Cara automobile, quanto ci costi…

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Se 148 miliardi di euro vi sembran pochi… è questa la cifra di quanto è costata l’automobile alle famiglie italiane nel 2015, come rileva l’Annuario Statistico dell’Automobile Club d’Italia. Un costo elevato, che include spese di carburante (35 miliardi), manutenzione e riparazione (24 miliardi) ma soprattutto tasse visto che il prelievo fiscale derivante dai trasporti pesa per 62,7 miliardi di euro. Lo riporta il sito QualEnergia.it.

Il dato più impressionante riguarda il numero di auto circolanti, che nel 2015 è salito a 37.351.233, con un aumento delle immatricolazioni del 15,8% rispetto all’anno precedente. Dunque il parco auto in Italia è in crescita, ma ad aumentare non sono le auto ibride (1,9% delle nuove immatricolazioni) né tantomeno le elettriche (solo lo 0,1%) quanto piuttosto quelle equipaggiate con motorizzazioni diesel o benzina.

Il problema delle auto – che di riflesso è il problema delle nostre strade – riguarda l’inquinamento che producono quando sono in moto oltreché il fatto che saturano della loro presenza le città anche da ferme: nelle grandi città, così come nei piccoli centri, le auto parcheggiate a bordo strada o nelle piazze principali sono la regola mentre le aree pedonali rappresentano delle eccezioni, delle “oasi” per pedoni e ciclisti circondate dall’inferno di traffico e lamiere.

Se in Italia nel 2015 il rapporto vetture/abitanti è stato di 614/1.000 – uno dei più alti al mondo – evidentemente c’è più di qualcosa che non va nel paradigma della mobilità urbana dove trasporto pubblico, pedoni e biciclette vengono considerate categorie subalterne alle quattro ruote e residuali rispetto alla progettazione delle infrastrutture. Lo spazio destinato esclusivamente alle auto viene sottratto alla collettività e impedisce ai bambini di poter giocare in strada, aumentando i pericoli per tutti.

Tanto per fare un esempio concreto: Roma e Parigi sono due grandi Capitali Europee, gemellate tra loro, ma la prima ha 650 vetture ogni 1.000 abitanti mentre la seconda “solo” 450. E le differenze non sono finite qui: la rete metropolitana parigina è ramificata (16 linee per 220 km complessivi), quella capitolina sottodimensionata (3 linee per 60 km complessivi) inoltre mentre il servizio di bikesharing della Ville Lumière – Vélib, dove sono disponibili anche bici da bambino – è in espansione e funziona bene quello della Città Eterna è fermo al palo da anni e non si sa ancora quando potrà essere riattivato.

I 148 miliardi di euro che nel 2015 sono stati spesi dalle famiglie italiane per le automobili – che producono anche alti costi sociali, dovuti all’incidentalità stradale e alla salute in generale – rappresentano un cattivo investimento: perché una consistente fetta del reddito medio dei cittadini deve essere allocato in un bene così nocivo per la società?

Commenti

  1. Avatar Nicola ha detto:

    Ma non è solo la mobilità urbana ad essere un problema, se fossero potenziate anche le linee extraurbane si starebbe molto meglio.
    Da me anche ai colloqui di lavoro ti chiedono se possiedi un’auto, che praticamente deve essere obbligatorio, perché senza auto non puoi andare a lavoro….anche se ci arriveresti in bici in 15 minuti…è ridicola come cosa, ma la mentalità qui è così.

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