Fori Imperiali pedonalizzati, la proposta della Rete Mobilità Nuova

30 Luglio 2013

Si terrà oggi alle ore 11.00 in Piazza della Madonna di Loreto (Piazza Venezia) a Roma la conferenza stampa indetta da Legambiente, Rete Mobilità Nuova e #Salvaiciclisti per presentare la proposta elaborata di concerto per la rivisitazione del piano del traffico nel centro storico di Roma.

Bikeitalia.it è in grado di anticiparvi in via esclusiva la proposta delle tre realtà associative.

fori

All’incontro parteciperanno Alberto Fiorillo e Simone Dini, portavoce nazionali di Rete Mobilità Nuova, Maurizio Gubbiotti, della segreteria nazionale di Legambiente, Valeria Pulieri, di #Salvaiciclisti. Sono intervenuti, fra gli altri, Carlo Carminucci, presidente dell’Istituto di ricerche sui trasporti Isfort, e Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, l’associazione nazionale dei mobility manager.

I Fori Imperiali partono da piazza Venezia ed è chiudendo al traffico anche il tratto di strada tra l’Altare della Patria e largo Corrado Ricci che è possibile riconsegnare all’area archeologica quella continuità oggi negata dal traffico. Inoltre bisogna evidenziare che il Colosseo non ha un lato A e un lato B. Dunque anche via di San Gregorio e l’accesso al Palatino devono essere interessati da una riorganizzazione della mobilità.

Pedonalizzare (o ciclopedonalizzare) vuol dire restituire il Colosseo e i Fori Imperiali all’uso esclusivo di chi si sposta a piedi o in bicicletta. Una chiusura parziale (accompagnata da una lista più o meno lunga di deroghe) sicuramente alleggerirà il traffico, ma nello stesso tempo lascia che i Fori restino un’arteria di transito per i veicoli a motore.

L’imminente riorganizzazione della mobilità intorno al Colosseo è stata finora affrontata concentrandosi esclusivamente sulla ricerca di un percorso alternativo per quegli autoveicoli che non potranno più attraversare i Fori. Una soluzione miope, che sposta il traffico da una parte all’altra. Per Rete Mobilità Nuova, #Salvaiciclisti e Legambiente, al contrario,bisogna essere in grado di non guardare alle singole strade, ma riuscire ad avere una visione avanzata della città nel suo insieme.

Serve in altre parole un piano più ambizioso – teso a ridurre la pressione automobilistica in quel quadrante urbano e a ridisegnare la viabilità a misura di pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico – che trasformi l’intervento sui Fori nella prima tessera del mosaico di una nuova Roma, di una città che mette finalmente in campo le migliori soluzioni per garantire spostamenti sicuri, efficienti, moderni, puliti e migliorare la qualità del tessuto urbano e la qualità della vita per cittadini e turisti. Una città dove la domanda di mobilità viene soddisfatta dal trasporto pubblico, dai piedi e dalle biciclette e dove all’auto privata è lasciata solo una quota residuale degli spostamenti.

“Apprezziamo lo spirito positivo che ha portato il sindaco Marino a mettere in campo e ad avviare in poco tempo un’azione che Roma aspetta da anni – sottolineano Rete Mobilità Nuova, Legambiente e #Salvaiciclisti – Così come è apprezzabile l’impegno del primo cittadino ad arrivare in futuro a una completa pedonalizzazione. Pensiamo tuttavia che sia possibile realizzare già all’inizio di settembre una serie di azioni che intervengano su tutta l’area archeologica e sui quartieri circostanti e non solo sui 1000 metri di via dei Fori Imperiali. Nella convinzione che – una volta individuato con chiarezza l’obiettivo di consegnare alla Capitale una dimensione europea liberandola dalla schiavitù dell’auto e dell’ingorgo- sarà possibile estendere dal Colosseo all’intera città la visione di una città nuova, in grado di immaginarsi e di diventare radicalmente diversa rispetto al centro urbano caotico e inefficiente col quale tutti sono quotidianamente costretti a fare i conti. Di questi temi vorremmo ragionare insieme a Marino, in un incontro che serva soprattutto a definire con precisione la tipologia, le scadenza temporali e la qualità degli interventi futuri”.

La proposta.

La proposta che sarà presentata oggi, è stata realizzata sotto la supervisione dell’architetto Matteo Dondé e prevede l’attivazione di una nuova Zona a traffico limitato racchiusa entro i confini segnati da via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Merulana, via Labicana e dove introdurre da subito la moderazione della velocità (30kmh) per dar vita a uno standard replicabile nel resto del centro urbano che privilegi lo spostamento umano rispetto a quello motorizzato.

Un nuovo modello di Ztl che consenta davvero l’accesso soltanto ai residenti, ai mezzi pubblici e ai mezzi di soccorso, in funzione 24 ore su 24, fatta salva una piccola finestra oraria per il carico e lo scarico delle merci. Il progetto, le relative infrastrutture e la messa a regime della Ztl Colosseo potrebbero e dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno. Nello stesso periodo si deve definire la road map per la completa pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali, da piazza Venezia a via Labicana, sottraendo inoltre una carreggiata a via San Gregorio (quella lato Palatino) e trasformando l’altra carreggiata in una strada a priorità pedonale (con limite di velocità a 20kmh).Diventa così possibile proporre la completa trasformazione di via Labicana, lasciando al traffico privato (assai ridotto) la corsia sud in direzione Merulana e trasformando la corsia nord in un percorso ciclabile bidirezionale, una vera e propria ciclovia, un asse portante che consenta il collegamento diretto e senza dislivelli, tra la zona Termini/Porta Maggiore e piazza Venezia/centro. L’intervento, realizzabile in tempi brevi e a costi contenuti, prevede inoltre la necessaria eliminazione della sosta esistente nel tratto nord di via Labicana.

Il lato sud di via Labicana prima e dopo. Questa carreggiata diventa a priorità pedonale, l’altra diventa corsia ciclabile

Il lato sud di via Labicana prima e dopo. Questa carreggiata diventa a priorità pedonale, l’altra diventa corsia ciclabile

Come ci insegnano le migliori esperienze europee, non è possibile riqualificare gli spazi pubblici, incentivare la mobilità ciclistica e pedonale, favorire il trasporto pubblico e aumentare la sicurezza delle strade senza puntare alla riduzione dell’uso del mezzo privato, senza ridurre gli spazi a disposizione delle automobili. Intervenire su via dei Fori Imperiali senza un ragionamento complessivo sulla riqualificazione generale dell’intera area, valutando semplicemente lo spostamento degli attuali flussi, significa spostare il traffico nelle vie limitrofe perdendo l’occasione di creare le condizioni per soddisfare tutte le modalità di spostamento senza privilegiare ancora una volta il solo veicolo privato.

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