Come riportato recentemente, l’amministrazione comunale di Vienna, in Austria, sta studiando la possibilità di aprire una delle strade più trafficate, la Ringstrasse (una specie di Grande Raccordo Anulare, o Tangenziale), anche ai ciclisti. Il nuovo provvedimento è stato proposto da diverse associazioni e figure di spicco del mondo ciclistico viennese, in particolare da Martin Blum, in seguito alla modifica del Codice della Strada austriaco, le cui nuove norme privilegiano gli utenti definiti “deboli” del traffico, ciclisti e pedoni, ed in generale una maggiore condivisione delle strade tra tutti i mezzi di circolazione.
Le novità più importanti, in vigore dal 31 marzo prossimo, riguardano l’istituzione dei “bicyclestreets” e dei “bicyclecorridors”, sulla base di quanto già avviene in altri paesi europei, tra cui Olanda, Danimarca e Germania. I primi sono in sostanza strade o tratti di strada dove ciclisti e pedoni hanno la precedenza e il diritto di attraversamento, mentre la circolazione delle automobili è consentita solo parzialmente, mentre i bicyclecorridors sono piste ciclabili a lunga percorrenza, di collegamento tra le periferie e i centri urbani.
L’altra novità sono le cosiddette “encounter-zones”, paragonabili a zone con limite di velocità a 30 km/h destinate al traffico misto, ma sempre con precedenza alle biciclette. In ultimo, non sarà più obbligatoria in alcune circostanze la circolazione delle biciclette sulle piste ciclabili, almeno laddove sono strette e difficilmente praticabili, e rallenterebbero il traffico anziché renderlo più scorrevole. Se le zone a traffico misto diventeranno sicure – dicono gli esperti – non ci sarà più necessità delle piste ciclabili.
Sebbene la modifica del Codice della Strada sia stata decisa dal Consiglio dei Ministri austriaco, l’applicabilità delle nuove norme riguarda la sfera locale (come anche in Italia), e gli amministratori comunali hanno già cominciato a stilare una lista delle strade in cui attivare le nuove regole, tramite segnaletica ed interventi infrastrutturali.
Foto | Ecf
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