In Italia, in contrasto con tutte le statistiche e gli studi che dimostrano, cifre alla mano, che il commercio di prossimità trarrebbe solamente vantaggi da una maggiore accessibilità a piedi e in bicicletta, le associazioni di commercianti sono uno dei principali attori che si oppone ad ogni cambiamento che comporti una riduzione dell’uso dell’auto nei centri urbani. Al contrario in Francia anche la grande distribuzione si è accorta da tempo del vantaggio, tutto economico, nel favorire chi fa acquisti su due ruote.
L’ultima novità arriva dal gruppo Le Mousquetaires proprietario dei marchi Intermarché, Netto e Bricomarché (più di 3.500 punti vendita in Europa) che ha fatto un semplice calcolo: l’82,3% dei francesi sono “anche” ciclisti, e così ha deciso di sperimentare in circa 40 punti vendita del Paese Koursavélo. E’ un carrello per la spesa, munito di due borse, di cui una termica, della capacità di 30 kg (alla faccia di chi dice che in bici non puoi comprare 6 bottiglie d’acqua) che si può usare fra le corsie del supermercato, ma che, grazie ad una barra pieghevole, può per essere fissato al sellino della bicicletta e trainato a casa. Il servizio, totalmente gratuito, richiede un assegno di 100 euro di caparra e permette di tenere il carrello per 48 ore.
Il progetto è stato sviluppato grazie ad un contest tra i dipendenti del Gruppo, lanciato per raccogliere nuove idee e sviluppato all’interno del Forum internazionale dell’innovazione di Mousquetaires, un programma di sostegno e sviluppo delle nuove proposte.
Dopo un paio di anni di test, l’idea è del 2011, da luglio 2013 Kuorsavélo è disponibile all’ingresso dei supermercati.
L’accoglienza è stata buona, anche se non sono mancate le critiche e i suggerimenti tecnici dei primi utilizzatori, che gli ideatori, senza nasconderle, stanno raccogliendo per migliorare il servizio.
E’ perfettibile, e probabilmente un carrello per la spesa non cambierà il mondo, ma è la dimostrazione che con piccole innovazioni si può venire incontro a chi, nel mondo, ha cominciato a cambiare strada.
In ogni caso, alla prima gita in Francia so già dove andare a fare la spesa.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati