L’estate delle due ruote comincia con una buona notizia per chi ha a cuore i percorsi cicloturistici immersi nella natura, infrastrutture leggere da valorizzare da Nord a Sud del Belpaese: le ferrovie dismesse potranno essere utilizzate per itinerari ciclabili di mobilità dolce e nel codice dei beni culturali sarà inserita la tutela dei tracciati ferroviari dismessi.
Poche ore fa, in Commissione Ambiente alla Camera, la proposta di legge del M5S – a prima firma di Mirko Busto, unificata con altre proposte analoghe – è stata approvata e adesso si è sbloccato l’iter perché le buone intenzioni si trasformino in legge dello Stato.
Bikeitalia ha raggiunto telefonicamente l’onorevole Busto per avere una prima reazione a caldo, visto che il tema del cicloturismo è sempre più strategico per le economie dei territori e la valorizzazione del nostro enorme patrimonio storico-artistico: “Sono soddisfatto per questo primo passo e per la visione concorde che siamo riusciti a esprimere, anche grazie a un lavoro di collaborazione con i dicasteri dei Trasporti e dei Beni Culturali. Ora questa unione di intenti deve concretizzarsi e vanno approvate le coperture finanziarie perché questo bel progetto non resti solo sulla carta”.
Concetto ribadito in una nota del Movimento 5 Stelle: “L’unificazione della legge M5S con le altre proposte di tutti i partiti politici rappresenta il frutto di un lavoro di squadra che ha trovato anche la disposizione favorevole dei ministri Delrio ai Trasporti e Franceschini ai Beni culturali. Ma, anche se la mediazione politica ha portato a ottimi risultati, dobbiamo restare vigili perché si arrivi al via libera della legge con il passaggio in aula in tempi brevi e certi. Bisogna approvarla il prima possibile”.
La proposta di legge ha cominciato oggi la sua “pedalata” per poter diventare legge dello Stato in tempi ragionevoli, visto che comunque saranno necessari 6 mesi per i decreti attuativi, come ricorda l’onorevole Busto: “L’ideale sarebbe fare la legislativa e approvare tutto in Commissione per portare a casa il provvedimento in breve tempo, entro luglio, e poi attendere i tempi tecnici dei decreti attuativi”.
L’orizzonte temporale, stando così le cose, sarebbe dunque quello dell’inizio del prossimo anno: a gennaio 2017, se tutto procede secondo i piani, quella che il M5S chiama “la nostra rivoluzione gentile su due ruote” potrebbe vedere la luce grazie all’impegno trasversale di chi considera la bicicletta come volàno di sviluppo dell’economia dei territori e che crea anche posti di lavoro, destagionalizzando l’offerta turistica e rispondendo alla fame di mobilità dolce da parte di chi viaggia con la propria bici al seguito.
Come ricorda una nota del M5S: “È indispensabile che il Governo confermi la copertura di 20 milioni annui prevista per il primo triennio di attuazione della legge”. Come Bikeitalia continueremo a seguire l’iter della proposta di legge e ad aggiornare i nostri lettori perché la valorizzazione del nostro territorio attraverso la bicicletta è una battaglia di civiltà che non possiamo perdere, un’occasione da cogliere per risollevare le sorti di tanti luoghi dimenticati sottraendoli all’incuria e al degrado e riportandoli a nuova vita, una pedalata dopo l’altra.
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