Da oltre un secolo l’Antartide è terra di esplorazioni, proseguite anche dopo che nel 1911 il norvegese Roald Amundsen fu il primo uomo a raggiungere il Polo Sud geografico. A piedi, in motoslitta, con veicoli 4×4, le spedizioni in Antartide continuano ancora oggi, ma nessuno, o quasi, si è mai avventurato in bicicletta, in solitaria, verso il Polo Sud. Quasi, appunto, perché negli ultimi due anni sono state organizzate altrettante esplorazioni a pedali: la più recente, organizzata da Eric Larsen e intrapresa nel dicembre 2012, è fallita dopo pochi giorni a causa del peggioramento delle condizioni meteo, mentre è andata a buon fine l’avventura di Helen Skelton, cominciata nel dicembre 2011, che ha attraversato in bici il Polo Sud per 500 miglia con vari mezzi, tra cui sci, una vela e, per la prima volta, una bicicletta. Si è trattato però di una spedizione con più mezzi, e per giunta non in solitaria visto che la nota presentatrice della BBC è stata accompagnata nella traversata dall’esploratore norvegese Niklas Norman.
A distanza di quasi un anno dal tentativo di Eric Larsen, stavolta è un esploratore spagnolo, Juan Menéndez Granados, ad aver annunciato la partenza verso l’Antartide, che ha intenzione di percorrere in bicicletta per 1200 chilometri. Come per le precedenti spedizioni, il periodo scelto è sempre quello dell’estate antartica (“estate” per modo di dire), a cavallo tra dicembre e gennaio, dove comunque le temperature non sono mai superiori ai 20 gradi sotto zero. Un’impresa in solitaria, quella dell’avventuriero spagnolo, che dovrebbe percorrere i 1200 chilometri previsti e 3000 metri di dislivello nell’arco di 35-40 giorni.
Granados si è preparato scrupolosamente all’impresa che lo attende ed è reduce da una traversata a pedali della Groenlandia, portata a termine in 27 giorni. Ha testato la propria resistenza in un clima rigido e altri fattori come la tecnica di pedalata e l’alimentazione. “In Groenlandia il tempo è stato quasi sempre pessimo, tra vento e nevicate, è un clima diverso da quello antartico, ma non necessariamente peggiore”, ha detto Granados. La sua giornata sarà suddivisa in 8-10 ore di attività fisica, 8 di riposo e le restanti per i pasti e la sistemazione dell’attrezzatura e dei bagagli. Essendo infatti una spedizione priva di qualsiasi supporto esterno, l’esploratore spagnolo dovrà trainare con la sua bicicletta due slitte cariche con 85 kg di materiale. Una scelta comprensibile, condivisa anche da Helen Skelton nel 2011, mentre Eric Larsen l’anno seguente ha preferito compiere il viaggio, poi fallito, con delle normali borse da cicloturismo e senza alcun traino. Per compensare lo sforzo durante il giorno, Granados ha calcolato che dovrà assumere almeno 5000 calorie al giorno.
La principale preoccupazione di Granados è, ovviamente, la sicurezza. L’impresa dello spagnolo sarà coordinata da Stephen Jones, membro della British Royal Geographical Society e direttore della Antarctic Logistics and Expeditions, già responsabile di un buon numero di spedizioni in Antartide. In caso di eventuali problemi, a seconda del punto in cui si trova Granados e delle condizioni meteo, l’arrivo dei soccorsi potrebbe richiedere anche qualche giorno. L’esploratore avrà quindi con sé attrezzatura e kit medico sufficienti per sopravvivere diversi giorni al freddo in attesa di aiuto.
Anche la solitudine giocherà un ruolo importante nella riuscita dell’impresa, ma su questo Granados sembra fiducioso vista anche la recente spedizione in Groenlandia durante la quale, in 27 giorni di viaggio in solitaria, ha mantenuto il morale alto.
Una menzione particolare alla bicicletta che accompagnerà Granados nella sua avventura. La caratteristica principale del mezzo è costituita dalle ruote, che avranno una larghezza di 4,7 pollici (12 cm) per garantire maggiore trazione sui ghiacci antartici. Anche lo spagnolo, come fatto anche da Helen Skelton nel 2011, dovrà comunque percorrere alcuni tratti con gli sci caricati nelle slitte, almeno nei tratti in cui la neve è più morbida e pedalare è praticamente impossibile.
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