Alfonsina Strada avrà la sua ciclabile

Il 18 maggio alle ore 18, esattamente tra un mese, nel Comune di Castelfranco Emilia una pista ciclabile sarà intitolata all’indimenticata Alfonsina Strada, pioniera del ciclismo femminile e della parità di genere. Una decisione che arriva non a caso quest’anno, quando il Giro d’Italia passerà proprio per il luogo che diede i natali ad Alfonsina 125 anni fa. Bikeitalia.it nelle scorse settimane si era fatta promotrice della petizione “Una Strada per Alfronsina” rivolta al sindaco del Comune di Castelfranco Emilia Stefano Reggianini, per chiedere che la toponomastica mantenesse vivo il ricordo di un esempio così importante per la Storia d’Italia e della bicicletta: il Comune natale di Alfonsina Strada stava già lavorando da qualche tempo sul progetto che il 18 maggio 2016 diventerà realtà.

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La figura di Alfonsina Strada è legata indissolubilmente al Giro d’Italia che lei, unica donna, corse con i professionisti uomini nel 1924 riuscendo a completare il percorso di 3.613 chilometri in 12 tappe. La data scelta per dedicarla la ciclabile Castelfranco Emilia-Panzano non è stata per caso: la cerimonia d’intitolazione ci sarà proprio in occasione del passaggio del Giro d’Italia 2016. Un gesto simbolico, una ricorrenza che rinsalda il legame del ciclismo eroico e pionieristico del “diavolo in gonnella” con un presente in cui la bicicletta sta tornando a essere sempre più mezzo di trasporto urbano e anche in provincia si riscopre il gusto di pedalare all’aria aperta.

Un ideale passaggio di testimone dal ciclismo epico di ieri alla mobilità nuova di oggi, in un contesto però in cui molto resta ancora da fare: la situazione dell’incidentalità stradale legata al mondo dei pedali – come le principali testate del ciclismo hanno sottolineato nella campagna #QualeBuonaStrada – è un nodo irrisolto che attende una soluzione, ma uno strumento importante come la Riforma del Codice della Strada, approvato dalla Camera, è impantanato da oltre un anno e mezzo al Senato.

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Il nome di Alfonsina Strada campeggerà sulla ciclabile del luogo che le diede i natali: un riconoscimento che arriva 4 anni dopo un’altra iniziativa, sempre legata al Giro, quando la Provincia di Modena consegnò una targa ai familiari di Alfonsina che riportava la dicitura “una delle prime donne nello sport a iniziare la volata della parità”. Ecco, oggi quella parità non è ancora stata pienamente raggiunta, anche se sono stati fatti tanti passi avanti: una questione di genere che, però, oggi si ripropone anche e soprattutto come questione di mobilità.

Chi si sposta ogni giorno in bicicletta è marginalizzato da un sistema stradale che non lo tutela a sufficienza e che lo considera come un’anomalia sulla strada, proprio come veniva vista Alfonsina ai tempi della sua corsa in bicicletta contro i pregiudizi dell’epoca: spero che questa ciclabile che porterà il suo nome non resti solo un’indicazione stradale ma possa dare l’impulso per far crescere una solida rete ciclabile in quei territori. Magari riuscendo a realizzare la Ciclabile lungo la Via Emilia, che proprio un gruppo di donne ha percorso in bicicletta per attirare l’attenzione e caldeggiare la realizzazione di un’infrastruttura che avrebbe un basso impatto ambientale ma un altissimo valore in chiave di mobilità e per lo sviluppo del cicloturismo, con importanti ricadute economiche sul territorio.

Alfonsina Strada avrà la sua ciclabile: noi continueremo a pedalare per rendere l’Italia un Paese sempre più a misura di bicicletta.

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