In Siria erano ciclisti professionisti, ma la guerra civile ha frenato ogni loro speranza di potersi allenare e gareggiare. Ora che sono in Germania, cinque rifugiati siriani hanno avuto la possibilità di riprendere gli allenamenti in pista a Berlino.
Il presidente della Federazione sportiva di Berlino Klaus Boeger spiega che questa iniziativa è nata quasi per caso: “Un giorno questi atleti si trovavano davanti all’impianto e mi hanno detto che volevano pedalare e che nella loro patria erano ciclisti professionisti: è così che tutto è iniziato”. Boeger ha fornito loro le bici, l’abbigliamento tecnico e tutto il necessario per allenarsi: ora la Federazione si sta adoperando per trovare loro un allenatore che li possa far tornare a gareggiare ad alti livelli.
A Tarek Al-Maqa, uno dei cinque rifugiati siriani, tornare in bici ha regalato una bella sensazione: “Erano due mesi che non pedalavamo e tornare in pista è stato fantastico. Vogliamo allenarci ogni giorno, ogni singolo giorno: ora non abbiamo niente e il nostro unico obiettivo è pedalare”.
Intanto il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) ha fatto sapere che nel 2016 – per la prima volta – saranno ammessi a gareggiare ai Giochi Olimpici. Fino ad allora continueranno ad allenarsi accanto ai loro colleghi tedeschi, nell’impianto di Berlino: uniti dalla comune passione per la bici, che riesce a superare ogni confine.
Fonte | testo: Reuters | video: AJ+
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