La mobilità urbana per i grillini? Autosilos, funivie e, soprattutto, automobili automobili automobili
Qual è la ricetta grillina per uscire dal perenne ingorgo metropolitano? Semplice: sostituire i parcheggi sotterranei con gli autosilos, abolire i biglietti cartacei dei bus perché diventano in fretta spazzatura, costruire funivie e cabinovie urbane per collegare le periferie col centro storico, sorvegliare i semafori con le telecamere e, soprattutto, tranquillizzare gli automobilisti garantendo che non verrà fatto nulla per limitare il loro sacrosanto diritto a perdere ore e ore in mezzo al traffico, allo smog, al rumore.
Non scherzo (purtroppo). E’ scritto tutto nero su bianco nel Programma Trasporti del Movimento 5 Stelle di Roma. L’obiettivo della strategia grillina per la Capitale è chiaro. Si sbraita demagogicamente contro bersagli facili (i numerosi cantieri dei garage sotterranei o la parentopoli Atac, l’azienda del trasporto pubblico), ma non si mette in discussione la facoltà di utilizzare l’auto dove, come, quando si vuole.
“Puntiamo a ridurre il numero di auto – scrive nella premessa del suo piano per la mobilità M5S – a livelli in linea con le più virtuose capitali europee“. Bene. Uno che punta realmente a questo target dovrebbe farsi due conti: oggi il 66% dei romani si sposta in auto, la media delle altre metropoli europee è sempre inferiore al 50%. Morale: bisogna togliere la macchina da sotto il culo ad almeno mezzo milione di romani che la usano quotidianamente e spiegare anche come è concretamente possibile raggiungere questo risultato. Chi mi spiega perché si dovrebbe ridurre del 16% o più il traffico motorizzato facendo crescere i parcheggi verso l’alto anziché verso il basso? Mettendo panchine coperte alle fermate dei bus? Abbassando lo stipendio dei dirigenti Atac? Costruendo funivie/cabinovie urbane nelle periferie più penalizzate dalla inadeguatezza dei collegamenti col centro della città? Tutte queste straordinarie trovate, più che eliminare la congestione, condannerebbero la Capitale ad un altro mezzo secolo di ingorgo e, peggio, a un secolo di presa per il culo internazionale. Già che c’erano potevano mettere sul piatto, insieme alle cabinovie, pure il Colorado Boat, l’Ortobruco Tour e la Magic Mountain. L’effetto sul traffico è identico, ma vuoi mettere il divertimento.
In realtà, a parte la premessa iniziale, non c’è un solo punto del programma in grado di produrre davvero una riduzione dell’altissima densità automobilistica di Roma (dove ci sono il triplo dei veicoli presenti a New York o Tokio), ma un mero calcolo elettorale: anche quelli dell’ora basta! e del vaffa day non hanno il coraggio di invertire la rotta dicendo che almeno 500mila romani (patentati e dunque maggiorenni e dunque potenziali elettori) da domani mattina devono rinunciare alle quattro ruote. E’ molto più rassicurante, in vista del voto amministrativo, sommare banalità, incompetenza e quelle azioni evergreen già presenti nel vecchio programma elettorale di Alemanno e di tanti sindaci prima di lui: completamento dell’anello ferroviario, modernizzazione del trasporto pubblico, telelavoro, megaparcheggi…
Forse sbaglio io a prendere sul serio il loro programma, così come ho sbagliato a compulsare quello del neo sindaco Pizzarotti a Parma, immaginandolo pieno di novità e trovandolo colmo di banalità. Magari quella dei grillini è solo un’iniziativa comica, cabarettistica. E allora se l’obiettivo è quello di passare una serata in allegria, do volentieri il mio contributo alla pubblicizzazione del loro appuntamento romano di lunedì prossimo quando, presso un’associazione ricreativa (ecco, appunto!), M5S presenterà la sua città piena di funivie, rotatorie, parcheggi multipiano e tanto, tanto, tanto traffico.
Chi mi spiega perché si dovrebbe ridurre del 16% o più il traffico motorizzato facendo crescere i parcheggi verso l’alto anziché verso il basso?
– parcheggi posizionati nelle zone a margine dei centri cittadini o in prossimità di stazioni potrebbero fungere da punti satellite per poi consentire agevolandolo l’accesso al centro urbano con altri mezzi (bici, treno, bus, filobus)
Mettendo panchine coperte alle fermate dei bus?
– l’attesa dei bus sotto la pioggia o il vento disincentiva l’uso di questi mezzi
Abbassando lo stipendio dei dirigenti Atac?
– come tutti i dirigenti di aziende pubbliche e affini (vedi equitalia, ferrovie italiane, AD di banche, ecc.) , questi “soliti” boiardi amici, contigui, financo parenti, di certa classe poltica prendono sempre troppo mentre suddette aziende sono in passivo, i lavoratori licenziati e le soluzioni prospettate: privatizzare, licenziare, ridurre personale ma i dirigenti continuano a prendere glistessi stipendi.
Costruendo funivie/cabinovie urbane nelle periferie più penalizzate dalla inadeguatezza dei collegamenti col centro della città?
– ovvero mezzi mossi con energia elettrica non con combustibili fossili (benzina, diesel), quindi non inquinanti (localmente). UN bel progresso rispetto alla locomozione pubblica con i soliti diesel no ?