No bici – Alberto Fiorillo
Risponde Alberto Fiorillo su “No bici”, ironica panoramica delle diverse categorie di ciclista, da quello in tutina a quello da scampagnata, con sguardo attento al ciclista urbano, che usa la bici per gli spostamenti quotidiani in città contribuendo a ridurre il traffico e a non inquinare.
Le biciclette, sicuramente, quelle non sono tutte uguali; sono come le caramelle, per tutti i tipi e riflettono le diverse personalità proprio come i vestiti.
Le bici si indossano, “oggi che bici mi metto?” Graziella, scatto fisso, pieghevole, due piani, mountain bike, con la targhetta “No Oil“, col cestino di vimini che fa un po’ radical chic, illuminate con decine di led che fa un po’ albero di Natale?
Per il lettore dotato di autoironia sarà tremendamente difficile non riconoscersi nella propria categoria d’appartenenza e sorridere dei suoi pregi e difetti.
No bici non risparmia nemmeno, e a più riprese, delle bacchettate all’attuale modello di mobilità urbana basata su un mezzo inefficiente come l’automobile, simbolo di un sistema di viabilità quanto meno in crisi, se non addirittura in fallimento, e di cui la bicicletta è una valida alternativa.
E mentre la campagna #salvaiciclisti si propone di sostenere questa preziosa alternativa la domanda sorge spontanea: tempi maturi per una nuova mobilità?
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