Il car sharing butta un occhio alle 2 ruote

Il car sharing butta un occhio alle 2 ruote

Un’iniziativa per la sicurezza stradale e per sensibilizzare gli utenti dei servizi di car sharing presenti a Milano sui potenziali rischi connessi al gesto di aprire la portiera “senza guardare bene” chi sopraggiunge. Partita in questi giorni, la campagna “Occhio alle 2 Ruote” di Confindustria Ancma – con il patrocinio del Ministero dei Trasporti e del Comune di Milano, oltreché il sostegno di Fondazione italia per le 2 ruote – coinvolge gli operatori di car sharing attivi nel Comune e nella Città Metropolitana.

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Confindustria Ancma – l’associazione che riunisce i produttori italiani di cicli, motocicli e accessori – con questa campagna si propone l’obiettivo di accrescere i livelli di attenzione nei confronti degli utenti di veicoli a due ruote (biciclette, scooter e motocicli), da parte dei conducenti delle altre categorie di veicoli che circolano sulle strade. Qualche tempo fa l’operatore car2go aveva intrapreso un’iniziativa analoga per sensibilizzare la propria clientela sul tema della sicurezza dei ciclisti.

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Stando alle risultanze del MAIDS – la più completa ed approfondita analisi sull’incidentalità delle due ruote a motore – nel 70% dei casi in cui la causa primaria dell’incidente è l’errore umano del conducente dell’altro veicolo, questo è dovuto alla mancanza di percezione del veicolo a due ruote. Questo dato mette in luce un fenomeno estremamente preoccupante: i conducenti dei veicoli a quattro ruote, che con quasi 37 milioni di unità rappresentano la quota più consistente del parco circolante (ciclomotori e moto raggiungono gli 8 milioni di unità), non sono educati e non dispongono della necessaria sensibilità per percepire la presenza, sulla strada, degli utenti delle due ruote a motore e a pedale.

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Anche negli altri Paesi sono state realizzate campagne ad hoc per la sicurezza dei ciclisti da veicolare sui mezzi del car sharing. Si tratta del problema della “awareness”, cioè la consapevolezza, da parte degli altri utenti della strada, dell’esistenza di motociclisti, ciclomotoristi e ciclisti. Una riprova di questa problematica ci viene ancora una volta dal MAIDS, che dimostra molto chiaramente come i conducenti d’auto con esperienza di guida anche sulle moto, hanno una migliore capacità di accorgersi delle due ruote nel traffico (gli errori di percezione calano di 18 punti percentuali tra gli automobilisti titolari anche di patente A).

La campagna Occhio alle 2 ruote si sviluppa lungo due direttrici principali: 1) diffusione in tutta la città di speciali vetrofanie attraverso il coinvolgimento degli attori  del car sharing di Milano e di alcune compagnie di taxi che hanno aderito alla campagna applicando gli stickers alle proprie vetture, che invitano a fare attenzione alla presenza delle due ruote sulla strada; 2) spot sulla sicurezza stradale in onda sulle principali tv nazionali e locali, attraverso i social network e i siti web delle principali riviste di settore e molti dei siti dei produttori di cicli e motocicli.

Commenti

  1. Giovanni ha detto:

    E’ morto un bambino per una portiera aperta di un’auto in sosta vietata ma tollerata.

    Gli agenti hanno ammesso “da anni ci dicevano di non fare multe” in via Solari.

    E questa giunta ha confermato tutto lo schema a monte di quegli agenti.

    Maran, Pisapia e Granelli potevano fare qualcosa di concreto il giorno dopo il funerale di Giacomo.

    Hanno scelto la continuità col passato. Io sono morto in via solari e tutti i ciclisti quel giorno.

    Lo scrivo da ex elettore di Pisapia.
    milano.repubblica.it/cronaca/2011/11/08/news/via_solari_266_multe_dopo_la_tragedia_i_vigili_da_anni_ci_dicevano_di_non_farle-24622314/

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