governo che si professa a parole a favore della mobilità ciclabile e della sostenibilità ma alle parole fa seguire azioni contrarie”, commentano i deputati M5S della Commissione Trasporti. Il capogruppo M5S in Commissione Trasporti Diego De Lorenzis in una nota stampa fa una previsione sullo slittamento dei tempi di approvazione: “Certamente se ne parlerà dopo la discussione della legge di bilancio, probabilmente l’anno prossimo. E poi il Pd dice che il problema della lentezza legislativa è il bicameralismo. Le leggi utili agli italiani si inceppano per una relazione tecnica non arrivata in tempo e i deputati questa settimana hanno votato da martedì pomeriggio a mercoledì mattina. Ma non ci facciamo ingannare: non è una questione burocratica ma politica”.

de-lorenzisDe Lorenzis esplicita quindi il suo pensiero sull’accaduto: “Evidentemente le poche risorse necessarie per la legge, tra l’altro già reperite, devono essere dirottate su altro. Magari su opere inutili e mastodontiche, come il Ponte sullo Stretto che, sotto il ricatto di Ncd, adesso il ministro Delrio approva o magari qualche petroliere ha fatto qualche telefonata al governo. Questa proposta di legge deve andare avanti, è fondamentale per rendere l’Italia sostenibile e in linea con l’Europa più avanzata, quella che viene sempre portata ad esempio. Ma dobbiamo notare che il ministro, che ama farsi fotografare in bicicletta, sta tentando di affossarla. Proprio come accaduto con l’altra proposta gemella in Commissione Ambiente qualche settimana fa”.

Nel mondo delle associazioni di ciclisti e dei movimenti di cicloattivisti c’è sconcerto e malcontento per questo inspiegabile stop alla legge quadro sulla ciclabilità: prese di posizione e reazioni all’accaduto non tarderanno ad arrivare. Intanto, a caldo, la prima a commentare è stata la presidente della Fiab Giulietta Pagliaccio appena appresa la notizia, sotto forma di lettera aperta al ministro Graziano Delrio per comunicare la delusione, propria e dell’associazione che rappresenta, di cui riportiamo un passo: “Ancora una volta il Parlamento non è riuscito ad approvare la Legge Quadro sulla Ciclabilità, una legge che avrebbe portato l’Italia, finalmente, ad avere una politica nazionale concreta per cambiare la mobilità nelle nostre città. Una Legge che avrebbe finalmente messo alle strette anche quegli amministratori più riottosi, insensibili e anche incapaci di affrontare il cambiamento per rendere più vivibili le città che governano”.

Commenti

  1. Avatar Giovanni ha detto:

    Ancora una volta le aspettative vengono tradite da un governo poco affidabile rispetto alle promesse sullo sviluppo di una ciclabilità strutturale e non meramente promozionale. E questo nonostante il genuino e sincero impegno di un deputato che anche nella sua precedente esperienza (assessore a Reggio Emilia) si è speso con efficacia per migliorare la ciclabilità cittadina. E dovremmo quindi credere che non ci sono “poteri forti che incidono” su questi inaspettati affossamenti di iniziative peraltro già finanziate ? Episodio da meditare e soprattutto da ricordare.

  2. Avatar Carmine Delsorbo ha detto:

    Siamo alle solite e inaspettate controversie del nostro e futuro governo ,che predica bene e razzola male .

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